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Solstizio d'inverno: così si celebra nel mondo

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Solstizio d'inverno: così si celebra nel mondo

Stonehenge (foto Travel Pictures / Alamy)
Stonehenge (foto Travel Pictures / Alamy)

Dicembre vuol dire Natale, ma non solo. Pochi giorni prima, il 21 del mese, tutto l'emisfero settentrionale festeggia l'arrivo del solstizio d'inverno, con riti che risalgono spesso alla preistoria. Dall'Inghilterra, dove si raccoglie il vischio, all'India, dove i bambini si vestono con colori sgargianti, passando per l'esplosione di gioia dei Caraibi, tutti fanno del loro meglio per aiutare il sole a riprendere le forze. Ecco le fiaccolate, le danze e le ricette speciali per scacciare le tenebre della notte più lunga dell'anno.

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AQUILONI E POESIE PERSIANE CONTRO IL FREDDO
L'Asia è il continente che vanta le celebrazioni più antiche. Si perdono nel tempo le origini della festa iraniana di Shabe Yaldā. La sera del 21 dicembre si festeggia la nascita di Mithra, dio persiano del sole e del bene. È un rituale ancora diffuso nell'Iran moderno, anche se ha perso l'originale significato religioso. Famiglie e gruppi di amici passano la notte insieme, raccontando storie e leggendo poesie davanti a un banchetto di frutta fresca (non devono mancare angurie e melograni, rossi come il sole).
In India, le celebrazioni del solstizio vanno sotto il nome di Makar Sankranti e iniziano nel momento in cui il sole entra nel segno del Capricorno. Nel corso secoli, la data si è spostata impercettibilmente in avanti fino ad arrivare, ai nostri giorni, al 14 gennaio. Ogni regione ha il suo modo di festeggiare. Nel Tamil Nadu viene preparato uno speciale piatto a base di riso e anacardi mentre nel Bengala ci si scambiano dolci di sesamo. Nella città di Ahmedabad, nel Gujarat, tra il 14 e il 15 gennaio, si svolge un grande festival degli aquiloni. Nel Punjab, al confine tra l'India e il Pakistan, ma anche in alcune grandi città del nord come Delhi, il Makar Sankranti si sovrappone con la spettacolare festa in onore della dea Lohri, la notte tra il 13 e il 14 gennaio. Il culmine della celebrazione è il grande falò serale, acceso tra canti e balli e alimentato con semi e caramelle, lanciate dai bambini tra le fiamme. Ceneri e braci del fuoco di Lohri sono sono considerate un portafortuna.

COME AIUTARE IL SOLE A USCIRE DALLA GROTTA
La festa induista di Pancha Ganapati, in onore del dio-elefante Ganesh, cade invece ancora nel periodo del solstizio astronomico e dura 5 giorni, dal 21 fino al 25 dicembre. Le case dei fedeli vengono decorate con immagini della divinità, lumini e foglie di banano. Una specie di lunghissima notte di Natale per i bambini, a cui vengono offerti di continuo piccoli doni (che vanno depositati ai piedi del dio e aperti solo alla fine) e che devono ricordarsi di vestirsi ogni giorno di un colore diverso, dal giallo dorato, al rosso scarlatto, all'arancione.

Secondo una leggenda giapponese, l'inverno è dovuto alla prigionia della dea del sole Amaterasu, rinchiusa dalle altre divinità in una grotta. La sventurata riesce a fuggire solo dopo alcuni mesi, proprio in coincidenza con il solstizio. Per ringraziarla dei suoi sforzi, i fedeli shintoisti si recano in pellegrinaggio al santuario di Ise Jingu dal 15 al 25 dicembre, per offrire alla dea cibo e sete preziose e comporre haiku in suo onore. Anche il Dōngzhì, la festa cinese del solstizio (22 dicembre), è una ricorrenza molto amata. La principale attività è la preparazione del tangyuan, una zuppa dolce, che viene consumata con tutta la famiglia. I Coreani sostituiscono il tangyuan con il patjok, un dolce simile al porridge che si dice abbia il potere di scacciare gli spiriti maligni.

