Non più solo una tappa sulla strada per Petra o Jerash. Da qualche tempo la capitale giordana è sempre più una meta scelta anche dagli amanti di architettura e design.
NORMAN FOSTER E ZAHA HADID
Il primo incontro con le archistar scatta all'atterraggio. Il nuovo terminal del Queen Alia International Airport è opera di Norman Foster. Dedicato alla terza moglie di Re Hussein, il padre dell'attuale sovrano Abdullah, l'aeroporto è stato inaugurato ufficialmente il 21 marzo scorso.
L'edificio è ispirato all'architettura araba tradizionale, con una varietà di spazi esterni e di giardini all'aperto. Nei cortili, gli specchi d'acqua riflettono la luce diurna all'interno dell'edificio. Le colonne e le travi riprendono invece decori di ispirazione naturale.
Il terminal utilizza il cemento armato che si adatta ai notevoli sbalzi termici tra le temperature del giorno e della notte tipica della regione. La copertura ha una struttura modulare per poter essere ampliata e seguire i futuri sviluppi dell'aeroporto.
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Opera di Zaha Hadid è il King Abdullah II House of Culture & Art inaugurato nel 2010. La struttura è concepita come uno spazio per spettacoli di teatro, musica, danza ed eventi.
L'edificio ospita una sala da concerti di 1600 posti, un teatro di 400, un centro educativo e gallerie per esposizioni artistiche.
Dal punto di vista architettonico Hadid si è ispirata a Petra, un esempio di perfetta fusione tra architettura e natura, di complessità ed eleganza delle forme naturali.
TOUR TRA MUSEI, RISTORANTI E AMBASCIATE
Molto legato alla famiglia reale è anche il Children's Museum, progettato dallo studio Faris and Faris Architects, e nato su impulso della regina Rania. Questo museo, dalle pareti coloratissime e giocose, è sede di diverse attività ludiche dedicate ai più piccoli. Dal punto di vista architettonico si notano le colonne inclinate, le lamiere di acciaio ondulato e il cemento grezzo.
Una tappa da non perdere per chi ama il recupero industriale è l'Amman Electricity Hangar, progettato da TURATH Architecture&Urban Design Consultants.
Nato negli Anni '30 come edificio destinato ai generatori elettrici, oggi l'hangar vive una seconda vita come centro culturale e sede di mostre d'arte, incontri letterari, eventi e mercatini gastronomici. La facciata principale dell'Hangar è stata disegnata per integrarsi con la piazza antistante. All'interno si nota la hall principale che ricorda la Turbine Hall della Tate Gallery a Londra. Merita una visita anche la galleria d'arte Ras Al Ain che sorge a pochi metri di distanza e che si caratterizza per la sua facciata in mattoni forati e vetro.
Concepito per lasciare il minor impatto possibile sul paesaggio circostante è l'edificio che ospita la Royal Society for the Conservation of Nature, progettato dallo studio Ammar Khammash Architects. Si tratta della fondazione che gestisce tutte le riserve naturali della Giordania e che qui ha il suo quartier generale per le attività di eco turismo. In questi spazi trovano posto anche un negozio, un ristorante (con vista spettacolare sulla città), una biblioteca e numerose sale.
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Per passare una serata in un contesto dal design ricercato l'indirizzo giusto è il Blue Fig, in Prince Hashem bin al-Hussein Steet. Il locale, dall'atmosfera rilassata e modaiola, è stato progettato da Khalid Nahhas of Symbiosis.
Il Blue Fig è conosciuto per la sua struttura asimmetrica che permette di non avere mai la stessa prospettiva quando si cambia posizione all'interno del locale. Il ristorante occupa due piani e piace soprattutto agli stranieri che si incontrano qui per bere qualcosa o per assistere ai frequenti reading di questo spazio che si propone anche come "caffè culturale".
Da preparare, invece, con anticipo è la visita all'Ambasciata Olandese, opera di Rudy Uytenhaak & Consolidated Consultants. Si tratta della prima costruzione in Giordania ad avere ottenuto la medaglia d'argento LEED per la certificazione energetica, e la prima Ambasciata d'Olanda a ricevere in tutto il mondo un riconoscimento di eco sostenibilità. Il segreto è stato quello di utilizzare una risorsa tipicamente giordana: l'energia solare. Su appuntamento si possono organizzare tour guidati al palazzo.
La tappa finale di questo tour è la Gallery 27 & Yaghmour Office, progetto di Yaghmour Architects.
Questo edificio ospita gli uffici dello studio di architetti Yaghmour. Lo studio esistente da molti anni ma nel 2010 ha deciso di cambiare sede e di trasferirsi in questa villa degli Anni '40 nell'antico quartiere di Jabal al-Weibdeh. Yaghmour e i suoi collaboratori hanno ristrutturato la casa con elementi contemporanei e oggi qui trova posto anche una galleria espositiva che si riconosce dall'esterno per l'insegna ricavata da una grande piastra di rame arrugginita.
18 dicembre 2013
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