Lo chef di Obama e la cucina soul
Tra gli chef più conosciuti del quartiere c'è sicuramente Marcus Samuelsson, nato in Etiopia nel 1970 ma cresciuto in Svezia. È stato lui, nel novembre del 2009, il responsabile della prima cena di Stato offerta dal neopresidente Barack Obama.
Ad Harlem Samuelsson ha aperto il frequentatissimo Red Rooster Harlem (310 Lenox Ave.) che rende omaggio al passato di Harlem proponendo comfort food americano.
Chi cerca indirizzi di soul food, cucina della comunità afro-americana, ha molta scelta. Tra gli indirizzi storici si può scegliere Sylvia's Restaurant (328 Lenox Ave.), locale fondato nel 1962 e conosciuto pproprio per il suo soul food. Oppure Amy Ruth's (113 W 116th) con un menu ispirato alla cucina dell'Alabama. O ancora Billie's Black (271 W. 119th St.) con cene accompagnate da musica live.
Musei e fondazioni
Per approfondire la cultura afro del quartiere tappa al 515 di Malcolm X Boulevard, dove si trova il Schomburg Center for Research in Black Culture. L'istituzione, fondata dal bibliofilo portoricano di origine africana Arturo Alfonso Schomburg, raccoglie oltre 5 milioni di oggetti che raccontano la storia della cultura afro-americana. Tappa anche al più centrale The Studio Museum (144 W. 125th St) , con la sua collezione di opere di artisti afro-americani del XIX e XX secolo. Infine l'Harlem Stage (150 Convent Ave), importante organizzazione artistica con una fitta programmazione di teatro, danza e musica.
Hotel ad Harlem
Chi vuole dormire nel cuore del quartiere può scegliere Aloft Harlem (2296 Frederick Douglass Boulevard, doppia 120 euro), inaugurato nel 2010, offre una sistemazione moderna e 120 camere ispirate ai loft, con grandi letti, connessione WiFi gratuita e TV LCD. Dalla lobby si accede allo W XYZ Bar aperto anche a chi non soggiorna in hotel, con tavolo da biliardo, bar e spettacoli di musica live.
Un altro indirizzo è La Maison d'Art (259 West 132nd st.) che ospita anche un galleria d'arte (doppia da 90 euro).
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