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Messico, un museo tra i fondali

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Messico, un museo tra i fondali

  • – di Francesca Pace


Al largo di Cancun, in Messico, lungo la famosa Costa Maya, si trova un luogo sorprendente, soprattutto per gli appassionati di snorkeling e di immersioni. Si tratta del Musa, il Museo Subacuático de Arte, a cui si accede solo muniti di maschere e pinne o bombole. E che espone, come un tesoro sommerso dimenticato, oltre 500 sculture adagiate sui fondali.

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E' un museo in progress che, a partire dal 2009, anno della sua creazione, è stato arricchito di nuove opere realizzate dallo scultore inglese Jason deCaires Taylor, tra gli ideatori del progetto, insieme ad altri artisti. Oggi, occupa una superficie di oltre 420 metri quadrati, diventando il museo sottomarino più grande del mondo. Le centinaia di sculture sono suddivise in due sezioni: il Salon Nizuca Punta Nizuc e il Salon Manchones nel Parco marino di Isla Mujeres, due aree già molto note e ambite dai sub di tutto il mondo. Le opere sono disposte sul fondale a una profondità, rispettivamente, di 4 e 8 metri. Qui, immersi nel silenzio del mare, i sub vengono accolti da figure umane a grandezza naturale, come la Musa dell'Oceano, il Banchiere, il Giardiniere della Speranza o da ambientazioni, come l'Inerzia, L'Ultima Cena o l'Urban Reef.

Un luogo sorprendente e suggestivo che sicuramente regala immersioni insolite e di grande fascino. Ma lo scopo del museo è anche, e soprattutto, la salvaguardia dell'ambiente marino. Le sculture sono state, infatti, realizzate con un particolare materiale che favorisce lo sviluppo della vita sui coralli in modo da ampliare l'ambiente e le risorse per le numerose specie marine.
Promotori del progetto, infatti, sono stati Jaime González Cano, direttore del Parco marino e Roberto Díaz Abraham, allora presidente dell'Associazione nautica di Cancun insieme allo scultore inglese Jason deCaires Taylor. L'obiettivo era, e rimane tutt'ora, quello di creare una nuova attrazione al largo della costa di Cancun per disperdere la presenza dei turisti sul reef naturale del Parco marino di Isla Mujeres. Grazie alla bellezza delle sue spiagge, del mare cristallino e alla ricchezza della barriera corallina, questo angolo di Messico attira, infatti, ogni anno oltre 750mila persone, con un forte impatto sull'ambiente e sul delicato ecosistema del reef. A cui si aggiungono i danni provocati dagli uragani che colpiscono con violenza la regione dello Yucatan.

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