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Alto Adige, un canyon tra le Dolomiti

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Alto Adige, un canyon tra le Dolomiti

  • – di Francesca Pace


Inizia a pochi chilometri da Bolzano e si allunga fino al passo di Costalunga che porta in Val di Fassa. La Val d'Ega prende il nome dal torrente che l'attraversa, affluente dell'Isarco, ed è nota per il celebre Lago di Carezza (a 1550 metri) che offre una posizione unica per ammirare il massiccio del Latemar. Ma non è l'unica meraviglia. Qui, infatti, si trova anche il canyon più grande dell'Alto Adige che, per la sua bellezza e importanza, è stato inserito tra i patrimoni mondiali tutelati dall'Unesco.

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E' il Parco geologico Rio delle Foglie (Bletterbach), otto chilometri di rocce scavate fino a 400 metri di profondità nel corso di 250 milioni di anni. Un luogo unico in cui le Dolomiti raccontano la propria storia e quella della Terra, in modo affascinante e divertente. Anche per i più piccoli.
Nel Parco geologico, piano piano, si segue un sentiero didattico che permette di guardare "dentro la montagna" lungo le pareti rocciose. Orme di sauri, fossili, resti di pasti animali e perfino sedimenti marini che raccontano la vita dei mari tropicali. Qui, sulle Dolomiti, tra le montagne più belle del mondo dove la cima del Corno Bianco sembra fare da silenziosa guardia.

La visita del Parco ha inizio da uno dei due ingressi, ad Aldino o a Redagno. Indossato il caschetto protettivo si può scegliere tra una visita guidata con un esperto oppure seguire in autonomia il percorso, tra passerelle e scalinate, seguendo le sedici tavole posizionate che spiegano la storia di questo luogo. Tra la presenza di microrganismi, crostacei, cefalopodi, ma anche seguendo anche le tracce dell'uomo, tra le gallerie costruite dai minatori e le affascinanti leggende della radura dell'oro e del gigante Grimm.
C'è, poi, anche un percorso più semplice, il Sentiero nel bosco, pensato per i più piccoli. Una camminata circolare fino alla malga Lahner, lungo la quale dieci tavole illustrano la vita degli animali operosi che vivono e lavorano tra gli alberi. Api, rane, picchi, ma anche di funghi, muschi e licheni. Tante piccole storie, raccontate in modo facile e coinvolgente, con l'intento anche di insegnare l'importanza della natura in tutte le sue forme, ad amarla e a proteggerla. E non a caso un pannello, manifesto del Geoparco, riporta una frase del poeta Rainer Maria Rilke: La maggior parte delle persone non sa affatto quanto il mondo sia bello, e quanto splendore si manifesti nelle cose più piccole, in un fiore qualsiasi, in una pietra, nella corteccia di un albero, o nelle foglie di una betulla. Ed è proprio questo il vero insegnamento che, grandi e piccoli, portano a casa dal Rio delle Foglie.

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