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Gusto & salute: il ristorante veg è stellato

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Gusto & salute: il ristorante veg è stellato

Una fantasia di melanzane del ristorante Margutta di Roma
Una fantasia di melanzane del ristorante Margutta di Roma

«Come si fa a vivere senza mangiare carne né pesce?». È la domanda che ogni vegetariano si è sentito rivolgere almeno una volta nella vita. Spesso accompagnata da un sarcastico: «Non sai cosa ti perdi!». Eppure basta assaggiare qualcuno dei piatti dei ristoranti proposti per scoprire uno stile di vita alimentare ricco e colorato, che oltre al palato appaga anche l'occhio e l'olfatto.

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NUTRIRSI CON JOIA
Nato a Milano nel 1989, è il tempio dello chef Pietro Leemann che ne ha fatto il primo ristorante vegetariano in Europa (nonché l'unico) ad aver ottenuto una stella Michelin. Sedersi a uno dei suoi tavoli è come lanciarsi alla scoperta dell'alta cucina naturale. «La natura, per me, è il punto di partenza e di riferimento per ogni ricerca di salute e di piacere. Non è necessario inventare nulla di artificiale, in essa ci sono già tutti i gusti riconoscibili e presenti in noi, non bisogna fare altro che individuarli, comprenderli e trasformarli senza rovinarli. E possibilmente farlo in modo stuzzicante e giocoso», spiega lo stesso Leemann, 50 anni, nato a Locarno ma folgorato dalla cucina orientale, che ha saputo conciliare con gli insegnamenti ricevuti da Gualtiero Marchesi. Creando ardite magie come "Sotto una coltre colorata": un piatto con oltre venti ingredienti in cui la delicatezza della ricotta vaccina sposa la dolce acidità dei lamponi, la freschezza del basilico e il profumo del bergamotto.
Nel 2009 all'interno della sede storica di via Panfilo Castaldi è stato aperto Joia Kitchen, un bistrot dove la sera vengono proposti piatti più semplice, ma non meno innovativi, e dal prezzo più contenuto.
Info: Joia, via Panfilo Castaldi 18, Milano, tel. 02.29522124, e-mail: joia@joia.it. Aperto da lunedi a venerdì a pranzo e cena, dalle 12.20 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 23.00; il sabato solo a cena; Joia Kitchen è aperto tutte le sere da lunedì a venerdì solo la sera. Prezzo medio: 70 euro.

MUDRA, DOVE IL CIBO È UNO STILE DI VITA
Il suo nome deriva da una parola sanscrita che indica una serie di gesti delle mani che favoriscono la circolazione dell'energia all'interno del corpo, per esempio durante la meditazione o le cerimonie sacre. Ma questo locale milanese (zona Porta Ticinese) è in grado di soddisfare anche "bisogni" molto terreni, come quello di un sano happy hour (si consiglia la prenotazione). L'appuntamento è tutti i giorni dalle 18 alle 20 tra dolci assaggi biologici, frutta fresca, frullati fatti al momento e mocktail come l'intrigante Indian Flavour con cannella e spezie.
Val la pena di farci un salto anche all'ora di pranzo per assaggiare un hamburger di seitan (provare per credere, vi farà dimenticare quelli del fast food), una piadina ai carciofi o un club sandwich vegano, senza sentire la mancanza del pollo. Magari dopo una lezione di yoga o danza orientale negli spazi annessi al locale.
Info: Mudra Natural Cafè, piazza 24 Maggio 8, Milano, tel. 345.4512459/02.89282361, e-mail: mudramilano@gmail.com. Aperto da martedì a domenica dalle 11 alle 22 (fino alle 23 il giovedì e la domenica, fino alle 24 il venerdì e il sabato). Prezzo medio: 10 euro.

LA FATA ZUCCHINA, TRADIZIONE VENETA RIVISITATA
Per far funzionare un ristorante bio-vegetariano nella patria della pastisada de cavalo e del bollito con la pearà ci voleva davvero una maga come la veronese Nazarena Braioni. Tre i menu che cambiano ogni mese, per seguire la stagionalità dei prodotti: uno con piatti da tutto il mondo, uno più tradizionale e legato al territorio e uno vegano (cioè senza l'utilizzo di latte e uova), con attenzione anche ai celiaci. Tra le specialità novembrine ci sono i funghi, con i quali vengono preparati cipolle ripiene oppure un originale hummus, e le castagne, da gustare con riso basmati e lenticchie accompagnate da un Soave Borgoletto biologico. Il pane è fatto in casa e i formaggi sono prodotti in prevalenza con caglio vegetale.
Il ristorante organizza anche corsi di cucina alla scoperta di prodotti come cereali e alghe spesso poco conosciuti e utilizzati nei piatti di tutti i giorni.
Info: La Fata Zucchina, via don Carl Steeb 25, Verona, tel. 045.597897, e-mail: lafatazucchina@yahoo.it. Aperto per cena da giovedì a sabato e per pranzo la domenica. Prezzo medio: 25 euro.

