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Alla scoperta dei castelli del Trentino

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Alla scoperta dei castelli del Trentino

  • – di Arianna Garavaglia
Trenino dei castelli - Foto Apt Val di Non. Marta Eccher
Trenino dei castelli - Foto Apt Val di Non. Marta Eccher

Un viaggio in treno tra i castelli del Trentino, accompagnati da guide esperte. A partire dal 7 maggio torna il Trenino dei Castelli, un itinerario che ogni sabato accompagna i turisti lungo la tratta Trento-Malé alla scoperta del Castello di Ossana, di Castel Caldes, Castel Valer e Castel Thun.
Un viaggio in treno e con tratti in pullman nell'arte e nei paesaggi del Trentino per tutta la famiglia, attivo fino al 16 settembre tra le valli di Non e di Sole con momenti dedicati anche al gusto e alle eccellenze gastronomiche della regione a cura della Strada della Mela e dei Sapori delle valli.

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Castello di Ossana
La prima tappa è dedicata al Castello di Ossana, arroccato su uno sperone di roccia nel borgo omonimo nell'Alta Val di Sole. Il maniero è chiamato anche Castello di San Michele dal nome del santo a cui è dedicata la cappella.
Le origine del castello non sono certe. Le prime notizie del castello risalgono al XII ma alcuni lo fanno risalire al VI secolo, durante il periodo longobardo.
Il Castello di Ossana è stato di proprietà dei principi vescovi di Trento per passare poi ai conti di Tirolo-Gorizia. Dal Quattrocento l'edificio passa a diverse nobili famiglie. Tra i proprietari si ricorda anche alla baronessa Bertha von Suttner, scrittrice, pacifista e Premio Nobel per la pace nel 1905. Il castello ha nel suo possente mastio quadrangolare, alto 25 metri, l'elemento architettonico più caratteristico e meglio conservato.

Castel Caldes
Seconda tappa sempre nella Val di Sole, a Castel Caldes, eretto nel XIII secolo e trasformato in residenza nel Quattrocento, ha subito molti rimaneggiamenti e aggiunte nel corso dei secoli. Il maniero, per un periodo di proprietà della famiglia Thun, presenta elementi architettonici che risentono di influenze venete, lombarde e tedesche. Gli interni hanno soffitti a volta, rivestimenti in legno e pareti affrescate. Da non mancare la stanza del conte, il salone da ballo e la stanza affrescata detta "la prigione di Olinda", al piano superiore della torre. Qui, si racconta, fu rinchiusa la contessina Thun. A ordinare il suo confino fu il padre Redemondo che voleva impedire il matrimonio della ragazza con un menestrello di corte. La contessa morì in queste stanze.

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