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Camargue, la Francia più selvaggia

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Camargue, la Francia più selvaggia

  • – di Arianna Garavaglia
(ph Ipa)
(ph Ipa)

Stagni, paludi, città fortificate, cavalli allo stato brado, tori e aironi. E poi il Mistral, il vento che sferza la Camargue, terra selvaggia che si estende nel delta del Rodano.
La Camargue è un territorio da esplorare a cavallo, in bici, oppure in barca, tra specchi d'acqua bordati di tamerici e punteggiati da canneti.
La straordinaria natura di questa regione è protetta dal Parc naturel régional de Camargue che si estende tra i comuni di Arles, Port-Saint-Louis-du-Rhône e Saintes-Maries-de-la-Mer.
L'Etang de Vaccarès  è il vero cuore della Camargue. Si tratta di uno grande stagno lungo 12 km dove vivono molte specie animali, sopratutto uccelli come i fenicotteri. Lo stagno è protetto dal 1927 e ospita anche tori e cavalli bianchi selvaggi.

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A 25 km a sud d'Arles, si trova la riserva naturale dei Marais du Viguerat, sito protetto e parte del parco regionale esteso su una superficie di 1200 ettari. Qui sono stati classificati più di duemila specie animali e vegetali, 300 specie di uccelli e tutte le specie di aironi presenti in Europa.
Altra tappa nella Camargue è l'étang du Fangassier, luogo di riproduzione dei fenicotteri rosa. Non lontana da qui si trova la lunga spiaggia di Piémanson, molto frequentata dai camperisti.
Un'altra tappa interessante, non distante da Saintes-Maries-de-la-Mer è il parco ornitologico di Pont-de-Gau, 60 ettari dedicati agli uccelli della Camargue, aperto tutto l'anno e attraversato da un percorso di 7 km. Qui si trovano aironi, cicogne, fenicotteri e rapaci. Il parco funziona anche come ospedale, qui vengono anche curati gli uccelli feriti che poi vengono di nuovo liberati.  

23 giugno 2016

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