Postmonument. Ovvero, quello che resta della scultura dopo che, nell'ultimo secolo, ha perso la sua tradizionale finalità celebrativa. Disorientamento, ma anche – anzi, forse proprio grazie a questo – una spinta a cambiare e a trovare nuove modalità espressive. È questo il tema che fa da filo conduttore alla XIV Biennale Internazionale di Scultura, dal titolo "Postmonument", a Carrara dal 26 giugno al 31 ottobre in varie sedi espositive.
Un percorso attraverso la città, che un po' spiazza, un po' incuriosisce: le opere sono collocate all'interno di vecchi laboratori di scultura, edifici dismessi del centro, chiese, scuole. Il contesto locale è lo specchio di un incrinarsi del vecchio sistema di simboli: un tempo i monumenti erano emblemi del potere, oppure catalizzatori di valori collettivi, o ancora segni per la memoria dei popoli. Tutto questo ora non c'è più. La realtà è mutevole e contempla tanto una tendenza iconoclasta, quanto un riemergere di valori del passato.
E allora ecco i nuovi spunti, proposti da più di 30 artisti che hanno declinato il tema della Biennale con un approccio sperimentale e interdisciplinare: molte delle loro produzioni sono state concepite a stretto contatto con le zone di Carrara e sono state realizzate nella maggior parte dei casi nei laboratori della città. Perché questo è un altro tratto di questa esposizione: il rapporto con il territorio, da sempre legato all'estrazione e alla lavorazione del marmo, che ha sofferto della decadenza della scultura tradizionale. Ma spesso nella fase di declino si trova il germe che dà origine ai cambiamenti più fecondi.
Nella mostra, il passato viene raccontato da un'ampia sezione storica con esempi di produzione monumentale a cavallo dei due secoli, dalla statuaria del Ventennio al realismo socialista sovietico e cinese. Ma è il presente a costituire la parte centrale dell'esposizione, con le opere degli artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo, da Paul McCarthy ad Antony Gormley, da Yona Friedman a Santiago Serra, fino alle giovani promesse come Kristina Norman. Non mancano neppure le provocazioni: Maurizio Cattelan ha annunciato di voler sostituire per il periodo della Biennale lo storico monumento a Mazzini (che si trova nella piazza centrale di Carrara) con un monumento a Bettino Craxi.
Il percorso espositivo è arricchito da eventi, workshop, conferenze e spettacoli teatrali; per le scuole, inoltre, è stata pensata una programmazione didattica che, attraverso il gioco e l'attività creativa, avvicini i bambini e i ragazzi all'arte contemporanea.
INFORMAZIONI
La XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara si svolge in varie sedi espositive, alcune a ingresso libero, altre a pagamento. Sedi a pagamento: segheria Corsi, Avenza; sotterranei Aurelio Saffi, Carrara; laboratorio Cacciatori, Carrara; laboratorio Corsi-Nicolai, Carrara. Sedi gratuite: chiesa delle Lacrime, Carrara; piazza Alberica, Carrara; passeggiata Molo di Ponente, Marina di Carrara; Cimitero Monumentale Marcognano, Carrara.
Il biglietto che consente l'accesso a tutte le sedi costa 8 euro, ridotto 4 euro, 30 euro visite guidate per i gruppi. Le biglietterie si trovano in due delle sedi espositive, presso il seminterrato della Scuola elementare Aurelio Saffi (piazza Gramsci – ex piazza d'Armi, Carrara) e presso la Segheria Corsi (via Covetta, Avenza, Carrara).
Aperture: dal 26 giugno al 31 ottobre aperto tutti i giorni escluso il lunedì. Orari: dal 26 giugno al 19 settembre 11.00 -20.00; dal 26 giugno e fino al 19 settembre 11.00 - 22.30 esclusivamente per le sedi di Carrara venerdì sabato e domenica; dal 20 settembre e fino al 31 ottobre11.00 -19.00 per tutte le sedi.
Per info: XIV Biennale internazionale di Scultura di Carrara, Teatro degli Animosi, Piazza Cesare Battisti, Carrara. Tel. 0585.641477. Mail: biennaledicarrara.info@gmail.com.
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