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In caicco o in barca a vela, rotta sulla Turchia

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Idee & Luoghi

In caicco o in barca a vela, rotta sulla Turchia

Vista sulla baia di Kekova (© Marka)
Vista sulla baia di Kekova (© Marka)

Con i suoi 7 mila chilometri di costa, intervallati da ampie baie e piccole calette, alte scogliere e insenature riparate, la Turchia è il paradiso dei velisti mediterranei. La destinazione perfetta per chi ama vacanze itineranti, tra navigazioni in mare aperto e approdi lungo il profilo del Paese, al confine tra Europa e Asia.

Bodrum, la città di Erodoto, insieme con Marmaris e Göcek, è la sede di molte società di charter: da qui è possibile prendere le mosse prenotando un caicco o una barca a vela secondo le proprie esigenze. E salpando alla volta della costa mediterranea, la più bella e più curata nei servizi per la navigazione.

A ovest di Antalya, fino a Patara, l'antico porto della Licia, il paesaggio alterna insenature e falesie che si tuffano nelle acque blu cobalto, fino a una lingua di 22 chilometri di sabbia bianca finissima. Di fronte a Çayağzı, a ovest di Demre, Kaş è un must dell'archeologia subacquea. Nei suoi fondali riposano infatti un S.M.79 Sparviero, bombardiere della Regia Aeronautica italiana, e il relitto dell'Uluburun, risalente all'Età del Bronzo . Più ci si avvicina ad Antalya e più si intensificano i marina attrezzati, tutti con possibilità di fare carburante. L'approdo di Setur Finike ha molti ormeggi, ed è riparato da venti da est e ovest. Doppiato Capo Kirlangiç, l'ormeggio alla fonda nella tranquilla Baia di Çavus consente l'esplorazione di decine di grotte marine o battute di pesca sui caicchi dell'Akya Fishing Club di Adrasan. In questa zona c'è anche la più alta concentrazione di spiagge degne della Bandiera Blu: Kızıltepe, Göynük, Tekirova… Tutte mezzelune di sabbia bianca lambite da oasi di pini che toccano le acque trasparenti.

A CENA SUL PORTO
La costa di Antalya è un rincorrersi di case aggrappate sui rilievi. Qui, l'attrezzato Kemer Türkiz Marina è anche centro di talassoterapia, con un buon ristorante vicino allo Yacht Club, l'Akdeniz, dove il transito di chef internazionali dà vita a un menu ricco di contaminazioni. Trenta miglia a est di Antalya la navigazione abbandona spiagge e rade affollate per lasciare il posto alla tranquillità di Anamur, racchiusa tra due crinali di montagna sparsi di banani. Accostando, ecco le rovine del Castello dei Crociati, con i suoi doppi bastioni, il teatro e i bagni termali. La Baia di Kösrelik e l'omonima isola, nella penisola di Ovacık, di fronte a Cipro, richiamano gli appassionati di diving, per i fondali della piccola isola di Kösrelik, sparsi di coralli in tutti i toni del rosso.

Da Silifke a Mersin, la costa bassa è attraversata da foreste di pini interrotte da minuscoli boschetti di arance. A sud di Erdemli, il Castello di Kızkalesi ricorda quello delle favole. Spunta da un isolotto a 200 metri dalla spiaggia guardando la fortezza di Korykos. La sosta nella Baia di Kızkalesi è il pretesto per cenare nelle trattorie della banchina con branzino alla brace e cezine, un purè di noci e carote. Risalendo a ovest, verso Muğla, ecco il porto naturale di Cati coronato da pini piegati dal vento. I grandi yacht sono nell'English Harbour, fiordo chiuso da un dedalo di isolotti. Poche miglia dalla costa a sudest di Ekincik spuntano le isole Delikli, un nastro di pinete a forma di boomerang tra minuscoli isolotti di sabbia.

A ovest della penisola di Datça l'ingresso a Marmaris, ultimo avamposto di approdi sul Mediterraneo, è segnalato dal castello della città vecchia. Puntate al marina di Netsel, porto modello dove sventola già da anni la Bandiera blu. Al suo interno l'Antique e il Pineapple si contendono il miglior teke kebap (stinco d'agnello con crema di melanzane), mentre il Fellini (Yacht Marine n. 61, tel. 0090.2524130826) è l'indirizzo gourmet dopo un aperitivo a base di raki (il "Pernod anatolico"). A est, ecco decine di baie tranquille: Ballisu, Tuzla, Alakisla e il quieto villaggio di pescatori di Choke.