ZOE FOOD, IL NUOVO "FAST GOOD"
Dietro il primo "nutribar" di Trieste ci sono Zoe Etra Anna Celina Fiori - critica enogastronomica newyorkese nata in Guatemala - e lo chef Stefano Amorosi, che hanno creato un ambiente curato ma informale e rilassato, dedito per l'85 per cento alla cucina vegetariana e vegana e con qualche piatto locale biologico. Si ordina direttamente al bancone scegliendo tra i piatti del giorno elencati su alcune lavagna e ci si accomoda a uno dei tavoli o sul comodo divanetto osservando la preparazione del piatto (la cucina è a vista). Il menu variegato spazia dai tacos messicani ai waffle, e, per le bevande, dalle centrifughe di frutta preparate al momento ai vini friulani. Il ristorante è anche un'oasi family friendly grazie all'area gioco per i bambini, al fasciatoio e a una zona tranquilla per allattare i bebè.
Info: Zoe Food, via Felice Venezian 24/A, Trieste, tel. 040.2460420/334.1896029, e-mail: info@zoefood.com. Aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 18.30; giovedì, venerdì e sabato fino alle 23.00; brunch domenicale dalle 10.30 alle 14. Prezzo medio: 15 euro.

CUCINA, APRITI SESAMO!
«Ogni piatto è in grado di fornire energia e nutrienti utili per affrontare con vitalità la giornata» spiega Antonella Fusco, titolare insieme al marito e chef Cosimo De Filippo, di questo "ristorante bioenergetico" emiliano, gettonato soprattutto per la pausa pranzo. Per affrontare con grinta il pomeriggio, senza appesantirsi troppo, l'Apriti Sesamo propone un menu giornaliero di tre primi, tre secondi e quattro contorni tra cui scegliere per comporre il proprio piatto unico (da farsi anche consegnare a domicilio o direttamente in ufficio). A cena ogni settimana invece si può coccolare il palato con un menu degustazione con antipasto, due primi, un secondo, due contorni e il dolce (da provare la torta di grano saraceno con crema di mandorle). Giusto per rispondere a chi crede che essere vegetariani equivalga ad accontentarsi di un'insalatina scondita.
Info: Apriti Sesamo, via Montecorno 4, Parma, tel. 0521.270274, e-mail: info@apritisesamo96.it. Aperto a pranzo dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 15, a cena venerdì e sabato dalle 19.30 alle 22.30. Prezzo medio: 30 euro.

COSA MANGIANO I COLIBRÌ?
La cucina toscana ha prodotto alcuni delle pietanze vegetariane più famose del Belpaese, come la pappa al pomodoro o la ribollita. Chiamarli piatti poveri sarebbe riduttivo, ma di certo appartengono a quella tradizione contadina che trovava sempre mille modi per dare sapore alle verdure di stagione. Come fanno ancora oggi al ristorante e agriturismo Il Colibrì di Montemagno (Pisa). Un'atmosfera rustica e verace, dove cereali, legumi, ortaggi, erbe spontanee e aromatiche sono le protagoniste di un menu a prevalenza vegetariano e vegano e il pane e la pasta fresca sono sempre fatti in casa, con le farine dei mulini pisani e della Garfagnana. A dare il tocco in più ci pensa l'olio biologico prodotto in loco. Pietre a vista, travi in legno e un'accogliente sala da pranzo con camino sono la cornice ideale nella quale assaggiare le specialità enogastronomiche locali. E poi, magari, decidere di fermarsi per il weekend per andare a caccia, tra le colline di Valgraziosa, di prodotti tipici con cui riempire i cesti natalizi (camera doppia b&b da 70 euro).
Info: Il Colibrì, via Eugenio III 8, Montemagno, Calci (Pi), tel. 050.936158/335.7462465, e-mail: info@bbilcolibri.it. Prezzo medio: 35 euro.

