Rintracciare sulle mappe quei puntini sparsi nel Canale del Mozambico, poche miglia a ovest della deserta costa settentrionale del Madagascar, tra Ankify e Mahajanga, è tutt'altro che facile. Ma una volta individuate, le isole Radama garantiscono immersioni da sogno. Qui l'Oceano Indiano, con le sue maree e l'acqua un po' torbida per il plancton, mostra il suo aspetto ancestrale in cui l'uomo è ancora un optional.
Il modo migliore per conoscere questo arcipelago, abitato solo da qualche pescatore, è arrivarci con un catamarano da Nosy Be (non mancano i tour operator che organizzano crociere, come www.madagascar-explorer.com). Da non perdere (correnti permettendo) al largo di Antany Mora una discesa lungo il Greg Wall, una parete così chiamata dal nome del subacqueo sudafricano che l'ha scoperta.
Situata ai margini di un vasto plateau di corallo, va dai -10 all'abisso e sembra di stare in prima fila al cinema: come in una sfilata, passano ricciole, tonni, barracuda e squali, mentre alla destra di un enorme pinnacolo ricoperto di gorgonie si apre un cunicolo, in cui, con le torce accese, ci si può infilare a -42 e riuscire a -30 metri.
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Madagascar, dove regna Madre Natura
Barbados, lo spettacolo delle onde
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