Tanti i suoi appellativi: rosa, dell'abbondanza, leggendaria, sublime, città dei contrasti per la sua anima metà africana e metà andalusa ma soprattutto Marrakech è una città da guardare. La sua posizione superba, ai piedi dei Monti dell'Alto Atlante incappucciati di neve, rimane un ricordo indelebile e la famosa piazza cittadina, Djemaa el-Fna, offre uno dei più grandi e particolari spettacoli del mondo. Di giorno tra giocolieri e cantastorie che si contendono lo spazio con incantatori di serpenti, maghi e acrobati. Di sera, quando si trasforma nel più grande ristorante al mondo a cielo aperto, stracolma di bancarelle di cibo dalle quali s'innalzano fumi che riempiono l'aria di allettanti aromi.
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La città sorprende per la sua energia creativa che attrae in un mondo frenetico ma dal sapore antico. Le mura, i giardini e i palazzi sontuosi dell'età d'oro della città imperiale, sono oggi la scenografia della sua effervescenza culturale e artistica. Fino ad una ventina di anni fa era un'enclave francese, molto glamour, grazie a Yves Saint Laurent, che, trovando quiete e ispirazione, ne aveva fatto il suo buen retiro con Pierre Bergé. A seguire, con l'avvento di Jean-Paul Gaultier, Paloma Picasso, Karl Lagerfeld, Hermès e le sorelle Sozzani, Marrakech è diventata una meta alla moda. Diverse le possibilità per un turista: scatenarsi in uno shopping sfrenato nei souk, degustare le tajine tradizionali o assaggiare le tapas di Marrakech dell'ultimo lounge bar di tendenza. Mischiarsi alla folla animata della piazza Jamaa el Fna o rilassarsi in un locale davanti alla tazza di tè alla menta. E per finire la serata niente di meglio di un salto nella discoteca all'ultimo grido. I più sportivi possono darsi allo sci sull'Alto Atlante. I più pigri, invece, rilassarsi con un rituale di benessere in una delle tante spa della città. In ogni caso una cosa è certa: appena si torna da Marrakech, si trova ben presto una nuova ragione di tornarci.
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Il souk, uno dei più grandi mercati del mondo, con ottomila negozi. è un tripudio di colori. Viene subito voglia di comprare di tutto. Ma attenzione la legge del mercato locale vuole che qui si contratti fino ad ottenere prezzi interessanti, di solito il 30 o il 40% in meno della richiesta iniziale, sorseggiando un tè alla menta, imperativo durante una contrattazione. Stupende le passamanerie e nappe in seta proposte in una straordinaria gamma di colori e sfumature. Belli i segnalibri costruiti con sottile lamine incise che terminano con delle splendide nappine (si portano via con 3-4 euro) o modelli di embrasse per tendaggi (da 10 euro in su). Si trovano in tantissime bancarelle. Le tajine, in terracotta smaltata decorata, il loro piatto tradizionale, si portano a casa con una decina di euro. Ce ne sono di tutte le dimensioni e colori. Da El Fanous Kermous si comprano complementi e lampade in ottone lavorato a mano. Per le babbucce l'indirizzo giusto, dove vanno anche i locali, è da Watla Aziz. C'è l'imbarazzo della scelta per forme, colori e decori. Si comprano per 8-10 euro. Le regole base per l'acquisto di una babbuccia sono che deve essere morbida, cucita a mano, tagliata bene. Ce ne sono anche di "climatizzate" con trafori tanto decorativi quanto strategici. Per i caftani, un evergreen iperfemminile, c'è Lourika Boutique che "ha vestito" anche i reali del Marocco. Qui i prezzi variano da pochi euro per i modelli industriali ad anche 8000 euro per quelli fatti a mano e ricamati artigianalmente. Una tunica in puro cachemire, costa sui 400 euro e una in lino tutta ricamata a mano sui 450. Per i tappeti si va da Chateau des Souks, una cooperativa di 1500 donne del deserto che lavorano ancora con il telaio i tappeti. Nel negozio ci sono solo venditori maschi, unico esempio in Marocco di uomini che lavorano per le donne. Per comprare il mitico olio d'argan, con cui nutrire corpo e capelli, l'indirizzo migliore è l'Herboristerie Bab Agnaou dove si trovano anche le migliori spezie marocchine, tisane e rimedi tradizionali. Bellissimi le microtajine contenenti i rossetti naturali berberi fatti con il papavero e i kajal naturali in polvere da stendere con il bastoncino di legno. Per dormire da vere principesse si va a La Mamounia (vai al sito), uno degli alberghi più affascinanti del mondo, un'icona di Marrakech, reso ancora più affascinante dal recente restyling di Jacques Garcia, il famoso interior decorator. Entrando ci si lascia alle spalle la confusione, la folla dei souk e ci si catapulta in un palazzo da mille e una notte, fatto di velluti, chandelier, affreschi, opere d'arte e intarsi preziosi. Un profumo di legno, datteri e cedro fatto apposta per il resort dal naso Olivia Giacobetti, caratterizza l'ambiente. Doppia da 400 euro. Con il Day Pass, disponibile fino al 21 marzo, si può entrare nella sua spa principesca, fare un hammam e un trattamento benessere di coppia a scelta. Costo: 260 euro a coppia comprensivo anche di un pranzo al ristorante L'Italien by Don Alfonso o al Le Francais by Jean-Pierre Vigato.
19 febbraio 2013
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