Non solo Met, il Metropolitan sulla Fifth, o il Guggenheim che compie 50 anni. New York nasconde musei forse meno conosciuti, ma altrettanto meritevoli di visita. Il Brooklyn Museum of Art, ad esempio, sdraiato come un Louvre imponente sul pendio di Prospect Heights e affacciato sullo sterminato Prospect Park, zona di elettrica gentrification o ripopolamento bianco-borghese, è erroneamente trascurato da ogni itinerario all'insegna dell'arte. Cinque piani e 52 mila metri quadri di tesori egizi, africani, europei. Un'ala per le sculture parigine di Rodin. E, il primo venerdì di ogni mese, si fa festa, con il quartiere che si mobilita per passeggiare, sorseggiando drink analcolici, fra i saloni delle esposizioni permanenti e di quelle temporanee.
Se ci si sposta nel Queens (tutta da ammirare la splendida veduta di Manhattan che sfila dirimpetto alla linea Q della subway), il Museum of the Moving racconta con pragmatica e stupefacente interattività l'evoluzione delle immagini in movimento: storia, tecniche e tecnologie del fare film e televisione. I media digitali, alfabeto del presente, occupano uno spazio adeguato alla loro importanza e, entro la fine del 2010, avranno a disposizione tre piani in più. Sempre nel Queens, la New York Hall of Science è il luogo ideale per bambini curiosi, insegnanti, genitori che vengono educati alle meraviglie della conoscenza scientifica con l'aiuto di 450 mostre (tutte interattive).
Black Power
Harlem è un'altra perla. Nera, naturalmente. I black artists del momento fanno riferimento allo Studio Museum, sulla 125th, un grande corso pieno di vita e bancarelle. L'edificio è piccolo, ma la sua eleganza sprizza idee eclettiche non convenzionali, fantasia e creatività. Per gli eventi, tutti ispirati
alla cultura nera sperimentale, ci sono ben tre piani che mettono in mostra dall'espressionismo astratto alle vignette politiche. Più istituzionale lo Schomburg Center for Research in Black Culture, ovvero la più grande collezione nazionale di documenti, libri rari, registrazioni audio e foto sulla genesi dell'esperienza afroamericana, e sull'orgoglio che, legittimamente, ne deriva. Lo stesso orgoglio che si respira nelle sale del Tenement Museum of the Lower East Side e dell'Ellis Island Immigration Museum: due straordinari e struggenti viaggi virtuali tra le memorie dell'America, per scoprirne le radici. E, come recita lo slogan del Tenement, "Each Room Tells a Story", ogni stanza racconta una storia. A partire da quelle degli squallidi appartamenti di Orchard Street dove, tra 1863 e 1935, abitarono circa 7000 emigrati da venti nazioni diverse (ma soprattutto italiani ed ebrei dell'Europa Orientale), sbarcando il lunario per tentare l'ingresso nel Sogno Americano. L'isolotto alla foce dell'Hudson era la porta d'ingresso, il limbo dove i bastimenti rovesciavano milioni di affamati. Per chi volesse rintracciare, nel database sterminato di una computer room all'avanguardia al pianoterra, le tracce dei propri antenati transitati di qua, bastano cinque dollari.
Eros sulla Fifth Avenue
Tornati a Manhattan, merita una consultazione anche il poderoso archivio digitale dell'ex Museo della Radio e della Televisione, ora sofisticato Paley Center for Media (con una sede anche a Los Angeles). In cinque piani, si possono vedere collezioni rare di spot pubblicitari, sit-com, programmi per bambini, documentari storici, grande giornalismo internazionale, progetti di new media, filmati sportivi, performing arts, musica, programmi radio, reality, storia della comunicazione. Infine, per chiudere in leggerezza, ecco il Museum of Sex sulla Fifth. Che mette a nudo, è il caso di dire, la storia della sessualità occidentale con feticismi, posizioni amatorie, malattie, deviazioni varie ed eventuali della libido, filmati e reperti fotografici dall'intento educativo. Più spesso, esilaranti. E un negozio che è uno spasso: sex toys e un catalogo di volumi studiati per soddisfare tutti i gusti.
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi
Trovate tutte le nuove gallerie e gli appuntamenti d'arte sul numero de "I Viaggi del Sole" in edicola
Non solo Moma: indirizzi utili
New York, per un pugno di dollari
New York, primavera nella città verde
© Riproduzione riservata