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Cinque Terre, nei borghi tra mare e natura

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Cinque Terre, nei borghi tra mare e natura

  • – di Francesca Pace

Arroccati sulle scogliere e circondati dalla macchia mediterranea, si trovano i cinque piccoli borghi marinari di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso che, insieme, costituiscono le Cinque Terre. Una terra tanto fragile quanto bella che, per la sua ricchezza storica, paesaggistica e ambientale, è tutelata dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità e dall'omonimo Parco nazionale.
La primavera è la stagione migliore per godersi tutta la bellezza dei suoi piccoli borghi, stretti tra il mare e la montagna. Da ammirare dall'alto, durante facili passeggiate nell'entroterra, tra il verde di vigneti e uliveti, che li collegano l'uno all'altro.

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Sono, infatti, molti i sentieri che si snodano lungo la costa e verso l'entroterra immersi nella macchia mediterranea. Partiamo da Riomaggiore, il primo borgo delle Cinque Terre arrivando da La Spezia. Costretto dalla morfologia del territorio, si sviluppa verticalmente, attraversato da vicoli, scale e scalinate strette tra le case. Di queste, le più antiche sono vere e proprie case-torri che si estendono in altezza più che in larghezza, disposte in schiere parallele e costruite nello stile tipico della Liguria, con la struttura in pietra sormontata da tetti in ardesia e tinteggiate in giallo o rosa.
Riomaggiore è anche il punto di partenza del famoso Sentiero Azzurro che collega i cinque borghi in un percorso lungo 12 chilometri. Attualmente chiuso a causa delle piogge invernali, è noto per lo splendido scenario mediterraneo a strapiombo sul mare su cui affaccia. Inoltre, il primo tratto, che congiunge Riomaggiore con Manarola, è quello più romantico, soprattutto al tramonto, e non a caso chiamato la Via dell'Amore. Una passeggiata di circa un chilometro che incanta i suoi visitatori per gli scorci sul mare e la natura selvaggia e per la caratteristica morfologia delle rocce. In attesa della sua riapertura, si può percorrere il sentiero che, da Riomaggiore, sale in direzione del Santuario Madonna di Montenero e prosegue per Volastra lungo una piacevole strada pianeggiante. Da qui si scende a Manarola, arroccata su uno scosceso promontorio di pietra scura, con il suo piccolo porto racchiuso tra due speroni rocciosi. Anche qui il borgo si sviluppa in verticale e le case sembrano costituire un unico blocco di pietra a picco sul mare e incastonato sulle colline retrostanti.

In alternativa alla strada costiera, si riprende il sentiero in direzione di Volastra, e si cammina nell'entroterra, attraverso campi coltivati a vite da cui si gode di una vista meravigliosa sul golfo fino a quando la strada non torna a scendere in direzione del mare raggiungendo Corniglia. A differenza degli altri paesi, si trova in cima a un promontorio a circa 90 metri s.l.m. e, per questo, è l'unico borgo a non avere un porticciolo. Anche la sua architettura lo rende diverso dagli altri. Antica residenza della nobile famiglia genovese dei Fieschi, ha case più basse, più raffinate, con portoni decorati in pietra e tutte affacciate sul mare.
Da qui, la chiusura del Sentiero Azzurro, costringe a tornare nell'entroterra lungo un tracciato un po' più impegnativo ma dà la possibilità di scoprire uno dei sentieri verticali più belli del Parco da cui si gode della vista e della natura che sicuramente ripagano la fatica. Superata, infatti, la Piana di Corniglia, si arriva alla Foce Drignana dove si trova il piazzale della Madonna di Reggio circondata da lecci e cipressi secolari che offre un buon luogo per una sosta rigenerante. La strada, poi, prosegue in discesa da dove si inizia a vedere Vernazza dall'alto. E' l'unico porto naturale delle Cinque Terre creato da uno sperone roccioso che si allunga nel mare e su cui sorge il borgo. Anche qui si ritrovano le case-torre sviluppate in verticale, dai colori accesi ma con forme più aggraziate e impreziosite da decori e porticati.
Dalla piazzetta di Vernazza si può percorrere l'ultima parte del Sentiero Azzurro che, dopo un breve tratto in salita tra i vigneti e gli ulivi degli abitanti, ridiscende verso il mare conducendo all'ultimo borgo delle Cinque Terre: Monterosso. Diviso in due parti dalla collina di San Cristoforo, la parte più vecchia è rimasta praticamente intatta, con le tipiche case liguri colorate e dominata dai resti imponenti dell'antico castrum. La parte più recente, invece, si allunga sul mare di fronte alla spiaggia di Fegina, la più grande delle Cinque Terre. Dove fare una meritata sosta in riva al mare al termine della passeggiata.

23 maggio 2014

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