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Svolta per Telecom, offerte da AT&T e América Móvil.
Il Governo: «Preoccupazione, ma le decisioni dei cda sono sacre»

di Alberto Annicchiarico

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2 aprile 2007

Olimpia, holding che controlla un quinto del capitale di Telecom Italia, potrebbe andare per due terzi in mani americane. Un consiglio d'amministrazione straordinario di Pirelli, che si è riunito domenica 1 aprile, ha «valutato favorevolmente» due proposte d'acquisto - sul 66% del capitale della controllata, operazione da poco meno di 5 miliardi di euro - avanzate dai colossi della telefonia At&t (Stati Uniti) e América Móvil (Messico). Quest'ultima qualche mese fa aveva offerto 10 miliardi per Tim Brasil e adesso potrebbe portarsi a casa Telecom con uno sforzo ben inferiore. È una mossa che spiazza tutti, banche comprese, quella del numero uno di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, da mesi alle corde per le inchieste giudiziarie sulle intercettazioni illegali della struttura di sicurezza Pirelli-Telecom e per avere perso sui fronti delle alleanze industriali, prima con Rupert Murdoch (episodio che in autunno gli era costato le dimissioni dalla presidenza di Telecom per lo scontro con il premier) poi, da azionista di riferimento, con Telefonica.

Un mese per decidere. La Bicocca ha tempo fino al 30 aprile per chiudere il contratto ed entro un anno, grazie a un'opzione di vendita, potrebbe cedere tutta la quota rimanente. A stretto giro di posta, nella tarda serata di domenica, il governo ha fatto sentire la sua voce attraverso il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che ha espresso «grandissima preoccupazione». Il ministro ha aggiunto di essere stato informato soltanto nel pomeriggio della riunione straordinaria del cda di Pirelli e che seguirà «con grande attenzione l'evolversi della situazione».

In Piazza Affari rally di Pirelli e Telecom. In Borsa i titolo della galassia Telecom sono entrati regolarmente in contrattazione lunedì 2 aprile. Ed è stato subito boom per prezzi e scambi: Pirelli alle 10 saliva del 9,67% a 0,907 euro dopo un massimo del +13% toccato a 0,958 euro; alla stessa ora Telecom guadagnava il 7,68% a 2,3 euro, con un top a 2,3025 euro. Al giro di boa delle contrattazioni a Piazza Affari Telecom ancora in gran spolvero dopo aver caratterizzato l'intera mattinata: a metà seduta, infatti, il titolo segnava +11,19% a 2,375 euro sulla scia, ovviamente, delle voci di un possibile passaggio in mani americane. Continuava l'exploit di Pirelli con +11,31% a 0,92 euro. Pirelli ha chiuso la giornata con un progresso del 9,49%, molto positiva anche la chiusura Telecom: +9,55 per cento. A monte della catena per la finanziaria della famiglia Tronchetti, Camfin, +9%.

I termini dell'offerta. Entrambi i pretendenti intenderebbero acquistare una quota pari a un terzo del capitale di Olimpia, oggi posseduta per l'80% da Pirelli e per il 20% dalla famiglia Benetton tramite la holding Sintonia, che ha appena sostituito Edizione Holding. Le azioni Telecom Italia detenute da Olimpia sarebbero valutate 2,82 euro, ben oltre l'attuale quotazione di mercato (la chiusura delle contrattazioni in Borsa venerdì aveva fissato il prezzo a 2,135 euro). Va sottolineato che tale valutazione lieviterebbe a 2,90 euro per effetto del dividendo che da Telecom Italia "sale" nella catena di controllo sino a Pirelli. Il consiglio d'amministrazione della Bicocca ha dato mandato al presidente Marco Tronchetti Provera di procedere nelle negoziazioni.

Prelazione per Generali e Mediobanca. Nel comunicato del gruppo, tra l'altro, si legge che «è riconosciuto a Mediobanca e Generali il diritto di prelazione sulle azioni Olimpia, in base a quanto previsto dal patto di consultazione stipulato in data 18 ottobre 2006 (che in teoria aveva blindato il controllo Telecom per il 23,2% estendibile fino al 29%, ndr). L'esecuzione dell'operazione è pertanto subordinata al mancato esercizio di tale diritto». Se la prelazione fosse esercitata, cosa che potrebbe avvenire nei quindici giorni successivi alla firma, At&t e i messicani avrebbero diritto a un indennizzo da 16 milioni.

Gli scenari in Italia, banche in manovra. Non è affatto scontato che il Leone triestino e la banca di Piazzetta Cuccia esercitino la prelazione, lo si può dedurre dal fatto che siedono entrambe nel cda Pirelli che ha dato l'ok all'arrivo degli americani. Oltretutto il prezzo dovrebbe adeguarsi all'offerta. In effetti, dopo il recente varo del piano industriale che aveva visto affermarsi la linea del presidente di Telecom, Guido Rossi (tra i registi dello stop al tentativo di Tronchetti di accordarsi con gli spagnoli di Telefonica), il gruppo della Bicocca aveva optato per valutare le offerte del mercato sul proprio 80% in Olimpia. Sembrava che i 2,7 euro chiesti da Tronchetti fossero troppi per chiunque. Anche per le cordate che andavano formandosi attorno a grandi gruppi bancari italiani, da Intesa Sanpaolo a Mediobanca, da Generali a Capitalia.

Sircana: «Le decisioni dei cda sono sacre». L'offerta di At&t e del gigante telefonico centro-americano arriva come un fulmine a ciel sereno. Il governo Prodi, attraverso lo stesso ministro Gentiloni, aveva chiarito soltanto pochi giorni fa di non potere essere «indifferente al destino della rete di Telecom Italia, in quanto infrastruttura non replicabile e strategica, cui il Paese non può rinunciare». Gentiloni aveva anche auspicato che il sistema industriale e finanziario italiano sapesse «reggere questa sfida». Nel pomeriggio di lunedì, però, è arrivata la precisazione di Silvio Sircana, il portavoce di Prodi e del Governo: «Le decisioni dei cda sono sacre e vanno rispettate». Sircana ha anche aggiunto che non ci saranno al riguardo ulteriori commenti da parte del presidente del Consiglio, facendo con ciò capire che Prodi non si opporrà alle scelte del consiglio di amministrazione della società di telecomunicazioni.

Due nodi, il prezzo e il nuovo cda Telecom. Certo è che il prezzo resterà il primo nodo da sciogliere. Soprattutto dopo che dall'illusione di acquistare a 2,4 euro ci si ritroverà a dover sborsarne almeno 3 per ogni azione Telecom in carico a Olimpia. Il secondo nodo cruciale è quello della composizione del nuovo cda telecom: i termini per la presentazione delle liste scadono mercoledì 4 aprile, sembrava che fosse stato trovato un punto d'equilibrio con un mandato di un anno e la conferma dei vertici. Le prossime ore, inutile dirlo, saranno decisive.

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