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Shopping made in London: il classico è trendy

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City Break

Shopping made in London: il classico è trendy

Il negozio vintage "Blackout II" in Covent Garden (foto Beppe Calgaro)
Il negozio vintage "Blackout II" in Covent Garden (foto Beppe Calgaro)

Nulla si reinventa meglio, e con più successo, della tradizione. Parafrasando Eric J. Hobsbawm, questo è il sentimento popolare che attraversa oggi la capitale britannica. Dove luoghi classici come Harrods, Liberty o la Burlington Arcade, sono stati riscoperti da turisti e londinesi doc. Nei grandi e storici magazzini, e non solo nelle boutique indipendenti, si fanno strada i giovani talenti e, complice forse la crisi economica, è il made in UK a essere più in forma che mai. «Harrods è il simbolo dello shopping. Mi piace perché in un unico luogo trovo tutto quello che cerco: bar, brasserie e ristoranti, e persino la miglior pizzeria». Parola di William Boyd, tra i più quotati, secondo il Financial Times, scrittori della nuova generazione, autore di Inquietudine e Una tempesta qualunque: a dimostrazione di come lo store di Knightsbridge non attiri solo turisti e ricchi russi, ma un pubblico esigente e attento alle novità. Sarà per il nuovissimo Design Studio, che offre una raffinata selezione del design doc, per la Lingerie Boutique, che ha in esclusiva i pizzi di Agent Provocateur e le sete di Stella McCartney e Myla, o per gli aristocratici Shoe Salons, veri templi art déco dedicati alla calzatura inglese rigorosamente only for men. E dalla metà di marzo, al terzo piano, Harrods Technology, 1000 mq dedicati ai giocattoli per adulti per eccellenza, con computer, smartphone, telecamere e macchine fotografiche di ultima generazione.

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CACCIA AL LARDO
Inaugurato nel 1707 in un edificio a pochi passi da quello attuale, Fortnum & Mason è riuscito in un'impresa non facile. Gli antichi banconi in legno sono gli stessi. Così come le 200 miscele di tè: speziate quali il celebre Christmas Tea, oppure affumicate, esotiche e rarissime, come l'antico Assam. Ma l'attenzione verso tutto ciò che ruota intorno al cibo, quella è cosa recente. Una passione gastronomica celebrata nei cinque ristoranti interni e nei tre piani dedicati all'arte culinaria collegati tra loro da una luminosa scalinata. Nel Lower Ground Floor, il wine bar vanta più di 1000 etichette, poi pesce, carne, selvaggina freschissima, prosciutti e formaggi della tradizione britannica. Al Ground Floor, dolci, cioccolato, tè e caffè, mentre il primo piano è riservato al gelato e a tutto ciò che serve per allestire la tavola. Ma la tradizione si reinventa anche dando spazio ai nuovi talenti. Il posto giusto per apprezzarli è, ancora, il trendy Harvey Nichols. È qui che si è fatto conoscere Peter Pilotto, amato dall'attrice Carey Mulligan (An Education e Shame) e da Samantha Cameron, moglie del primo ministro, per il suo senso del colore; qui Mary Katrantzou e le sue iper-realistiche stampe, il nepalese Prabal Gurung o Daniella Issa Helayel hanno trovato estimatori blasonati come Kate Middleton che proprio alla stilista di origini brasiliane chiese l'abito blu indossato in occasione del fidanzamento. Da qualche anno poi, per rispondere ai clienti più affezionati, e understated, il magazzino ha bandito la vendita di pellicce e foie gras.

