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Break city goloso a Valencia: tra mare e arte

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Weekend

Break city goloso a Valencia: tra mare e arte

La Città delle Arti e della Scienza, opera di Calatrava (foto Alamy/Milestone Media)
La Città delle Arti e della Scienza, opera di Calatrava (foto Alamy/Milestone Media)

Se si cerca un posto facile da raggiungere ed economico per trascorrere un weekend all'aperto, Valencia è il posto giusto. L'inverno è mite e il sole splende sempre, favorendo lunghe passeggiate e tour di bar di tapas (le tipiche tartine dell'aperitivo spagnolo).
La metropolitana cittadina (vai al sito) permette di raggiungere qualsiasi punto in poco tempo, dall'aeroporto si è in centro in meno di mezz'ora (linea verde o linea rossa) e si può cominciare a scoprire le bellezze di Valencia dalla Plaza del Ayuntamiento. Qui ci si trova di fronte all'imponente palazzo del comune e alle poste, le fontane al centro della piazza sono accese quasi tutto l'anno e tutt'attorno completano la cornice i tavolini dei bar e ristoranti. Punto centrale e cuore pulsante della città, la piazza ospita anche uno degli alberghi più belli, il Melía Plaza Valencia (vai al sito): ottima posizione per gli amanti dello shopping che in pochi minuti a piedi possono raggiungere i negozi più belli nella zona di Colón, con il famoso centro commerciale spagnolo Corte Inglés.

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La Plaza de Toros: il simbolo della tradizione spagnola
È il luogo simbolo della Spagna e delle sue tradizioni ed è una delle principali attrazioni per i turisti curiosi. Come ogni città spagnola anche Valencia ha la sua Plaza de Toros (c/ Xàtiva 28, Valencia, vai al sito), proprio in centro città, vicino alla Plaza del Ayuntamiento e alla Stazione Nord. L'arena è tra le più grandi e importanti del Paese e ha riaperto da poco tempo, dopo un periodo di chiusura per lavori di restauro. Impossibile non entrare a visitare il museo Taurino e scattare una fotografia al centro come un vero torero. Aperti da martedì a sabato con ingresso gratuito, restano chiusi da novembre a gennaio.

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La Cattedrale e il Miguelete: tra arte e leggenda
In Plaza de La Reina svetta la maestosa cattedrale, la cui visita deve iniziare dalla torre del Miguelete. Dopo la salita di 207 gradini, la fatica è compensata dal panorama a volo d'uccello su tutta Valencia; lo sguardo si perde tra la Città delle Arti, il mare, il percorso del fiume Turia, dove ora c'è un lunghissimo parco, e le fortificazioni del Carmen, la città vecchia. Si può salire sulla torre tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 19 per godersi il tramonto, il costo è 2 euro. Prima di uscire dalla Cattedrale vale la pena entrare nella Cappella del Santo Calice, più noto come Santo Graal; il calice in mostra non è riconosciuto come la reliquia originale, ma la leggenda resiste al tempo e affascina centinaia di visitatori. Per un dolce spuntino pomeridiano sono da provare i tipici churros (di solito accompagnati da cioccolata calda) oppure l'Horchata, bevanda di acqua zucchero e radice di chufa, pianta tubercolosa comune a Valencia che in italiano si chiama dolcichino o babbagigi.

Turia: i giardini segreti
Lontano dai soliti parchi e giardini cittadini, la passeggiata nel Turia è di quelle da non perdere. Un tempo era il fiume che attraversava Valencia, oggi è il suo polmone verde e fa parte del Parco Naturale della Comunità Valenciana. A piedi, in bicicletta o in risciò, il percorso completo parte dalle Torres de Serranos e arriva fino alla Città delle Arti. Lungo i giardini si incontrano fontane e giochi d'acqua, e si passa sotto il Ponte di Alameda, costruito dal celebre architetto Santiago Calatrava.
Quasi alla fine del percorso si trova un parco giochi davvero originale: il Parco di Gulliver, un grandissimo gigante sdraiato i cui vestiti e cappello sono trasformati in scivoli, cunicoli e pareti per arrampicate.

La città delle arti e delle scienze: capolavoro di Calatrava
Sembra di essere proiettati nel futuro, in un mondo parallelo, invece si sta visitando il capolavoro architettonico di Calatrava. Per visitare la Città delle Arti e della Scienza serve un giorno intero (per informazioni su orari e prezzi clicca qui): l'attrazione più famosa è l'Oceanografico, ma facendo il biglietto cumulativo valido per più giorni si possono visitare anche il Museo della Scienza Principe Filippo e l'Emisferico, che con le sue proiezioni IMAX Dome lascia letteralmente senza fiato.

Vamos a la playa, anche d'inverno
Nei weekend invernali la spiaggia è uno dei luoghi più frequentati: qui, da febbraio, si può già ritornare in spiaggia per un picnic e per godersi i primi pomeriggi sdraiati al sole. Non è quello che ci si aspetta da un mare di città, anzi, la spiaggia è lunga e immensa (impossibile avere dei vicini di ombrellone), il mare è generalmente tranquillo e molto pulito, le poche attrezzature sono tutte nuovissime. Partendo dal porto, si percorre una lunghissima passeggiata (sembra una classica promenade della Costa Azzurra). Occhio per terra: una piccola Wall of Fame hollywoodiana riporta i nomi delle star del cinema, ma a ben guardare si trovano anche i nomi delle stelle italiane (uno per tutti: Vittorio De Sica).
Il punto di ritrovo preferito dai giovani? Playa de la Malvarosa, attrezzata con campi da calcio e pallavolo. Come un antico tempio greco, sorge imponente il Balneario Resort Las Arenas, hotel 5 stelle gran lusso (vai al sito), perfetto per chi vuole fare vita di mare, ma comunque comodo per raggiungere il centro città (i taxi sono molto economici e vicino c'è la fermata della metro Mediterranì).

La Paella Valenciana
È senza dubbio la miglior paella di Spagna, da gustare nei ristoranti sul mare vicino al porto. Le varietà sono molte, ma la ricetta più tradizionale è quella valenciana (di carne e coniglio), da mangiare tassativamente a mezzogiorno, perché molto ricca e calorica (per gli spagnoli è il classico pranzo in famiglia della domenica). Preparare la Paella richiede tempo, è quindi normale attendere 30-40 minuti dal momento dell'ordinazione (altrimenti vuol dire che non è fresca, ma precotta). Il ristorante più famoso e antico è la Pepica (PaseoNeptuno 2, Playa de la Malvarosa, vai al sito), frequentato dai Reali di Spagna, da Hemingway, da personaggi dello spettacolo e del calcio, come Miguel Bosè e Pelé.

Agua de Valencia: un brindisi prima del rientro
Un'uscita serale prima del rientro in Italia è d'obbligo, vedere la città illuminata di notte con il profilo dei ponti e delle torri che si staglia nel cielo è uno spettacolo incredibile. Dove andare? Il barrio del Carmen è particolarmente ricco di localini. Sceglietene uno (sono tutti ottimi, ma per non sbagliare entrate al Café Infata, in Plaza Tossal 3) e ordinate il più classico dei cocktail locali: Agua de Valencia, a base di Cava o champagne, succo d'arancia, vodka e gin, realizzato per la prima volta nel 1959 dal pittore galiziano Constante Gil nel bar Café Madrid, per due secoli luogo di ritrovo di poeti e artisti e oggi tra i preferiti dai giovani (Calle de la Abadía de San Martín 10, +34 96 385 0330).

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