MARGUTTA, IL "RISTORARTE"
«Siamo ciò che mangiamo» è la filosofia di Claudio (insegnante di yoga) e Tina Vannini, proprietari di uno dei ristoranti vegetariani più antichi della capitale. Nato nel 1979 sulla scia del fascino esercitato dallo stile di vita indiano sui giovani della beat generation, negli anni Ottanta unisce alla cucina l'eleganza eccentrica della galleria d'arte contemporanea, con sculture e installazioni che sembrano uscire dai muri del locale. Grandi divani in ecopelle, spazi luminosi e colorati pieni di piante e fiori freschi, musica jazz e chillout, ma soprattutto una cucina vegetariana tutta italiana, con piatti tradizionali regionali rielaborati e rivisitati dallo chef pugliese Vito Grossano nel rispetto della leggerezza e dei valori nutritivi. Senza rinunciare al gusto, come dimostra il menu autunnale nel quale spiccano il pecorino dorato in crosta di mandorle, con mostarda di arance e cicoria saltata, o le schiacciatine di broccoletti piccanti, con noci e uvetta e caponatina leggera emulsionata alle erbe. Magari da accompagnare con una birra biologica, un sidro di mele o un bicchiere di vino da scegliere all'interno della vasta selezione proposta.
Info: Il Margutta RistorArte, via Margutta, Roma, tel. 06.32650577, e-mail: info@ilmargutta.it. Prezzo medio: 35 euro.

UN SORRISO INTEGRALE ALLA PARTENOPEA
Per un vegetariano la pizza è sempre un'ottima soluzione, soprattutto quando si trova a cenare con amici "onnivori" in un ristorante che offre poche altre alternative. Ma a Napoli, dopo aver provato una classica margherita nel locale dove è nata (ossia da Brandi, salita Sant'Anna di Palazzo 2, tel. 081.416928), si può assaggiare qualcosa di diverso entrando al Sorriso Integrale, in pieno centro storico, a poca distanza dall'università Federico II. Prodotti biologici e verdure fresche, fornite direttamente dalla fattoria biologica La Colombaia, vengono utilizzati per preparare piatti tipici rivisitati grazie all'uso sapiente delle spezie, che rendono il ristorante un riuscito punto d'incontro tra la tradizione culinaria partenopea e quella asiatica. Il menu cambia due volte al giorno, ma la bistecca di muscolo di grano e le polpettine di zucca sono un vero must, magari annaffiate da un'ottima falanghina bio e completate da una cheescake o da una crema di riso.
Info: Un Sorriso Integrale, vico S. Pietro a Majella 6, Napoli, tel. 081.455026, e-mail: info@sorrisointegrale.com. Prezzo medio: 16 euro.

SOLE E TERRA DI SARDEGNA
Dall'alto di una collina, l'agriturismo domina le vallate selvagge della Gallura, tra i monti di granito e il mare. La sua dispensa è colma dei prodotti dell'orto e del frutteto biologico che sono alla base di una cucina mediterranea alleggerita degli ingredienti più pesanti come le proteine animali e i cereali raffinati. Le ricette, che si rifanno alla tradizione dei pastori e dei contadini (zuppa gallurese, culurgionis, malloreddus, dolci tipici), sono state ripensate nel rispetto degli animali, pur senza venir meno a sapori e varietà. Il menu del piccolo ristorante (solo trenta coperti) cambia ogni giorno, perciò l'ideale è fermarsi magari per un long weekend (camera doppia b&b da 30 euro).
Info: Sole e Terra, località Funtana de l'Alzu, Luogosanto (OT), tel. 079.659773/335.8106081, e-mail: soleeterra@yahoo.it. Prezzo medio: 28 euro.

POESIA NIPPO-CULINARIA A CATANIA
«Gli haiku sono dei brevi componimenti di origine giapponese che esprimono e omaggiano con meraviglia l'energia della natura come aspiriamo a fare anche noi con le nostre pietanze» spiegano Gabriella Puglisi e Salvo Galvagno, che hanno dato proprio questo nome al loro ristornate catanese. La cucina è un mix di specialità da tutto il mondo: il guacamole messicano si può accompagnare a del chapati indiano fatto in casa, e se la zuppa di miso e gli involtini primavera non è proprio nelle vostre corde scegliete magari ratatouille o una pizza lievitata con pasta madre e preparata con farine di grani siciliani. Per dolce si spazia dal tiramisù al gelato al pistacchio (una vera passione del proprietario che coltiva questo frutto personalmente). Il menu serale varia circa ogni due mesi, quello del pranzo tutti i giorni.
Info: Haiku, via Quintino Sella 28, Catania, tel. 095.530377. Prezzo medio: 30 euro.

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