ANTICHE ACQUE EGEE
Nel Golfo di Gökova, dove si avverte già la presenza di Bodrum, l'antica Alicarnasso, Akbük, tra alte falesie che si tuffano a picco sul mare, è uno degli ancoraggi migliori. Dopo il tramonto le isole di Sehir Adaları sono rifugio dei caicchi e degli yacht. Sedir Adası, spiaggia di sabbia finissima, è raggiungibile solo in barca. Dal villaggio di Camlikoy. Il Turgrutreis Marina è la base per una visita a Bodrum, mentre al Milta Bodrum Marina, la cui banchina è ricavata dai bastioni di un castello secentesco (sede del museo di archeologia subacquea), ci si va per farsi vedere. Gli yachtman si trovano al ristorante del Voyage Bodrum Hotel (Bardakçı Koyu, tel. 0090.2523164443), dove lo chef Mustafa Aslan realizza la sua marmellata di hamsi, tipiche acciughe del Mar Nero. Doppiata l'isola greca di Samos, la Baia di Kuşadası incanta per i suoi fondali. Risalendola, Altınkum non solo è un buon riparo nel Golfo di Gülluk, ma anche uno dei luoghi più gettonati per il clima temperato, ed è stato inserita nella lista delle città più salutari dall'Organizzazione mondiale della Sanità.

Ancora più a nord, la penisola di Çeşme è ricca di stabilimenti termali, celebri per le acque ricche di cloruro di sodio tra i 60 e gli 80 gradi. Inoltrandosi nella lunga Baia di Smirne, tra le rotte preferite dagli skipper, Foça, all'ingresso settentrionale della baia, è già fuori dalla folla di turisti e dalla zona dei grandi hotel. Il suo nome viene dalle foche che ancora si possono vedere in un gruppo di isolotti al largo della spiaggia, uno dei loro ultimi rifugi nel Mediterraneo. Le rocce scolpite dal mare e dal vento disegnano bassorilievi che appaiono come paesi fantasma scavati nelle pareti bianche. Un ormeggio a cinque stelle, con la Bandiera Blu sul pennone, è quello del nuovo Setur Altinyunus Marina, punto di partenza per incursioni nell'entroterra.

VERSO I PORTI DEL NORD
Ecco un'altra Turchia, da far apparire le spiagge egeo-mediterranee come un altro mondo per usi e costumi. I porti turistici sono al momento solo un progetto. Eppure è su queste coste riservate che emerge l'anima più antica del Paese. Un modo per toccare il litorale da Sinop a Ordu, lungo le coltivazioni di tè e tabacco, è quello di cercare un imbarco per la Kayra Black Sea Rally, regata non competitiva organizzata dall'Ataköy Marina di Istanbul e dalla Black Sea Yachtsman's Association.

Oppure ci si può avventurare tra i porti naturali. Il più bello è Sinop. La città, fondata nel VII secolo a.C. dai Mileti, conserva del passato solo una piccola fortezza e i resti di qualche antica casa. Ma il relax che si gode sulla banchina dei pescatori e ai tavoli dei ristorantini che la circondano vale un approdo. Al largo di Sinop, verso Ordu, l'archeologo Robert Ballard ha scoperto una nave di 1500 anni fa, con il carico perfettamente conservato. Peccato sia circa 300 metri sott'acqua: troppi per i diver. Doppiato Capo Bafra, le distese di tabacco sulle lievi alture spezzano la macchia verde. Oltre Samsun, porto industriale tra i più grandi del Mar Nero, si apre il Delta del Kızılırmark, dove nidificano 320 specie di migratori. Qui vicino Ünye, piccolo approdo di pescatori, Yalıköy, regno delle lumache di mare, e Ordu, dove i ristoranti di pesce servono porzioni abbondanti e low cost, valgono ciascuna una sosta.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizziTutti gli altri itinerari di mare in Turchia li trovate sul numero de "I Viaggi del Sole" in edicola

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