ASPETTANDO L'ALBA IN COMPAGNIA DEI DRUIDI
Nel Vecchio Continente, il posto migliore dove aspettare l'alba è il santuario neolitico di Stonehenge. Qui si celebra fin dall'Età del Bronzo la festa pagana di Yule, tra falò e formule magiche. Simbolo del solstizio è il vischio, che un tempo veniva tagliato e benedetto dai druidi, i sacerdoti celtici. Tutti gli anni, la piana di Stonehenge si riempie di appassionati, che attendono la luce del giorno tra i monoliti. Per entrare nel sito archeologico prima del sorgere del sole è necessario rivolgersi alle agenzie di viaggio specializzate, come la Stonehenge Tours. Quest'anno l'appuntamento è per la mattina del 22 dicembre e si raccolgono già le adesioni per il 2012.

Anche la tomba irlandese di Newgrange, nella contea di Meath, iscritta tra i Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco, è stata costruita da misteriosi astronomi che vissero molto prima dei Celti. Una stretta apertura consente al sole di illuminare la camera interna per 15 minuti all'anno, durante l'alba del 21 dicembre. Assistere in diretta al suggestivo fenomeno non è facile: bisogna partecipare alla speciale lotteria annuale e sperare che il proprio nome venga estratto.

SCONFIGGERE I DEMONI, CON DOLCI E LANTERNE
L'usanza di celebrare il solstizio resiste in tutta l'Europa, anche se in molti casi le tradizioni pagane sono state riassorbite nel Natale o si sono mischiate con le processioni per Santa Lucia. Durante le antiche feste del Perchta, tipiche delle Alpi e della Germania, si preparavano dolci a forma di scarpe e si attendeva l'arrivo dei demoni Krampus. Oggi queste maschere compaiono spesso nei cortei del 5 dicembre, accanto a San Nicola. Nelle isole Shetland la festa di Yule (ormai scivolata a fine gennaio) rivive nell'Up Helly Aa, il più grande festival delle sculture di fuoco in Europa.

A Penzance, in Cornovaglia, la Montol Eve ("vigilia del solstizio") arriva invece puntuale la notte del 21 dicembre, con una fiaccolata in maschera e falò finale. Prima della processione, una serie di workshop insegnano come prepararsi lanterna e costume. Nella vicina città di Mousehole il corteo prende il nome di Tom Bawcock Eve, dal nome di un leggendario abitante del posto che scongiurò una carestia. Non è chiaro se ci sia riuscito inventando la Stargazy pie, la leccornia del solstizio: una torta salata di patate, uova e pesce (teste comprese).

ALL'OMBRA DEI MAYA, ASPETTANDO UNA NUOVA ERA
Ai Caraibi, che non risentono del rigido abbassarsi delle temperature, il solstizio d'inverno è un'occasione per fare baldoria. Alle Bahamas e in Jamaica, le Junkanoo, eredità di antiche feste popolari importate dall'Africa Occidentale, si svolgono tra coloratissime parate in maschera e spettacoli per le vie delle città. Non è raro vedere i partecipanti vestiti da mucche, cavalli o diavoli. Anche in questo caso la festa si è spostata in avanti, sovrapponendosi a Santo Stefano.

Durante il solstizio, i siti archeologici Maya, da Chichén Itzá a Tikal, sono presi d'assalto da indigeni, turisti e astronomi dilettanti. L'attesa è però già per il 21 dicembre 2012, ultimo giorno dell'epoca attuale nel calendario di questo antico popolo. Una data che segna la fine del mondo, secondo i più pessimisti, l'inizio di una nuova era di armonia universale, secondo altri. Alberghi e tour operator si stanno già organizzando. Nel Belize, a poca distanza dal sito archeologico di Xunantunich, il resort Chaa Creek offre già, per il periodo tra 15 e il 21 dicembre, una full immersion nella cultura Maya: folklore, danze, elementi di cosmogonia e pietanze a base cacao, alimento un tempo destinato solo ai re. Per attendere il futuro tra le antiche piramidi del Belize.

21 dicembre 2011

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