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Porto Venere, perla del Golfo dei Poeti

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Porto Venere, perla del Golfo dei Poeti

  • – di Francesca Pace
Una veduta di Porto Venere (PH Proloco e Comune di Porto Venere)
Una veduta di Porto Venere (PH Proloco e Comune di Porto Venere)

All'estremità meridionale del levante ligure, dove la terra abbraccia il mare formando la profonda insenatura del Golfo di La Spezia, sorge Porto Venere. E' il più piccolo borgo della provincia e anche la perla di questo luogo d'incanto che, insieme a Le Grazie, Fezzano, San Terenzo, Tellaro e Lerici, è diventato noto come Golfo dei Poeti. Le tipiche case colorate a picco sul mare, circondate dalla verde vegetazione mediterranea e da piccole spiagge, hanno, da sempre, affascinato poeti e scrittori, come Shelley, Byron, Petrarca e Montale.

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Porto Venere è piccola ma ricca di storia, di tradizioni e di angoli suggestivi per escursioni in mare o per un po' di relax in spiaggia.
Il borgo deve il suo nome a un tempio dedicato alla dea dell'amore che sorgeva dove oggi si trova la chiesa di San Pietro. Grazie alla sua posizione riparata, oltre a offrire un approdo sicuro ai naviganti, si sono conservate intatte importanti testimonianze storiche, dal tardo Impero Romano al Medioevo in avanti.
Dalla porta d'ingresso, del 1160, lungo le mura del borgo, inizia la Salita al Castello e alle tre scalinate che portano al paese alto e alla Calata, punto d'incontro dell'attività marinara e turistica. Da qui si può godere di una suggestiva vista dell'intero paese e del panorama sul mare circondato dagli edifici storici che dominano il borgo: l'imponente Castello Doria - costruito nei secoli XII-XIV, e appartenuto alla famiglia omonima che ebbe un ruolo importantissimo nella vita della Repubblica di Genova - e la Chiesa di San Lorenzo - con la facciata romanica eretta a partire dal 1116 e meta di pellegrinaggi anche per le reliquie qui conservate, come la pergamena della Madonna Bianca, alla quale si attribuisce il miracolo della vittoria sulla peste che colpì la popolazione nel 1399.
Testimonianze ancora più antiche si ritrovano, poi, nella villa romana del Varignano situata nell'insenatura della frazione Le Grazie, alle pendici del colle Muzzerone, costruita tra la fine del II secolo a.C. ed il V-VI d.C, tra gli ulivi e il mare al riparo dai venti,dal dominus romano Varenius, per farne la sua residenza e un luogo di produzione di olio.

La storia di Porto Venere è anche all'origine di tradizioni ed eventi che si tengono soprattutto in estate. Tra tutte, la Festa della Madonna Bianca, patrona del borgo, che si celebra il 17 agosto. In questo giorno, il paese viene adornato da altarini e ghirlande di fiori e si svolgono numerose cerimonie nella Chiesa di San Lorenzo dove è custodita la pergamena raffigurante la Madonna. All'imbrunire inizia, poi, una suggestiva processione fino alla Chiesa di San Pietro che illumina tutto il pendio del borgo antico.

Il grande fascino di Porto Venere risiede anche nelle acque limpide del suo mare in cui il borgo si riflette. Da godersi tra le piccole calette che si aprono, discrete, lungo la costa, le grotte scavate nelle falesie e, soprattutto, nelle isole di fronte al borgo.
Sono la Palmaria, il Tino e il Tinetto, tutelate dal Parco Naturale Regionale di Porto Venere e, dal 1997, sono Patrimonio dell'Umanità insieme a Porto Venere e le Cinque Terre. Separate dalla terraferma da un braccio di mare detto le Bocche, Palmaria è la più grande isola della Liguria e anche la più incontaminata. E', infatti, ricoperta da una ricca vegetazione mediterranea che circonda piccole spiagge, scogliere a picco sul mare e i sentieri che la attraversano. Un luogo affascinante e solitario che, in passato, fu scelto da comunità di monaci e come postazione militare di cui si possono visitare le diverse costruzioni. Come l'ex-fortezza, ex-carcere Umberto I, costruita nel 1887, la Torre Scola, una fortificazione eretta nel 1606, e la casa del Roccio, ex postazione fotoelettrica trasformata in una terrazza da cui si ammira un bellissimo panorama. Sull'isola si trovano alcune delle spiagge più belle dell'area, la spiaggia di Palmaria, del Secco, del Pozzale e Cala Fornace.
A breve distanza si trova l'isola del Tino, lunga appena due chilometri, a cui si accede solo da un porticciolo da cui partono alcuni sentieri tra una vegetazione lussureggiante. Essendo una zona militare, però, si può visitare solo due volte l'anno, nel giorno della Festa di San Venerio (12 e 13 settembre), Santo Patrono delle Chiese del Golfo, in cui si svolge una suggestiva processione marittima sull'isola. A un centinaio di metri dal Tino, si trova, infine, l'isola del Tinetto, la più piccola dell'arcipelago. Qui, tra la poca vegetazione, si trova il primo insediamento monastico risalente al VI secolo e i ruderi di una chiesa nella parte orientale.

1 giugno 2016

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