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Benevento, cromoterapia nel borgo diffuso

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Benevento, cromoterapia nel borgo diffuso

Veduta del resort Aquapetra, nel Sannio
Veduta del resort Aquapetra, nel Sannio

Un abbraccio di ulivi secolari. Poi lecci, querce e roverelle tutt'intorno. E silenzio. È tutto qui il fascino di Aquapetra, rifugio fuori catalogo nella campagna verde del Sannio beneventano. A un'ora d'auto da Napoli, due da Roma. Ma lontano dalla folla. La struttura è quella di un borgo diffuso, su un piccolo poggio con vista sulla Valle Telesina circondato da un parco di 25 ettari. Fuori la pietra, dentro design e dettagli ricercati.

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«Era solo un rudere del 1858», racconta chi lo ha portato a nuova vita innamorandosene perdutamente, l'architetto Domenico Tartarone. Oggi è un relais di charme con 40 camere e una spa di 600 metri quadri nata dal recupero dell'antico fienile con piscina interna, sauna, bagno turco, percorso Kneipp e una serie di cabine per trattamenti di remise en forme. Le ampie vetrate creano una continuità visiva tra il dentro e il fuori, il verde prorompente degli ulivi sembra entrare nella spa. Qui la cromoterapia è una cosa naturale. Tutto è stato pensato per non alterare il contesto originario: la piscina esterna è una combinazione di rocce, acqua e ulivi. Ci si rilassa tra massaggi e scrub, trattamenti antiossidanti per lei e per lui.

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La sera si può cenare a La Locanda del Borgo, il ristorante del resort ricavato nella vecchia cantina. Oppure andare alla scoperta del territorio. Siamo nel gran vigneto della Campania, in quello che qualcuno ha già battezzato il Sannio Shire. Si può andare per cantine e frantoi, visitare piccoli borghi storici come Sant'Agata dei Goti, San Lorenzello o Guardia Sanframondi, tutti nel raggio di massimo 20 chilometri da Aquapetra. Filari festosi di aglianico e falanghina, gli storici vitigni locali, disegnano il paesaggio che diventa sempre più selvaggio quanto più ci si avvicina all'area protetta del Parco Regionale del Taburno dove si va a cavallo, a piedi, in bicicletta. Sant'Agata dei Goti è tra i borghi più belli d'Italia con un centro medievale costruito su una propaggine tufacea tra due corsi d'acqua: si cammina tra stradine lastricate e slarghi silenziosi dove non sono arrivate neppure le insegne al neon. Belle le chiese, i cortili, i palazzi nobiliari, i chiostri, il Duomo dedicato all'Assunta che conserva intatta la cripta romanica.

Nel cuore del paese si possono visitare le Cantine Mustilli scavate nel tufo millenario. Da assaggiare è la mela annurca, specialità locale, a marchio Igp. San Lorenzello non è da meno e l'ultimo fine settimana di ogni mese accoglie il Mercantico, il mercato antiquario che occupa ogni strada, piazza e cortile del centro storico. La cittadina è famosa anche per le belle ceramiche dipinte, una tradizione che si tramanda dalla fine del Seicento. Per fare acquisti di vino c'è l'imbarazzo della scelta, come alla Fattoria La Rivolta a Torrecuso. L'etichetta da portarsi a casa? Terra di Rivolta, un Aglianico del Taburno 100 per cento, Riserva Doc. Da intenditori.

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