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Isole Cook, la Polinesia più autentica

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Isole Cook, la Polinesia più autentica

Veduta aerea di Rarotonga (foto David Kirkland)
Veduta aerea di Rarotonga (foto David Kirkland)

La sfida è individuarle sull'Atlante. Si trovano ai "confini" del mondo, e nella "piega" della cartina del globo. Hanno vicine di Oceano di tutto rispetto come Polinesia francese, Samoa americane e Fiji, ma a differenza di questi paradisi da cartolina offrono un turismo di nicchia. Le isole Cook, sono 15 gemme disseminate in un tratto di mare di oltre due milioni di km quadrati nel sud del Pacifico, molte delle quali deserte. I 13.000 abitanti sono concentrati nelle isole meridionali, fra la capitale Rarotonga e le sorelle minori Aitutaki e Atiu. Ecco il volto più autentico e incontaminato della Polinesia, fra natura lussureggiante, lagune turchesi e tradizioni maori.

Rarotonga, l'isola smeraldo
Da oltre trent'anni Papa Jake accoglie e saluta i visitatori all'aeroporto internazionale di Rarotonga suonando il suo ukulele. Camicia a fiori, cappello in pandanus intrecciato e un sorriso per tutti. Jake intrattiene i passeggeri in transito verso il paradiso, trasmettendo fin da subito il calore polinesiano. E l'accoglienza prosegue con le immancabili collane di frangipane e tiarè, fiori tropicali dai profumi così intensi da inebriare. Anche dopo un viaggio di circa 26 ore e 12 ore in meno rispetto all'Italia si supera in fretta il jet lag per immergersi nei ritmi lenti e ondulati di Rarotonga, l'isola più grande dell'arcipelago.

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Il suo aspetto è increspato dai coni di origine vulcanica ricoperti da una rigogliosa vegetazione color smeraldo. Pa, il guru dell'isola esperto in medicina e in flora e fauna, sostiene che tra i monti si aggirino molti spiriti. Camminare con lui nella foresta è un'esperienza molto singolare tra racconti ancestrali, piante rare e ruscelli. E chi non volesse prestare ascolto ai racconti di magia e reincarnazione può sempre lasciar parlare la Natura, che qui si manifesta in tutta la sua più sfacciata bellezza. Avvicinandosi al mare s'incontrano spiagge come la Muri Lagoon, un'idilliaca distesa di sabbia bianca costellata da minuscole isolette (motu) da raggiungere a piedi, complice la bassa marea, o a nuoto fra le calme acque cristalline. A godere di questa privilegiata posizione è il Pacific Resort (vai al sito), elegante villaggio di bungalow immerso in un giardino tropicale amato da famiglie che qui trovano una piscina naturale. Aperta a tutti è invece la Black Rock Beach, una spiaggia popolata da rocce vulcaniche nere che fanno risaltare ancor più la sabbia chiara e il mare turchese. Una leggenda narra che gli abitanti della vicina isola piana di Aitutaki, invidiosi delle montagne di Rarotonga ne avessero tagliato le cime scagliandole in mare.

Un mare cristallino e popolato da pesci multicolori, quello della laguna di "Raro", che nei mesi più secchi (la nostra estate) può contare su una visibilità fino a 60 metri. È quanto assicura Sabine, sub tedesca innamoratasi dell'isola e trasferitasi ad Aroa Beach, dove ha aperto il Dive Centre Big Fish (vai al sito) insieme al compagno. Ogni giorno dalle calme acque antistanti, Sabine e il suo staff guidano i turisti in attività di snorkeling e immersione alla ricerca di tartarughe, tonni, pesci pappagallo, stelle marine, conchiglie giganti e molto altro. Si contano oltre cento specie diverse e ogni escursione non è mai uguale a se stessa.
Un tocco di folklore in salsa tropicale si assapora al Punanga Nui Market, il mercato del sabato mattina dove fare acquisti fra casette in legno dai colori pastello che vendono parei (sarong) di tutte le misure, deliziosi quelli baby, perle nere (le Cook sono il secondo produttore al mondo), prodotti di bellezza a base di olio di cocco e oggetti di artigianato. Inevitabile è agghindarsi con fiori fra i capelli alla maniera delle ballerine, che qui si esibiscono sul palco al ritmo serrato dei tamburi. Sedetevi sotto le ombrose piante e godetevi lo spettacolo delle scuole di ballo: pare che i danzatori Cook non abbiano rivali in tutta la Polinesia.

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8 marzo 2013

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