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Engadina: camera con vista neve

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Engadina: camera con vista neve

Il Grand Hotel Kronenhof
Il Grand Hotel Kronenhof

Rinnovamento e risparmio. Sono le due erre su cui puntano quest'anno gli alberghi dell'Engadina. Da un lato, cioè, si trasformano, giocano con antico
e moderno, puntando sulla creatività per diversificare l'immagine un po' rétro legata al territorio, mescolando legno di cirmolo intarsiato a pietra e acciaio, open space a stube, facciate tradizionali a sgraffiti con interni high-tech. Dall'altro l'hôtellerie engadinese, pur scegliendo sempre charme e qualità, si propone con prezzi contenuti.

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Grazie ai tanti piccoli hotel di charme e tradizionali, spesso da generazioni a conduzione familiare, che puntano su un conveniente rapporto qualità-prezzo. Ma soprattutto grazie alla promozione Albergo skipass incluso, la novità della stagione: skipass a 20 euro (invece di 60) per chi prenota almeno due notti in uno dei cento hotel che vi aderiscono (vai al sito). Come Giardino Mountain, design hotel nella vicina Champfèr: ambienti ipercontemporanei, bagni dal pavimento di ciottoli di fiume, vetrate sul Corvatsch, spa e tre ottimi ristoranti. Il gusto della tradizione prevale invece a Sils-Maria, che ospitò per alcune estati Hermann Hesse e Thomas Mann, mentre Friedrich Nietzsche ci visse sette anni, traendo ispirazione per Così parlò Zarathustra. L'Hotel Privata è invece all'imbocco della Val di Fex, oasi ecologica dove sono bandite le auto. Ed è uno dei classici esempi di boutique hotel in stile engadinese da generazioni della stessa famiglia. Gli arredi
non hanno pretese di eleganza, ma sono arricchiti qua e là da qualche pezzo d'epoca, come cassapanche intarsiate e oggetti di peltro. Ottima la cucina, da gustare nella stube antica o in
una saletta decorata a sgraffiti, le tipiche decorazioni scalfite nell'intonaco ancora umido.

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Atmosfera fin de siècle al Waldhaus am See, che ha superato i cento anni e ha mantenuto il
suo fascino antico: scalone scenografico, salotti con boiserie e camere molto spaziose. Da qui è
passato tutto il bel mondo: da teste coronate a celebri musicisti, ai grandi nomi della finanza
(Rothschild, Agnelli, Pirelli), però ci si sente come a casa. E, per rimanere al passo con i tempi, ora propone nelle stanze un menu guanciali – con diversi tipi di cuscini – e nel bar Devil's Place, già celebre per le 2500 qualità di whisky, il nuovo e raffinato Whisky & Dine: cinque portate a base di pesce o carne, abbinate a un whisky esclusivo e sempre diverso (130 euro a persona).
A St. Moritz, raggiungibile in pochi minuti d'auto, tra gli alberghi storici, classiche icone del lusso e del glamour, c'è solo l'imbarazzo della scelta: dal Badrutt's Palace al Carlton, al Kempinski. Ma chi cerca un luogo più appartato e un contatto più diretto con natura e neve, può scegliere di dormire in un albergo affacciato sulle piste. Come l'Hotel Salastrains, il più amato dagli ski addicted. A metà strada tra Corviglia e Marguns si può raggiungere, oltre che in auto, anche in carrozza o in seggiovia.
Tradizionale chalet di montagna, ha camere semplici ma con balconi panoramici. E un aperitivo après-ski tutto a base di bollicine sotto un tendone allestito davanti all'albergo.

Design, servizio e ottimo rapporto qualità-prezzo: per questo il giornale svizzero Sonntags-Zeitung ha designato l'hotel Misani di Celerina tra i migliori tre stelle per le prossime vacanze invernali. Non è certo tra gli ultimi nati, ma continua a rinnovarsi. Nuovo look infatti per il ristorante Voyage, in stile indiano sui toni del rosso e marrone, e per tre camere a tema, dedicate ad altrettante città: New York, Shanghai e St. Tropez. Mentre nelle altre, il décor è sempre ispirato ai cinque continenti, secondo le regole del feng-shui. E ognuno ha la possibilità di personalizzare la propria camera con libri, strumenti musicali e oggetti vari disponibili alla reception. Adatto ai supertecnologici perché il primo e l'unico in Svizzera a funzionare notte e giorno completamente con carta magnetica, anche per il selfchek-in, il All in One Hotel Inn Lodge, dalle linee essenziali e low cost. La carta vale, oltre che per la camera, anche per il parcheggio e lo skipass. Ma ci vuole un attimo per tornare alla tradizione. E il Chesa Rosatsch, vicino alla chiesetta di San Gian, tra i luoghi preferiti dai fondisti, lo testimonia. Casa dalla facciata dipinta in rosa, propone camere rivestite in legno, tra cui alcune duplex disposte su due piani, e due vecchie stube. Novità della stagione, il ristorante minimalista Uondas che, per le sue focacce senza lievito e le grigliate su pietra, è diventato tra i più ricercati della zona.

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22 novembre 2012

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