Anche una città fondata sui cachet, come Basilea, rischia di uscire con il mal di testa dopo tre giorni in cui le sue strade vengono occupate da pifferi, tamburi e bande di ottoni. Succede nei giorni di un carnevale originale sin dal suo calendario, visto che si celebra a quaresima iniziata da cinque giorni: un dispetto che una roccaforte protestante come Basilea volle fare alla chiesa di Roma.
Tutto inizia alle quattro di notte del lunedì successivo al martedì grasso (quest'anno inizia il 14 marzo). Le luci della città si spengono e nei vicoli e nelle strade risuona la melodia tradizionale e arcaica del Moorgenstraich, proveniente da migliaia di pifferi. Al loro seguito decine di clique (gruppi organizzati) che portano enormi lampade illustrate da temi satirici legati a fatti di cronaca. Una sfilata che termina con le gambe sotto il tavolo di ristoranti e bistrot che, quando ancora non è sorta l'alba, servono i due piatti tipici di questa bizzarra notte: la Mehlsuppe, una minestra con farina arrostita e verdura, e un tortino di cipolla o di formaggio. L'indomani è la giornata dei Cortège, i cortei, uno mattutino e uno pomeridiano, con cui le clique prendono possesso della città. Da qualche anno non è più solo una festa maschile: oggi le donne che suonano il piffero sono numerose, e questa rivoluzione sta portando l'altra metà del cielo a prendere possesso anche dei tamburi. Durante i cortège migliaia di persone si assiepano sotto i carri, che dispensano piccoli omaggi alla folla. Generalmente caramelle e arance. Ma anche penne stilografiche e bustine di tabasco, fiori freschi e bottigliette mignon di Alpenbitten. Le strade si coprono di uno strato, alto qualche centimetro, di coriandoli e vengono consumati, camminando, chilometri di würstel.
Chi vuole fare una sosta può cercare rifugio in una Stammtisch, il covo della clique. Generalmente è un locale pubblico, ma può anche essere una cantina o la sacrestia di una chiesa. Da questi covi escono, per unirsi al corteo, le maschere della tradizione, come Alte Tante (una bisbetica vecchia zia) e Waggis (una caricatura dei contadini francesi). Ma anche maschere più estemporanee, che però rispettano le leggi non scritte di un carnevale austero, l'unico al mondo dove il sesso è bandito.
Con l'avvicinarsi del tramonto aumentano le brass band che scorrazzano lungo le vie del centro storico. Spesso si fermano per veri e propri concerti di strada e le severe marce militari per flauti e tamburi lasciano il posto a cover di Elvis e dei Beatles. Per un attimo sembra di essere a New Orleans, ma un implacabile venditore di plaketten (spille-ricordo) ti riporta subito sulle rive del Reno.
Alla sera scendono in campo i cantastorie che visitano, una per una, tutte le Stammtisch snocciolando filastrocche incomprensibili ai non indigeni, in quanto rigidamente composte in stretto Baseldütch, un cocktail linguistico franco-teutonico. Per intuire i temi dei loro versi basta recarsi, l'indomani, in Münsterplatz, la piazza della cattedrale, dove, sino a mercoledì mattina sono esposte le lanterne targate 2011, che riprendono gli stessi temi dei cantastorie.
Secondo la tradizione, il martedì è il giorno dei bambini. Sono loro, suddivisi in gruppo, a prendere possesso della città sino a sera, quando entrano in scena i gruppi musicali, che riprendono a suonare dal punto esatto da cui avevano smesso la notte prima. E continueranno anche la notte seguent, fino all'alba. È solo con le prime luci di giovedì che anche Basilea si decide ad entrare in quaresima.
INFORMAZIONI
Tutti i ragguagli (in francese e in tedesco) sul carnevale sono disponibili su www.fasnachts-comite.ch/english.html, mentre il sito www.basel.com offre utili informazioni sulla città anche in italiano. Durante le giornate del carnevale a Basilea, capitale svizzera dell'arte e dell'architettura, si possono visitare interessanti mostre. Sino al 25 aprile la Fondation Beyeler ospita una temporanea dedicata a Giovanni Segantini, mentre il Kunstmuseum dal 6 di marzo dedica una sezione a Konrad Witz, uno degli innovatori più radicali della pittura della prima metà del 15° secolo. Dal 26 marzo il Vitra Design Museum,uno dei musei più importanti a livello mondiale per quanto riguarda l'architettura e l'arredamento, racconterà un pezzo di storia del design italiano ospitando mobili, lampade, libri e poster dei fotografi Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo.
Sconti per l'ingresso nei musei grazie alla Basel Card, che garantisce anche viaggi gratuiti in traghetto e una visita guidata gratuita della città.
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