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Brisbane, avventure nel paradiso del surf

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Brisbane, avventure nel paradiso del surf

Chi atterra nello stato australiano del Queensland in questa stagione secca lo fa per un solo motivo. Assicurarsi una vacanza assolata nella Gold Coast, la terra che statistiche alla mano promette 290 giorni di sole all'anno. E visto che la stagione delle piogge si è ormai conclusa, non resta che scegliere la propria spiaggia e piantare l'ombrellone. O ancora meglio, tavola alla mano, cercare l'onda perfetta. Prima però, già che il volo porta a Brisbane, è d'obbligo un attento giro della città. Una graziosa perla, che assicura grandi sorprese.

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BRISBANE, TRA MISTERO E PASSIONE

Non è un caso se diverse classifiche internazionali la considerano una delle città più vivibili al mondo. Brisbane è vivace e giovane, cosmopolita e orgogliosa. Con un passato fatto di grandi misteri, passioni e persino omicidi eccellenti.
Partendo dalla fondazione, quando Sidney e la comunità di New South Wales, nel 1824, in cerca di una località adatta ai detenuti "più difficili" costruirono la colonia penale a Redcliffe Point, nella Moreton Bay. Che presto si spostò più a sud, lungo la riva sud del fiume, finché vent'anni dopo la prigione fu chiusa e, dopo la separazione con New South Wales, iniziò a prosperare. Il vero boom, per la verità, risale agli anni'70 del secolo scorso, quando il governatore locale abolì le tasse di successione, spingendo molti a spostarsi nella sua regione e portando a mezzo milione il numero degli attuali abitanti del Queensland. L'orgoglio cittadino è invece esploso con l'inizio del 2011, quando un'alluvione lasciò sott'acqua mezza città. Dalle periferie alle zone più centrali, le autorità sono riuscite a metterla completamente a nuovo nel giro di meno di sei mesi, tanto che oggi è assolutamente pronta ad accogliere tutti i turisti che la scelgono ogni estate, quale meta di qualche giorno di relax o punto di partenza per vivere e lasciarsi avvolgere dalle onde delle sue bellissime spiagge.

Chi la volesse visitare, sappia che la città si gira comodamente a piedi. Meglio ancora, gratuitamente: basta prenotare un Walking Tour al Centro di Informazioni turistiche che si trova in Queen St una delle visite che partono tutti i giorni, alle ore 11. In alternativa, si può passare di lì per prendere i numerosi opuscoli che riportano differenti visite autogestite e ugualmente pedestri. Optando per il tour si affronterà una piacevole passeggiata di tre orette da trascorrere in compagnia di una decina di turisti provenienti da mezzo mondo, con a capo una delle deliziose e pacate volontarie, solitamente di origini scozzesi e neozelandesi, ormai in pensione ma appassionatissime della loro città acquisita, che convoglieranno in gruppo alla scoperta delle bellezze della città. Si parte dal cuore commerciale della città, il Queens St Mall, sulla quale si affaccia il mistero delle Brisbane Arcade. Questa bellissima costruzione, così come il Wesley Hospital, Moorlands House e il campus universitario di Mayne Hall, sono opera del benefattore della città Patrick Mayne, un irlandese che sbarcò in città nel lontano 1840 e che nel corso di una lunga vita costruì una fortuna senza precedenti e diede alla luce sei figli. Sul letto di morte (per sifilide) confessò però l'origine delle sue fortune, l'omicidio del taglialegna Robert Cox, per il quale oltretutto un innocente era stato condannato a morte. La moglie vietò allora ai figli di sposarsi per evitare che - disse - sangue di un assassino perpetrasse la generazione. E per espiare "la colpa" madre e figli spesero tutta la loro vita a devolvere in opere caritative la fortuna paterna, diventando di fatto i più grandi benefattori del Queensland. Il giro non può che continuare verso il Regent Theatre per poi entrare in George St, con il suo Treasury Building, ex palazzo del Tesoro dove nel 1901 si celebrò l'annuncio della nascita della federazione dell'Australian Commonwealth e oggi si gioca d'azzardo 24 ore su 24.

WALKING TOUR TRA GIARDINI E ARTE MODERNA
L'altro pezzo di storia che vi sorge a fianco, il Land Administration Building è diventato un albergo mentre il Commissariat Store Building è l'ex commissariato costruito faticosamente, in una sorta di pena del contrappasso, dai detenuti stessi. Svoltando in Alice St si ha una vista del monumentale Parliament House, dell'Art Museum e della Old Government House. Chi vuole qui può fare una digressione dal percorso storico per immergersi nei City Botanic Gardens: si tratta del più grande giardino della città, costellato di sentieri, fichi giganti, macadamie e bambù. Oltre che di papere e piccoli Water Dragon a tagliarvi la strada. Se l'ora si fa calda, una alternativa di tutto relax pomeridiano è fare un saldo alla QUT, il Politecnico del Queensland, che vi ospiterà in uno dei simpatici (ed economici) bar aperti del campus. Il giro prevede quindi il guado del fiume, previo traghetto che ferma proprio a QUT Gardens Point, dal quale dirigersi verso South Bank, complesso culturale cittadino nel quale non vanno persi il Queensland Museum e, ancora meglio, l'interattiva, luminosa e nuovissima Queensland Gallery of Modern Art che raccoglie tra le sue vetrate e le arcate in legno soprattutto artisti asiatici e americani. Attraversando Victoria Bridge si torna quindi nel centro, e dopo aver imboccato George St prima e Adelaide St poi si arriverà al Brisbane Hall, l'ex sede del consiglio comunale che già da qualche tempo stava, secondo gli esperti che ne hanno decretato la chiusura tre anni fa, lentamente sprofondando nel terreno: i lavori di restauro, finanziati dai cittadini mossi da una grossa campagna di raccolta fondi, termineranno l'anno prossimo, così il palazzo è ancora vietato agli ospiti. Non resta che osservare quindi la torre campanaria, con i suoi quattro orologi e un profilo che secondo i costruttori dovrebbe riprodurre il campanile di San Marco a Venezia (l'auditorium interno, invece, è basato sul Pantheon).

