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Breslavia, la città-parco nel cuore della Polonia

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Breslavia, la città-parco nel cuore della Polonia

Una veduta del Giardino Giapponese di Breslavia  (foto Carlotta Mariani)
Una veduta del Giardino Giapponese di Breslavia (foto Carlotta Mariani)

La gigantesca bolla di sapone si solleva lentamente tra i palazzi color pastello. Si dirige verso la chiesa di S. Elisabetta poi cambia idea. Sorpassa la Casa dei Grifi ed esplode proprio davanti alla facciata gotica del Municipio, tra gli applausi del pubblico. Siamo nel Rynek, la piazza del Mercato di Breslavia. Un centro storico che sembra uscito da un racconto dei Grimm e che sorge tra giardini e parchi pubblici verdissimi, pieni di fontane, pagode e piante provenienti da ogni parte del mondo.

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Il clown, uno dei molti artisti itineranti che si esibiscono accanto alla fontana di vetro, fa un inchino e lascia il posto al prossimo spettacolo, mentre le famiglie sciamano verso uno dei molti ristorantini per uno spuntino a base di nalesniki, le tipiche crepes dolci o salate. Quarta città della Polonia, al centro della Bassa Slesia, Breslavia è la destinazione ideale per chi viaggia con dei bambini. E per chi non è mai cresciuto del tutto.

I MILLE NOMI DELLA CITTÁ SULL'ACQUA
La sua storia è in realtà una favola triste, riscattata dal finale. Sulla strada che unisce Danzica al Mar Nero e all'Europa occidentale, Breslavia è da sempre una città aperta, multiculturale, e – purtroppo – molto contesa. Bistrattata e ribattezzata a ogni invasione ("Breslavia" è l'adattamento del tedesco "Breslau", ma il nome corretto – e che è educato usare con gli abitanti – è "Wroclaw", come il leggendario fondatore) fu usata come fortezza dalle truppe naziste e quasi rasa al suolo nel 1945. I suoi abitanti l'hanno pazientemente restaurata, trasformandola in un piccolo gioiello architettonico: una distesa di case dai tetti rossi e guglie gotiche, interrotta solo dai giardini pubblici, verdissimi, e dal fiume Odra, che bagna la città dividendola in dodici isolette, collegate da loro da decine di ponti.

ATTENZIONE, ATTRAVERSAMENTO FOLLETTI RIBELLI
Sarà una coincidenza, sarà che il luogo invita a fantasticare, ma gli abitanti di Breslavia hanno riempito la loro città di riferimenti alle fiabe. Non contenti di avere, nella piazza principale, due graziosi palazzi dedicati a Jaś e Małgosia (Hansel e Gretel) hanno spalancato le porte all'invasione degli elfi. Decine di statue di gnomi, alte una trentina di centimetri, spuntano da marciapiedi, inferriate e pali della luce. Sono l'omaggio dello scultore Tomasz Moczek al movimento politico Alternativa Arancione che, non potendo manifestare apertamente contro il regime comunista, aveva tappezzato la città di graffiti di folletti in segno sberleffo. La rivolta degli gnomi è finita negli anni '80, ma i minuscoli contestatori non smettono di farsi notare. Chi vuole scovarli – un ottimo modo per scoprire gli angoli nascosti o per motivare anche i bimbi più pigri - può acquistare le mappe tematiche in vendita nei negozi di souvenir.

TRA FIORAI, GALLINE DI BRONZO E ZUPPE ROSA
Breslavia è una città da scoprire con calma, passeggiando nei giardini e nelle stradine del centro, e dà il meglio di sé nelle assolate giornate di inizio estate. La Piazza del Sale (Plac Solny), collegata al Rynek, ospita giorno e notte bancarelle di fiorai e piccoli artigiani. Un'altra ottima opportunità per fare shopping è la Galeria Wroclawska, vicoletto una volta sede delle macellerie della città e ora e pieno di botteghe di dipinti e oggetti in vetro. A ricordare l'antica funzione del luogo, solo un bizzarro - e un po' macabro, viste le circostanze – monumento agli animali da cortile.

