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Costa Navarino, qui la Grecia è ecochic

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Costa Navarino, qui la Grecia è ecochic

La spiaggia di Voidokilia (foto Costa Navarino)
La spiaggia di Voidokilia (foto Costa Navarino)

Nelle sue acque la Grecia si rese indipendente dai Turchi. Era il 1828 e la fortunata battaglia prese il nome proprio da uno dei tratti di costa più belli del Peloponneso: Costa Navarino. Lo stesso che oggi è considerato una delle località turistiche più ecosostenibili del Mediterraneo. Un sogno diventato realtà grazie alla perseveranza dell'armatore Vassilis Konstantakopoulos, originario di questa regione, la Messinia, e prima marinaio, poi capitano, quindi proprietario di una flotta mercantile.

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L'idea di Costa Navarino gli venne nel 1975 quando, dopo un viaggio in Costa Smeralda, decise di trasformare in un paradiso verde e blu la sua Messinia, regione fino ad allora disabitata e depressa, ma incontaminata. Cominciò così a comprare i primi appezzamenti di terra, e dopo 25 anni e 1000 ettari acquisiti da oltre un migliaio di micro-proprietari, ecco che Costa Navarino è diventata, secondo la definizione del National Geographic, un Energy Conscious Resort. Realizzato con il fine di aiutare l'economia locale, senza alterare e inquinare il paesaggio, con un territorio edificato solo per il 10 per cento, e un'ospitalità progettata seguendo le regole severe della bioclimatica. È qui, in questa regione, che è stato costruito l'impianto fotovoltaico da 22 Megawatt più grande della Grecia, mentre due enormi bacini d'acqua, ionizzata di continuo, servono per irrigare i campi da golf. Garante di questo patrimomio ambientale e turistico è Vasilis Karakousis, l'Environmental Manager, che insieme alle Ong locali supervisiona l'intero comprensorio.

RITORNO A MICENE
Il progetto Costa Navarino è anche il più grande in Europa per la salvaguardia arborea: per far posto ai lavori di edificazione non è stato abbattuto nemmeno un arbusto e in compenso gli studi agronomici hanno consentito di spostare, espiantando e reimpiantando, 16 mila ulivi secolari e 8 mila limoni. Due ulivi monumentali, contorti e piegati dalla veneranda età, sono stati lasciati a presidiare l'ingresso del resort The Romanos. Ed è in questo scenario idilliaco che sorge Navarino Dunes, il villaggio neomiceneo a misura di sportivi e famiglie interamente realizzato in pietra, libero dalle auto se non quelle, elettriche, per il golf. All'interno di questo eden turistico ci sono due alberghi, un'agorà su cui affacciano biblioteca e boutique, sei ristoranti e una mega spa da 4000 metri quadri.

E se The Romanos è il luxury resort adatto alle coppie, The Westin è l'albergo pensato per le famiglie con tutte le camere al pianoterra dotate di piscina privata. Anche i due centri che ospitano i bambini sono pensati come mini-resort e non come tradizionali kids club.
A partire dal Sand Castle, un Kindergarten di nuova generazione per bambini dai 5 ai 12 anni che richiama le forme di un castello di sabbia. E ogni giorno, oltre agli sport e alle attività ludico-didattiche, ecco i laboratori di archeologia e mitologia e percorsi Flora&Fauna messi a punto con il National Geographic e il Navarino Natura Hall, il centro interattivo appena inaugurato dedicato allo studio del clima in collaborazione con l'Università di Stoccolma. Ma c'è anche il ristorante in stile Happy Days, i bar e le piscine su misura e le mini-camere nel castello. Il luogo dei più piccoli, dagli 8 mesi a 4 anni, si chiama invece Cocoon, ed è un bozzolone di attrezzature e materiali ecologici, compresa la vasca, ampia come una vera piscina. Perché una volta sistemati i più piccoli, ecco che la vacanza comincia davvero. E ci si può anche allontanare per fare escursioni senza preoccupazioni.

RISCOPRIRE LE TRADIZIONI
Si comincia dalle spiagge. Voidokilia, per esempio, è stata scelta dal Times come una delle più belle del mondo, nascosta com'è dalle dune di sabbia e con un disegno perfetto che riprende quello di un Omega gigante. Poi c'è quella di Navarino, 1,5 chilometri di sabbia dove, ogni estate, le tartarughe depongono le uova. La spiaggia della laguna di Gialova è invece il paradiso del birdwatching: ospita una colonia di fenicotteri e 271 specie di uccelli. Ma è lasciando l'aeroporto di Kalamata e imboccando il lungo tracciato tra gli ulivi che porta al mare blu che si entra in contatto con le tipicità del luogo esaltate da questo ecoprogetto. Il programma di riscoperta del territorio si chiama Messinian Authenticity e prevede, tra le altre cose, la raccolta delle olive e la visita nei frantoi che da secoli producono l'olio locale. Si può imparare a preparare la pita, il pane piatto lievitato, rotondo, di farina di grano, seguiti dalle mani esperte delle donne locali riunite in un'associazione culturale. A Pylos, ancora, la full immersion nelle tradizioni folcloristiche è totale: tutti intorno a un tavolo si lavora accompagnati dai canti di antiche melodie. E infine, da agosto a ottobre, ecco il momento del vino, con i tour tra i vigneti di Mouzaki, pigiatura dell'uva e super barbecue intorno al fuoco.

ESCURSIONI DALL'ELLADE AL MEDIOEVO
Affittando un'auto si possono fare alcune escursioni culturali nella regione di Messinia, ricca di siti Patrimonio Mondiale dell'Unesco come Olympia, Mystras e il Tempio di Apollo Epicurius. Poi l'antica Messinia, e il Palazzo di Nestore di epoca micenea che custodisce l'unica vasca di quest'epoca mai ritrovata. Gioielli medievali sono invece la città di Monemvasia, la città-castello sul mare di Methoni con la spettacolare torre a pianta ottagonale; quella di Koroni, cittadina-anfiteatro; e Kalamata, capoluogo della regione e delle olive.
Per chi preferisce le escursioni in barca, dal porto di Pylos si può partire ogni giorno verso le isole Sfaktiria e Chelonachi. Dal porto di Gargaliani si va invece per le spiagge dell'isola di Proti e il monastero di Panagia Gorgopigi. Infine, per gli amanti del trekking, ci sono le passeggiate lungo i sentieri del monte Taygetos (2407 m.), la vetta più alta del Peloponneso.

21 luglio 2011, aggiornato il 25 giugno 2012

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