COSTA DORATA, ONDA ASSICURATA
Visitata la città è tempo di dedicarsi al litorale d'eccellenza. C'è chi la chiama la "Las Vegas australiana". E se ci si dovesse basare sull'alto numero di bigiotteria, di ragazzi in bermuda colorati, di luci cittadine colorate e di locali notturni, qualche ragione ci sarebbe anche. La Gold Coast resta, al primo posto, la Mecca dei surfisti e il luogo privilegiato dagli sportivi. E delle famiglie con bambini, visto l'alto numero di parchi a tema, dall'Australian Outback Spectacular al Warner Bros Movie World, dal Seaworld al Wet ‘n Wild, da Dreamworld a WhiteWater World.

Partendo dai surfisti, la meta è senza ombra di dubbio Surfer Paradise. Certo, sono in molti a dire che, ormai, le onde ciclopiche non sono poi così indimenticabili e che di paradisiaco qui ci sia poco. Di sicuro non i negozietti pacchiani e la ressa sfrenata tipica delle località ad alto livello di movida notturna. Ma la fama è la fama. Chiunque abbia portato con sé la propria amatissima tavola, non può proprio esimersi dal tentare qui la via del mare. Nemmeno, per la verità, chi cerca un break all'insegna delle serate festanti e dei locali notturni più in voga.

Altro discorso vale invece per chi dalla costa dorata del Queensland vuole portate a casa tanto relax, qualche souvenir e qualche buona lezione per procacciare la prima onda della vita. In questo caso, è bene sapere che la Gold Coast non significa solo Palm Beach, Cabarita e Narrowneck, lidi segnalatissimi e più noti. Il paradiso dei principianti, ad esempio, si chiama Currumbin Alley, protetta dall'omonima baia che offre dolci flutti con tanto spazio per imparare a muovere i primi passi in questo sport. Altrimenti, una buona scelta è certo Snapper Rocks, molto popolare tra i locali ma meno famosa tra i turisti. Quando la marea s'ingrossa con venti che provengono da sud est, questo è il momento magico per muoversi dalla spiaggia verso l'orizzonte. Al secondo posto c'è sicuramente Burleight, che si trova tra Surfer Paradise e Coolangatta. Il promontorio alle sue spalle racchiude un tratto di costa perfetto per le famiglie con bambini, perché sempre molto tranquillo e poco ventoso, accompagnato da una spiaggia pulita e silenziosa. A meno che non si crei il mitico point break destro, ideale per veloci discese ideali per veri esperti.

L'ultima località costiera è Coolangatta, una spiaggia sabbiosa e pulita, lontana dal clamore che proviene dal più frenetico nord della Gold Coast. Un tratto di terra che i vasti depositi di sabbia hanno reso meno attraente agli occhi dei campioni del surf, ma per i principianti rimane uno degli angoli migliori per imparare la tecnica. Due sono poi i segreti custoditi dai surfisti di qui. Il primo è Duranbah, detto amichevolmente D-bah, un beach break nato da alcune operazioni di scavo a nord della foce del Tweed River. Quando il vento soffia da est, qui i cavalloni raggiungono il loro massimo. Altro piccolo segreto è The Split, un angolo che permette ai locali di portare la tavola al largo sempre e indipendentemente dal vento. Con l'apprezzabile pregio di permettere numerosi punti di accesso e l'opportunità di starsene comodamente in mare con pochi e distanti surfer a fare compagnia.

IL RELAX DA NON PERDERE
Infine un paio di importanti break per chi volesse prendersi un momento di relax da spiagge, sole e onde. Sono due i consigli chi si trovasse sulla Gold Coast. Il primo, cambio permettendo, è quello di dedicarsi ad un po' di shopping. Marche americane, abbigliamento asian style e pellame australiano si trovano nei grandi centri come Pacific Fair, Harbour Town e Marina Mirage. Ma per chi volesse risparmiare qualcosa o acquistare direttamente dai piccoli produttori ci sono anche le bancarelle di Cavill Avenue o il Tamborine Mountain Art and Craft Market e i mercatini di Broadbeach.
Il secondo consiglio è quello di non perdere il Lone Pine Koala Sanctuary. Prima di tutto perché avrete la possibilità di farvi scattare una indimenticabile fotografia abbracciati ad un morbido koala (che oltre ad essere stampata resterà disponibile per il vostro download per un mese). Non meno importante, nata negli anni '20 del secolo scorso questa è la prima riserva al mondo dedicata a questi teneri e tipici mammiferi, che oggi hanno raggiunto il ragguardevole numero di 130, tra cuccioli e adulti. Non solo koala, però: si può dare da mangiare ai canguri nella vasta area a loro disposizione, osservare gli scatenati diavoli della Tasmania, i dingo, gli ornitorinchi o i wombat, farsi attorcigliare da un serpente velenoso o farsi seguire da un emù affamato. Nessuna paura, sono vegetariani. Ma hanno imparato che i sacchetti di cibarie che i turisti offrono ai canguri possono essere molto appetitosi.

3 giugno 2011

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