Risalendo verso l'Odra si incontra l'Università, un grosso complesso barocco con bellissime porte intarsiate. Il posto migliore per assaggiare la cucina tradizionale è uno dei molti bar mleczny del quartiere studentesco. Si tratta di piccoli locali simili alle nostre tavole calde – uno dei più apprezzati dagli studenti è lo spartanissimo Mewa - dove si possono trovare i pierogi, grossi ravioli con ripieno salato o dolce, spesso serviti con panna acida, e il chlodnik, una zuppa fredda di barbabietole davvero eccellente. Basta non farsi intimorire dal colore rosa shocking, che scoraggia gli adulti meno avventurosi (ma sembra molto apprezzato dai più piccoli).

LA CATTEDRALE SULLA SABBIA E LE PAGODE GIAPPONESI
L'elegante ponte in ferro di Tumski, aperto solo ai pedoni, porta all'Isola di Sabbia (in realtà ormai saldata alla terraferma), sede di tutte le chiese più maestose. La cattedrale, dedicata a S. Giovanni Battista, è incorniciata da due torri altissime, da cui si gode di una vista stupenda (e che sono dotate di un comodo ascensore). Tutto il quartiere, merita una passeggiata, ma la vera sorpresa di Breslavia sono i parchi cittadini: il giardino botanico, a pochi passi dalla cattedrale, ma soprattutto lo Szczytnicki, un'immensa area verde alle porte della città. Da affrontare con un cestino di vimini, qualche provvista e, nelle giornate più calde, un costume da bagno per i più piccoli, che possono rincorresi tra i giochi d'acqua pensati apposta per loro.

Un pomeriggio di relax che può iniziare con un pic-nic davanti alla gigantesca fontana multimediale che muove i getti d'acqua a tempo di musica, per poi seguire il profumo degli iris fino all'entrata del Giardino Giapponese. Creato per l'Eposizione Universale del 1913, è un angolo di Estremo Oriente trapiantato in piena Slesia, con ponti, pagode, cascate, ninfee e incantevoli composizioni floreali. Ai suoi margini sorge il Palazzo del Centenario, uno dei primi edifici in cemento armato del mondo, tutelato dall'Unesco. E poi, in riva all'Odra, lo zoo cittadino, il più antico della Polonia, con oltre 600 specie animali.

NEL MEZZO DELLA BATTAGLIA CAMPALE
L'attrazione più insolita di Breslavia rimane però il Panorama Raclawicka, una sorta di antenato del cinema 3D. Nel 1794, durante la guerra d'indipendenza, i polacchi, in gran parte contadini con armi di fortuna, riportarono a Raclawickza una memorabile - e momentanea – vittoria contro l'esercito imperiale russo. Per celebrare l'avvenimento fu realizzato, a fine ‘800, un monumentale diorama storico, uno degli ultimi di questo tipo ancora visitabili al mondo. Entrando nel palazzetto circolare che lo ospita, grazie alle pareti interne completamente dipinte e al campo di battaglia ricostruito con carri, alberi e rocce, si ha l'illusione di essere al centro del combattimento, tra le truppe degli invasori in fuga e gli ordini dell'eroe nazionale, Tadeusz Kościuszko, lanciato al galoppo in sella al suo cavallo.

La visita può essere conclusa degnamente al Piwnica Świdnica, il ristorante più antico della regione, aperto dal 1273 nel seminterrato del Municipio. Magari sorseggiando un boccale di birra prodotta secondo l'antica tradizione slesiana che, sotto le belle volte gotiche, ha un sapore ancora migliore. Prima di lasciare la città, è d'obbligo fare una carezza alla statua dell'orso della fontana vicino all'ingresso. Secondo la leggenda, toccare la sua lingua assicura a lungo buona fortuna.

7 giugno 2011, aggiornato l'11 giugno 2012

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