Si parte con la grande Storia, in centro, tra la 5th e Chestnut Streets. Da quella Indipendence Hall nella quale, di fatto, nacque la prima bozza di quella Costituzione americana che portò ad una nazione unificata. Fa parte dell'Independence Visitor Center dove raccogliere informazioni per una visita, indispensabile, per la Carpenters' Hall. Prima della Costituzione e prima della Dichiarazione di Indipendenza, la Storia americana ricorda questo palazzo dove nel 1774 i delegati delle 12 colonie (Georgia astenuta) votarono l'embargo commerciale nei confronti dell'Inghilterra, primo atto di rivolta contro il re. Per completare il quartetto non si può mancare una visita alla campana della Independence Hall, detto proprio Liberty Bell, i cui rintocchi hanno accompagnato i momenti principali della lotta verso l'indipendenza e la cui grande crepa, più che la sua usura, è per gli americani simbolo del suo valore ideale.
Guarda la gallery
SHOPPING CREATIVO E ASSAGGI D'ARTE
Soddisfatti dell'infarinatura di storia coloniale, verso la 2nd e la 3rd Streets, tra Market e Race Street, ci si ferma nel cuore creativo fatto di gallerie, negozi di mobili antichi e boutique d'abbigliamento di moda, per raggiungere lo spogliatoio in stile Maria Antonietta di Smak Parlour, regno di mini-abitini colorati, blazer increspati e pantaloni in denim. A due passi, il paradiso dei jeans è Charlie's, frutto dell'accurata selezione dei proprietari, che offrono anche servizi di sartoria a 18 dollari (14 euro) in 24 ore. Senza dimenticare che, nei dintorni, ogni primo venerdì del mese tra la 2nd e la 3rd Street le gallerie restano aperte fino alle 21, con assaggi di vino e formaggio locali gratuiti. Si prosegue per Walnut Street. Al numero 601 ecco il Curtis Center, nella cui lobby si trova quella che per i locali è una gemma ancora poco conosciuta, il mosaico The Dream Garden, basato su un dipinto di Maxfield Parrish. Chi volesse tentare la sorte, in tema di arte, sappia che il negozio del College of Art e Design, l'Art Shop at Moore, vende le creazioni di studenti ed ex: chi lo sa, potreste acquistare un pezzo unico di una star del futuro.
INASPETTATO VENERDÌ D'ARTE
Proseguendo lungo la Benjamin Franklin Parkway si incontrano grandi classici come il Philadelphia Museum of Art– il più grande museo degli Stati Uniti, dedicato a impressionisti e post-Impressionisti, il Rodin Museum, la Bridgette Mayer Gallery (regno dell'astratto e degli artisti emergenti) e la nuovissima sede dellaBarnes Foundation, dove ammirare Paul Cézanne, Pablo Picasso, Henri Matisse, Pierre-Auguste Renoir, Vincent Van Gogh e molti altri. Meglio ancora se è venerdì: il museo tra le 17 e le 20.45 organizza un imperdibile mix di musica, arte e un bar ben fornito. Anche il Philadelphia Museum of Art di venerdì organizza l'Art After 5, che assicura live music, sessioni di cinema d'autore, incontri e tour a tema. In alternativa, ci si sposta verso University City, con tappa al Museo di Archeologia e Antropologia, al 3260 South Street, must per chi si entusiasma di fronte a mummie, sfingi e altri artefatti delle culture primordiali. Se non siete tra questi, si può tirare dritto per uno sguardo tra la modernità dell'Istituto di Arte contemporanea fondato 1963 e leader nel suo settore. La notizia migliore? Da poco è a ingresso gratuito. Nei dintorni, per chi proprio non resistesse allo shopping compulsivo, si trovano il bookstore della University of Pennsylvania, Smith Bros. Jeans, American Apparel e Urban Outfitters.
ALLA RICERCA DI UNA BIONDA (E UNA PINTA)
La notte è il momento migliore andare alla scoperta del quartiere di Northern Liberties e delle sue luci romantiche. Per cena, mettete le gambe sotto i tavoli del Bar Ferdinand, ristorante spagnolo cool e di buona qualità. Obbligo ordinare sangria, tapas e empananda. Dopo l'aperitivo si può smaltire l'alcool all'americana, con un salto al North Bowl, il bowling che è un tributo al Grande Lebowski, in aggiunta a soul music e valida cucina locale.
Per il dopo-cena le opzioni sono diverse. Per chi cerca una bionda (in boccale) l'indirizzo è quello dell Standard Tap, due piani di bar e ambiente intimo, per una selezione che spazia invariabilmente su e giù dalla Pennsylvania. Per gli amanti della live music c'è invece il Johnny Brenda's, dove il sound è indie e si può anche mangiare. Infine, se l'obiettivo è evitare i soliti noti tra i turisti, inutile fare accenno alla statua di Rocky Balboa che staziona alla fine delle scale del Philadelphia Museum of Art. Ma non sapendo quale scegliere tra le precedenti opzioni, ce n'è una terza. L'Irish Pub in pieno centro, al 2007 di Walnut St: è stata l'ambientazione di Rocky 5. All'interno, clima irlandese, pinte a volontà e prezzi contenuti, anche per una cena.
30 novembre 2012
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi
Philadelphia, viaggio creativo tra arte e musica. Tutte le informazioni
Viaggio on the road nella California del nord
New York, shopping trendy sotto la High Line
© Riproduzione riservata