"Una birra forte, un tabacco profumato e una donna: questo è piacere", scriveva Goethe. L'importante è saper scegliere, in tutti e tre i casi. E il Belgio - almeno per quanto riguarda la birra - sembra il luogo ideale per farlo. Certo è che orientarsi nella giungla delle oltre 600 etichette prodotte tra Fiandre, Vallonia e Bruxelles, senza farsi abbindolare dal primo sedicente esperto di bottiglie, non è affatto facile. Ma basta un fine settimana di viaggio per godere di un piacere unico, in un Paese dalle dimensioni contenute, ma con un'alta concentrazione di birrifici. Basta abbandonare il vezzo modaiolo della birra trappista (a proposito, da anni il concetto di trappista non è più legato alla produzione esclusiva in monastero) e il luogo comune, secondo cui nei monasteri belgi vivono dei rubicondi frati che la producono, per assaggiare varietà spesso introvabili in Italia, ciascuna con caratteristiche uniche.
Se c'è una cosa che la globalizzazione non ha ancora rovinato, è proprio il piacere di andare a cercarsi una vera birreria, un luogo dove vedere come la bevanda viene prodotta e poterla assaggiare. Con tutto il rispetto per blasonatissime etichette come la Chimay o la Achel, che fanno bella mostra di sé in quasi tutti i supermercati italiani, la birra belga è ben altro. Per chi non ha molto tempo e si trova a Bruxelles, è obbligatorio un tour didattico e molto turistico nel Museo della birra situato nella fabbrica della Cantillon, ancora attiva nel centro della capitale belga. Oppure una sosta da Poechenellekelder che, con i suoi 75 tipi di birra a disposizione, è un autentico must per chi non ha tempo da perdere.
Chi invece opta per un tour di slow drink nel Belgio (e dispone di compagni di viaggio astemi che possano guidare l'automobile senza paura dei controlli della polizia) e vuole visitare le vere birrerie artigianali, non può mancare un passaggio nella Lindemans Brouwerij a Vlezenbeek, 12 chilometri a sudovest della capitale e patria della Lambic, birra a lenta fermentazione dal sapore particolarmente acidulo e marchio di fabbrica di quella regione. Un gusto che, agli amanti della classica bionda, difficilmente andrà giù. Ma la birra tipica delle campagne di Bruxelles ha una variante più bevibile e zuccherina, la Kriek (cioè la Lambic cui vengono aggiunte le ciliegie durante la fermentazione).
Per chi invece cerca sapori ancora più dolci, la tappa da non perdere è pochi chilometri più a sud, a Faubourg Saint Paul. Qui la Binchoise fa della sua Biere des ours, una splendida birra fermentata aromatizzata al miele, il suo vanto personale. E a nostro modo di vedere è la birra aromatizzata più buona del paese.
Nel cuore della Vallonia, costeggiando a sud Charleroi in direzione est, tappa consigliatissima per un altro sorso di cultura è la Brasserie du Bocq, marchio da cui non si può prescindere per la qualità e l'unicità della Blanche de Namur, birra bianca dai toni delicati e cremosi, che stacca di diverse spanne le "cugine" tedesche Weizen.
il gran finale è dietro l'angolo: risalendo la Vallonia verso il confine lussemburghese, immerso in un parco naturale di rara bellezza, il borgo di Wibrin-Achouffe ospita la fabbrica della Chouffe, a detta di chi scrive (e che ama assaggiare) la gamma di birre più buona in assoluto. Consigliatissima la versione natalizia, proveniente dalla mescita che ogni anno viene fatta nei primi mesi autunnali.
E per tutti quelli che chiederanno dove bere la vera birra trappista, il consiglio è uno solo: dirigetevi da tutt'altra parte, in direzione Dunquerque, verso la fabbrica della Sint Sixtus: qui ancora oggi i monaci cistercensi producono l'inarrivabile e difficilissima da trovare (almeno in Italia) Westvleteren, in tre gradazioni e intensità diverse, dagli 8 ai 12 gradi. La birra non ha etichetta: per riconoscere quella più forte, basta guardare il colore del tappo. I monaci la vendono solo su prenotazione e in quantità limitata.
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi
Birre in Belgio: indirizzi utili
Primavera a Praga, tra birra e concerti
Praga, appuntamento con le bionde
© Riproduzione riservata