
La facciata eclettica – con le sue linee curve, i volumi irregolari, le colonne ritorte, i rosoni in mattonelle maiolicate, i decori in ferro battuto, le gelosie di un azzurro sfacciato – tradisce la mano che la disegnò agli inizi del Novecento, quella di Lluís Domènech i Montaner. Mas Passamaner (vai al sito), oggi hotel di charme a La Selva del Camp, piccolo paese una trentina di chilometri alle spalle di Tarragona e del mare della Costa Daurada e, è uno dei piccoli capolavori del Modernismo catalano, rilettura catalana dell'Art Nouveau, caratterizzata dai decori raffinati, dall'uso di materiali locali e dall'esuberanza di forme e colori. In Catalogna basta allontanarsi di poco dalla costa per accorgersi che questa terra è rimasta quella di un tempo, un posto dal carattere ruvido ed eccentrico, geloso della propria originalità. Autenticità preservata anche grazie al recupero di antiche masserie, castelletti e torri d'avvistamento, borghi di campagna e ville moderniste. Riconvertiti in singolari boutique hotel.
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SUITE MODERNISTE
A Mas Passamaner tutto gioca intorno agli spazi comuni: la reception è l'anticamera di una casa nobiliare d'inizio Novecento, con mobili vintage e grandi porte in vetro molato, le camere si raccolgono attorno a sale centrali dove ci si ferma a leggere un libro, conversare, bere qualcosa e (in un salottino riservato) fumare. Le stanze poi – ciascuna dedicata a un architetto modernista – sono una sorta di catalogo della corrente artistica catalana, e sfoggiano divanetti dalle linee ricurve, camini decorati da ceramiche maiolicate, grandi finestre in legno dai profili elaborati che lasciano entrare copiosa la luce. Due camere, ricavate dalla vicina, antica masseria, hanno una piscina privata.
A costruire Villa Retiro (vai al sito), irta di torrette, merli, fregi, impreziosita da qualche vezzo coloniale, pare sia stato invece il maestro di Gaudí, Josep Fontseré y Mestres. Siamo a Xerta, piccolo centro all'estremo sudovest della Catalogna, a due passi dal fiume Ebre e a una quarantina di chilometri dal mare della Costa Daurada. Ancora oggi l'edificio, diventato albergo, conserva il monumentale portone in marmo bianco, le balaustre di legno, i pavimenti in marmetto e i soffitti a travi disegnati da Fontseré. Così come è identico a un secolo fa il giardino con alberi tropicali, cascata e laghetto artificiale che il proprietario volle intorno alla casa, omaggio agli anni passati in Argentina dove fece fortuna. Ricercati gli arredi e il décor delle camere: letti a baldacchino, mobili in legni pregiati, azulejos fatti a mano.
Stessa cura per i particolari raffinati al Sant Roc, hotel modernista di Solsona, vicino Lleida. Lampade di design, mobili fatti su misura da artigiani locali, quadri d'autore alle pareti danno un tocco contemporaneo alle stanze, mentre la struttura architettonica e la facciata – mossa e decorata – sono ancora quelle create agli inizi del XX secolo dagli architetti modernisti Ignasi Oms e Bernardí Martorell. Prenotate la stanza La Glorieta, che ha un salottino ricavato dalla torre circolare della villa. Il ristorante El Buffi offre una cucina raffinata, con piatti a base di ingredienti del territorio rielaborati in versione fusion, come l'agnello da latte cotto a bassa temperatura e servito con bombones di patate ripieni di erbe aromatiche e cioccolato.
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UNA NOTTE CON LO CHEF
Molti hotel di charme della regione hanno aperto ristoranti d'alto livello, gestiti da chef stellati, che puntano sulla riscoperta della tradizione e sulla cucina d'autore. Tanto che qui si possono trovare alberghi con meno di dieci camere ma più di un ristorante o forniti di enoteca privata. Come il Ca l'Arpa (vai al sito) - a due passi da Girona e a una ventina di chilometri dal mare della Costa Brava - con il suo storico ristorante El Rebost d'en Pere (una stella Michelin), dove si assaggia una cucina d'avanguardia, che si basa sulle ricette della tradizione, ma le reinterpreta alleggerendole e rendendole più raffinate. Il risultato? Piatti gustosi come le costolette di maialino con mele selvatiche arrosto o la fricassea di vongole servita con verdure e animelle di vitello. Il tutto accompagnato da una carta dei vini che conta oltre 300 etichette. Vini che si possono acquistare nell'enoteca annessa al ristorante. Il contrasto fra tradizione e avanguardia caratterizza anche l'albergo, un palazzetto che occupa un intero isolato nel cuore di Banyoles, paese dell'interno, a una ventina di chilometri dal mare di L'Escala, in Costa Brava. Se la facciata confonde il Neoclassico con il Modernismo e il giardino mescola il profumo mediterraneo delle magnolie con quello esotico di araucarie e bambù, le stanze hanno arredi di un raffinato minimalismo.
