Attingere alle proprie energie più profonde per sopravvivere in mezzo alla savana: self empowerment. Trovare acqua potabile nei terreni aridi per fronteggiare i periodi di siccità: crisis management. Scegliere le cortecce delle piante medicinali per curarsi: problem solving.
Con un piccolo sforzo di fantasia, anche le competenze di una fiera tribù africana possono tornare utili per la vita e il lavoro di tutti i giorni.
Un'occasione per imparare queste antiche virtù e passare una vacanza a impatto zero è il "Maasai Warrior Training", un'avventura in Kenya per diventare guerrieri masai.
Certo, vivere fianco a fianco con i membri del clan e indossare gli abiti tradizionali (shuka) - un telo rosso intorno alla vita e un altro annodato all'altezza della spalla - all'inizio può creare qualche imbarazzo. Ma bastano poche ore e quello che prima sembra solo un gioco diventa un'esperienza autentica in cui ritrovare se stessi, rigenerarsi e andare alla scoperta di una cultura diversa, distante anni luce dalla frenesia e dalle tensioni della modernità.
UN SAFARI ALTERNATIVO
Il viaggio comincia con l'arrivo a Nairobi e lo spostamento in jeep nel campo della riserva Il Ngwesi, che si trova nel plateau di Laikipia alle falde del monte Kenya, considerato sacro dalla tribù. Giunti al villaggio (manyatta) ci si sbarazza di tutto il superfluo e ci si immerge nello spirito masai. Cellulari e corrente elettrica sono banditi. Le comodità? Quelle essenziali: acqua calda, tre pasti al giorno con ricette occidentali cucinate da chef professionisti e tende con letti a baldacchino per dormire. Tutto il resto è vita all'aria aperta, a contatto con la natura e con le tradizioni del posto. Unico requisito per i viaggiatori è una buona conoscenza della lingua inglese, altrimenti diventa impossibile comunicare. Fatte le presentazioni con gli abitanti del villaggio, gli accompagnatori e i tre istruttori (Saita, Ketei e Lemparis), nati e cresciuti nella tribù, il training ha inizio.
CON ARCHI E FRECCE PER MUOVERE I PRIMI PASSI NELLA CULTURA MASAI
Tre i corsi proposti. Il primo si chiama "Introductory Training" ed è un programma di 4 giorni per introdursi a poco a poco nel mondo masai e conoscere l'organizzazione della società e gli elementi base del linguaggio. Il corso si concentra sulle pratiche utilizzate dal clan per difendere il villaggio e proteggere il bestiame dai predatori. Per i masai le tecniche di difesa sono una vera e propria arte, visto che si sono guadagnati la fama di temibili guerrieri (moran) proprio respingendo le razzìe dei colonizzatori inglesi a fine Ottocento e i continui assalti dei leoni e dei leopardi. Così, passeggiando tra la fauna della savana, i partecipanti possono apprendere i metodi di combattimento dei moran e capire quali sono le armi più congeniali alla propria personalità. Si va dagli archi e le frecce all'orinkà, il bastone di legno usato per il lancio. In più, ci sono lezioni di lotta per terra. Chi le ha già seguite – in genere i viaggiatori sono professionisti, manager e consulenti - assicura che si tratta dei momenti più divertenti del training, anche perché non sono richiesti eccessi di adrenalina e competitività.
ACCENDERE UN FUOCO E DORMIRE SOTTO LE STELLE
Lo step successivo è il "Survivor Training", un corso di 7 giorni in cui i trainer, oltre alle lezioni di cultura e di combattimento, insegnano tutte le tecniche necessarie per sopravvivere senza problemi nei territori masai: trovare acqua potabile per i periodi di secca, accendere un fuoco con due rametti di legno, costruire trappole e recinzioni temporanee per il bestiame, distinguere le tracce dei nemici, proteggere gli animali dagli attacchi, riconoscere piante e cortecce medicinali per curare in modo naturale malaria, acciacchi e malori di stomaco. Poi, mentre si mangia, ospiti e guide si siedono insieme davanti al fuoco a condividere le proprie esperienze e ad ascoltare i racconti toccanti degli anziani del villaggio. Alla fine del corso arriva il momento di mettere in pratica le "skills" apprese. Come? Si trascorrono ventiquattro ore nella savana: di giorno si cammina tra i cespugli e gli alberi di acacia per osservare da vicino gli elefanti nel loro habitat naturale e di notte si dorme all'aperto sotto il cielo del Kenya.
BALLI, CANTI E RITI DI INIZIAZIONE: LA BENEDIZIONE DEI NUOVI GUERRIERI
Il programma studiato per entrare nel vivo della cultura masai è il "Full Warrior Training", 12 giorni durante i quali si arriva a imparare anche i segnali degli uccelli e i segreti dell'allevamento di mucche e capre, dalla mungitura ai metodi di "marketing" per vendere con il massimo profitto gli animali al mercato. Quando si capisce fino a che punto il bestiame – risorsa essenziale della loro economia – sia importante per i masai si è pronti per diventare guerrieri. E per finire, la festa. Al termine del percorso di formazione, l'intera tribù si riunisce per benedire con canti e balli i nuovi moran. Il rito prevede che i guerrieri vengano vestiti con costumi particolari e decorati con gioielli e trucchi tradizionali. E se i segni sul corpo si possono cancellare, alcune sensazioni del viaggio restano indelebili.
INFORMAZIONI
Bush Adventures, Nairobi (Kenya). Date: 27 giugno, 14 luglio, 11 agosto (Introductory); 5 luglio, 2, 16 e 24 agosto (Survivor); 20 luglio (Full Warrior). Prezzi: 1300 euro (Introductory), 2350 euro (Survivor), 3850 euro (Full Warrior). I pacchetti comprendono le attività di training, l'alloggio in tenda doppia, 3 pasti al giorno e l'abito tradizionale. Volo e transfer dall'aeroporto di Nairobi esclusi. Il campo può ospitare massimo 8 persone. Voli a/r da Roma Fiumicino e da Milano Malpensa a partire da 559 euro. Transfer a/r in jeep dall'aeroporto: 580 euro, divisibile per 6 persone. Su richiesta, Bush Adventures organizza training su misura con programmi, durata e date a scelta dei partecipanti. Tel. 00254-724301095.
Altri operatori che organizzano viaggi e safari in Kenya: Passatempo, African Explorer, Kuoni, Carreblu,T Club.
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