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Delft, la città di Vermeer e dei re d'Olanda

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Delft, la città di Vermeer e dei re d'Olanda

  • – di Arianna Garavaglia
(ph Delft Marketing)
(ph Delft Marketing)

È la città della ragazza con l'orecchino di perla. Perché qui, a Delft, Johannes Vermeer dipinse il suo quadro più celebre.
Ma Delft, cittadina di centomila abitanti, ha tante identità.
È la città, naturalmente, delle ceramiche, della famiglia reale e quella dell'Università tecnologica dove studiano (in inglese) anche tanti studenti stranieri. Un insieme di antico e nuovo, di storia e innovazione.

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Delft può essere la visita di una giornata. Vicinissima a L'Aia e a Rotterdam (dista una decina di km da entrambe) la città ha un piccolo centro storico fatto di antichi palazzi affacciati sui canali che si può girare a piedi o in barca.

La città degli Orange
La storia di Delft è profondamente legata a quella della famiglia reale. Fu qui che nel 1572, Guglielmo d'Orange in rivolta contro Spagna per l'indipendenza del paese, fissò la propria residenza e qui fu ucciso nel 1584.
Guglielmo è sepolto nella Nieuwe Kerk, chiesa gotica a forma di croce, che da allora accoglie anche le sepolture di tutti i suoi successori.
Il mausoleo dedicato a Guglielmo d'Orange è uno degli elementi principali della basilica. Le camere mortuarie della famiglia reale, al di sotto del mausoleo, non sono invece accessibili.
La chiesa, costruita tra il XIV e il XVI secolo, ha una torre di che arriva quasi ai 100 metri da cui si gode una vista panoramica sulla città.

Un altro edifico legato alla famiglia reale è il Prinsenhof, luogo in Guglielmo d'Orange visse con la famiglia e in cui fu assassinato nel 1584. L'edificio era in origine un monastero dedicato a Sant'Agata abitato dalle monache fino a quando il principe vi stabilì la sua residenza. Oggi è un museo dove sono esposti dipinti del Secolo d'oro, arazzi, le ceramiche di Delft e dove si possono ancora vedere i fori delle pallottole che uccisero il principe nel Cinquecento.

Le ceramiche
Le famosissime ceramiche decorate di blu di Delft nacquero qui, nel Seicento, come sostituito più a buon mercato delle preziose porcellane cinesi. La ceramica di Delft non era prodotta con la tipica argilla da porcellana ma con un altro tipo meno costoso che veniva poi rivestito da uno smalto dopo la cottura. L'idea si rivelò un grande successo e in città, per un periodo, lavoravano contemporaneamente più di trenta fabbriche. Oggi ne resta una sola, la Royal Delft che organizza tour guidati, laboratori e mostre.

La stradina di Vermeer
Infime Johannes Vermeer che nacque e morì in questa città. Da marzo il pittore torna protagonista con un evento unico: il ritorno a Delft, dopo più di tre secoli, del quadro "La stradina".
Vermeer realizzò quest'opera che ritrae un scorcio della città nel 1658 e dal 25 marzo al 17 luglio il quadro sarà esposto al museo Prinsenhof.
L'iniziativa nasce grazie alla collaborazione tra il Museo Prinsenhof e il Rijksmuseum di Amsterdam che raramente cede in prestito il dipinto. "La stradina" è uno dei quattro lavori di Vermeer in possesso del Rijksmuseum e uno dei 35 esistenti al mondo.

Per scoprire di più sul pittore tappa al Vermeer Center Delft ospitato in una casa d'epoca. La visita è un salto nell'Olanda del Seicento e nella vita e nel lavoro di uno dei suoi cittadini più celebri.

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