Lo stesso gioco tra antico e moderno si vede nelle stanze di un altro hotel-gourmet, il Gran Claustre (vai al sito). Ricavato da un convento settecentesco nel tranquillo paese di Altafulla, lungo la Costa Daurada e a soli 8 chilometri dalla storica città di Tarragona, grazie a un recente restyling, ha aggiunto venti nuove camere: arredi di design e qualche pezzo d'epoca, materiali tradizionali come la pietra a vista e l'ardesia, e tocchi rétro come le poltroncine Anni 40. Il patio del convento nasconde la piscina, mentre dalla terrazza solarium la vista spazia fino al Mediterraneo e ai castello di Tamarit. Modernissimo invece il ristorante ospitato dalla nuova dépendance con la cucina aperta, separata dalla sala soltanto da una parete di cristallo, e con un tavolo proprio accanto ai fornelli. Qui lo chef Iban Tomàs si esibisce in piatti creativi ed elaborati come la spuma di patate con polpo o il riso ai funghi con trippa di baccalà.
La Cuina del Teatre occupa invece quello che nell'Ottocento era il teatro del paesino medievale di Regencós, poco lontano da Girona. Raffinato e originale, è il ristorante dell'omonimo albergo: una grande sala affacciata sul giardino, bar, zona relax con imponenti sofà, una terrazza chill out per le cene d'estate e piatti con ingredienti del territorio. Da non perdere i dolci fatti al momento. Le sette camere sono ospitate in due antiche case di campagna restaurate e collegate tra loro, che conservano i soffitti originali con le travi a vista.
NELLA FATTORIA CINQUECENTESCA
Stradine ritorte, palazzi dalle facciate in pietra, gli archi dei contrafforti: tutto al Racó de Madremanya (vai al sito) è rimasto fermo al XVII secolo quando, questo borgo vicino a Girona e a una decina di chilometri dal mare della Costa Brava, era una masseria. Ora, nelle ex stalle si trova la bio-spa, sotto il fico centenario la piscina, mentre i saloni, l'antica cucina a carbone e le stanze padronali ospitano un raffinato albergo. Accanto alla masseria c'è un'ala nuova, con pareti di cristallo e tre camere di design. Prenotate la Suite Roja, la più spettacolare: pareti in pietra, terrazza vista giardino, finestre che guardano il borgo, soffitti con travi a vista e un monumentale bagno dagli arredi rétro. È ricavato da una fattoria cinquecentesca anche Can Serola, hotel di charme a Girona. L'impianto architettonico – con le imponenti mura in pietra viva – è ancora quello originale, ma gli arredi sono un inno a Paesi lontani: c'è la stanza indiana ricca di sete, la marocchina con i mobili intagliati e la messicana dai colori tropicali. Molto più classica Mas Salvi, secentesca masseria circondata da sette ettari di boschi, prati e giardini, uno degli indirizzi più esclusivi di Catalogna. Qui tutto è monumentale: il parco e il salone d'inverno dominato dal camino, la sala da biliardo e le cinque suite, con terrazza e piscina privata. Un castello fortificato sulle colline di La Bisbal, a una ventina di chilometri dal mare di Begur, in Costa Brava, con tanto di torre barocca, ospita Castell d'Empordà. Nel maniero ci sono gli spazi comuni mentre la vicina dépendance accoglie le camere. La più scenografica? La Suite Jardin arredata dall'interior designer Cristina Gabas. Conserva intatta l'eleganza dei tempi andati Torre Laurentii, hotel di charme ricavato da un palazzetto medievale a Sant Llorenç de la Muga, ai piedi dei Pirenei, a una decina di chilometri da Figueres. I restauri hanno rispettato l'impianto e i materiali originali – dai muri di granito ai soffitti a volte, fino al gazebo in ferro battuto del giardino –, mentre nelle camere, moderne jacuzzi affiancano divanetti d'epoca, arredi etnici si sposano agli antichi lampadari di cristallo e alle abat-jour déco.
6 luglio 2012
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