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PANCIOTTI E FARFALLINI
Nonostante dia spazio a nomi quali Vivienne Westwood, Alexander McQueen e Christopher Kane, la forza di Liberty continua a essere l'esclusività delle stampe, tessuti e tappezzerie. Come nel 1875, quando Arthur Lasenby Liberty decise di aprire un negozio che promuovesse la produzione e l'estetica del… Liberty. Estetica che ritroviamo anche nei dettagli architettonici della Piccadilly Arcade, costruita nel 1909 da Thrale Jell, tra Piccadilly e Jermyn Street. Il cliente ideale dei sedici negozi che la occupano, sembra essere il gentleman inglese. Gilet e abiti di taglio sartoriale si trovano infatti da Benson & Clegg, fornitore ufficiale della casa reale fin dal 1937 con Giorgio VI, che tra i servizi ad hoc offre l'incisione di iniziali, insegne militari o stemmi nobiliari, su bottoni e gemelli. Budd è invece il negozio per camicie, cravatte e pigiami, mentre Favourbrook è specializzato in panciotti, in oltre 1000 varianti, farfallini e giacche in velluto. Camicie, vestaglie classiche in velluto o seta e soprattutto scarpe da New & Lingwood o da Jefferey West, per chi ha un gusto più eccentrico e rock. Prima di arrivare nella vicina Princess Arcade, dove si trova Prestat, una delle più antiche cioccolaterie del mondo, fondata nel 1902 da Antoine Dufour, ex cioccolataio di Napoleone III, e che vanta clienti quali Roald Dahl e Sua Maestà la regina, golosa delle albicocche ricoperte di cioccolato fondente, dei truffles e dei wafer di cioccolato profumati all'Earl Grey, val la pena fermarsi da Floris, in Jermyn Street, per i saponi, gli oli da bagno e le creme alla lavanda proveniente dalla residenza reale di Sandringham. Da Dr Harris si può far incetta di acque profumate quali Arlington e Marlborough.

BON TON REVIVAL
La Burlington Arcade, sull'altro lato di Piccadilly, è la galleria coperta più nota della città. Precorritrice delle gallerie in ferro e vetro europee, fu costruita tra il 1816 e il 1819 su disegno di Samuel Ware per volere di lord George Cavendish, proprietario dell'adiacente Burlington House (ora Royal Academy of Arts). Ufficialmente per rendere più piacevole lo shopping di gioielli, ufficiosamente per impedire ai passanti di gettare rifiuti, soprattutto i gusci delle ostriche, nei giardini della sua abitazione. E oggi come allora, nonostante il previsto progetto di riammodernamento, il pavimento è coperto da un elegante red carpet, mentre ai visitatori si richiede silenzio e discrezione. A controllarli, ci sono i Beadles, le guardie in uniforme con tanto di tuba e marsina. In una tale cornice, ben il 75 per cento degli acquirenti è londinese mandando un messaggio chiaro su cosa ancora oggi preferiscano gli abitanti della città. Tra lustrascarpe e buone vecchie maniere, l'architettura dei lussuosi negozi dell'Arcade è protetta dall'English Heritage. Tra le firme presenti, Penhaligon's, con le esclusive fragranze old fashion, violetta, rosa e mughetto, Jimmy Choo, con la sua prima boutique tutta al maschile, Harrys of London e Crockett & Jones, con le sue raffinate scarpe su misura. Poi House of Cashmere, da venticinque anni allo stesso indirizzo, Michael Rose e Johnson Walker, per gli straordinari gioielli. D'antiquariato e non. In stile neogotico, la Royal Arcade, tra Bond e Albemarle Street, è altamente scenografica. Costruita nel 1879, quale semplice Arcade, divenne reale grazie al patrocinio della regina Vittoria a un giovane camiciaio, H.W. Brettell, al numero 12. Il negozio è ora occupato da Ormonde Jayne, profumiere superesclusivo che crea fragranze su misura. Oltre alle gallerie d'arte, William Weston e Erskine, Hall & Coe, specializzata in ceramiche e opere contemporanee, anche le scarpe, maschili, di Paul Smith, e gli straordinari cioccolatini di Charbonnel et Walker.
Se lusso e tradizione sono l'essenza delle Arcade del West End, creatività e innovazione lo sono della Portobello Green Arcade, a Notting Hill. Gli abiti maschili hanno linee che si rifanno agli Anni 60 e ai Mods, noti per la loro ricercatezza nel vestire: giacche a un petto a tre bottoni e pantaloni diritti e stretti come quelli disegnati da Adam Shener per Adam of London.
Per lei invece, sempre in Portobello Arcade, stampe suggestive, tessuti preziosi e linee minimali, come quelle di Preen, stilisti amati da molte celebrities, incluse Kate Moss e Beyoncé. Jerry Hall è invece cliente affezionata di Zarvis e dei suoi prodotti di bellezza naturali, mentre Dita von Teese è l'ispirazione per la lingerie di What Katie Did. Negozio boudoir, con corsetti che rimandano al burlesque e costumi da bagno Anni 50.

2 maggio 2012

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