Un fazzoletto di terra, compreso tra i fiumi Ticino, Po e Sesia. La Lomellina è perfetta per un weekend dai ritmi lenti, attraverso spazi a perdita d'occhio, con flebili nebbioline che avvolgono cascine e piccole chiesette campestri. E per fuggire il freddo, ristoranti e trattorie che celebrano le meraviglie gastronomiche locali: i primi piatti, dove il riso è il re incontrastato. Minestre, ma soprattutto risotti, preparati a regola d'arte, con il riso tostato in un soffritto di lardo, cipolla e pasta di salame, bagnato lentamente, con buon brodo di gallina. La ricetta base si presta ad abbinamenti tipici. Nasce così il risotto con la pasta di salame d'oca e fagiolini dell'occhio, proposto dalla brigata di cucina di Villa Sant'Espedito a Mortara. Durante le stagioni il riso si tinge di diversi colori e diventa giallo, con lo zafferano, beige con i funghi porcini, oppure verde, con le ortiche o le barlande, le erbette che crescono nei prati.
Più creativa la cucina di Enrico Gerli, chef del ristorante I Castagni, ricavato all'interno di un tipico casolare immerso nella campagna di Vigevano. Un paesaggio che più lombardo di così non si può, ma che riserva una bella sorpresa proprio sul riso, un Carnaroli preparato con scorza di limone, origano siciliano, fili di zafferano, caprino e polvere di capperi di Pantelleria. La materia prima è eccezionale, tanto che viene voglia di acquistarla e portarla a casa, magari chiedendo consigli per preparare sformatini e frittate di riso all'azienda biodinamica Cascine Orsine che ha messo a punto un ricettario con quindici proposte diverse.
Anche qui il paesaggio non tradisce le aspettative: una campagna piatta e bellissima, nel cuore del Parco del Ticino. Il simbolo delle Cascine Orsine è una bella rana verde, stilizzata, un simpatico benvenuto, ma anche una delle passioni della fondatrice, Anna Maria Crespi, che d'estate si ritirava in questo luogo proprio per sentire cantare le rane. Se, in altre zone di produzione risicola, questo concerto dal vivo non si sente più per via dell'uso dei diserbanti che hanno fatto scomparire tutte le rane, qui il miracolo si ripete ancora. Dal 1976, con il supporto del figlio Aldo Paravicini Crespi, tutta la produzione è esclusivamente biodinamica e la natura è tornata a essere protagonista. Chi è interessato a questo tema può seguire corsi e seminari, oppure semplicemente visitare l'azienda e acquistare riso integrale e altri prodotti della terra.
Non distante da qui si può raggiungere il ponte di barche di Bereguardo. È uno degli ultimi e rari esempi di ponti di chiatte in Italia, realizzato su barche tutte in legno e poi sostituite con quelle in cemento. Il ponte segue la portata del fiume, si alza con il livello dell'acqua e le chiatte galleggiano. Attraversando la Bassa Lomellina, invece, è un susseguirsi di piccole chiese, castelli e cascine storiche dai nomi e dalla storia suggestiva. La Confaloniera, La Corradina, La Gattinera. Quest'ultima è antichissima, si trova a Ferrera Erbognone. Documenti storici stabiliscono che è stata venduta nel 1489 da Oddone Sannazzaro a Marco Gattinara. Oggi i padroni di casa sono i fratelli Emilio e Paolo Sala. Sono loro che accompagnano i visitatori alla scoperta di tutte le fasi di lavorazione del riso, Carnaroli e Baldo, che viene ancora coltivato con i metodi tramandati dai loro genitori.
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi
Pavia, quei risotti tra le nebbie: le info
Risotto, viaggio letterario nella tradizione italiana
Com'è frizzante l'arte in Franciacorta
© Riproduzione riservata