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Mps paga il blitz Antonveneta in Borsa (-11%), Axa in campo

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8 NOVEMBRE 2007

Retroscena: in corsa c'era anche Bnp-Paribas. Caltagirone a Radiocor: «È tornata in Italia una banca importante»

Pioggia di vendite sul Monte dei Paschi a Piazza Affari. All'indomani dell'annuncio dell'acquisizione di Banca Antonveneta da Santander per 9 miliardi di euro, i titoli dell'istituto senese hanno lasciato sul parterre il 11,02% a 3,71 euro, con un minimo toccato a 3,56 euro (-14,73%). Bruciato un miliardo di eruo di capitalizzazione. Scambi vorticosi: sono passati di mano oltre 144 milioni di pezzi (poco meno del 5% del capitale), quando la media degli ultimi trenta giorni è stata di 5,9 milioni. Diversi i report negativi che hanno abbassato il giudizio sull'istituto. A preoccupare i mercati è il prezzo particolarmente elevato che Mps pagherà per Antonveneta e che richiederà un aumento di capitale di circa 4,5 miliardi di euro. Dopo il tonfo in Borsa il presidente del Monte, Giuseppe Mussari, ha deciso di iniziare un tour europeo per spiegare agli investitori istituzionali l'operazione Antonveneta. Da lunedì e fino a mercoledì, Mussari toccherà le piazze di Londra, Francoforte e Parigi.

Novità di giornata, tuttavia, è che Axa rafforza la partnership strategica con Mps e dà «pieno sostegno» all'acquisizione di Antonveneta. Il gruppo assicurativo francese ha annunciato di avere una quota pari al 2,05% della banca senese e sottoscriverà in toto la quota di competenza nell'aumento di capitale legato all'acquisizione di Antonveneta. Inoltre, l'accordo di bancassurance tra Mps e la jv Axa-Mps «dovrebbe essere esteso» ad Antonveneta.

Le condizioni finanziarie e legali di tale estensione, precisa peraltro Axa, saranno definite nelle prossime settimane e saranno condizionate al closing dell'acquisizione di
Antonveneta da parte di Mps. L'accordo annunciato a marzo e finalizzato a ottobre, ha portato Axa a pagare 1,15 miliardi per rilevare il 50% di Mps Vita, di Mps Danni e la metà del business dei fondi pensione aperti, oltre alla gestione degli attivi delle compagnie assicurative (13 miliardi a fine 2006) e dei fondi pensione aperti (0,3 miliardi).

L'operazione su Antonveneta è stata comunicata a sorpresa giovedì da Rocca Salimbeni, che ha ricordato che l'istituto patavino è uno degli asset di Abn Amro attribuiti al Banco Santander che ha partecipato al consorzio formato unitamente a Royal Bank of Scotland e Fortis nell'opa su Abn Amro recentemente conclusa. L'operazione di acquisto e' soggetta all'approvazione delle autorita' competenti. Antonveneta e' presente in Italia con quasi mille sportelli, circa 10mila dipendenti e oltre 1,5 milioni di clienti e con l'integrazione il gruppo potra' avvicinare la sua quota di mercato nel nostro Paese al 9% dall'attuale 5,8% e consolidare la terza posizione alle spalle di Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Per chiudere l'acquisizione Mps ha in programma un aumento di capitale. Ieri in una nota, infatti, la banca senese ha precisato che prevede di finanziare l'operazione per circa il 50% tramite equity, un 20-25% arrivera' dalla cessione di asset non strategici. Per la parte restante attingera' alla liquidita' disponibile e al funding tramite strumenti di debito.

Antonveneta era passata agli spagnoli del Santander appena un mese fa nell'ambito dell'operazione che ha portato la banca olandese Abn Amro (che controllava Antonveneta) a essere ceduta al consorzio formato da Royal Bank of Scotland, Fortis e, appunto Santander. I tre gruppi, che hanno sborsato 71 miliardi di euro per l'acquisizione, battendo l'offerta concorrente di Barclays, hanno poi provveduto a effettuare un "spezzatino" dell'istituto olandese: in particolare Antonveneta era destinata agli spagnoli, che il 12 ottobre scorso avevano messo a capo dell'istituto Marta Elorza Trueba.

Antonveneta scrive così un nuovo capitolo della sua movimentata storia recente: l'istituto veneto era passato ad Abn Amro nell'estate del 2005 per un controvalore di 7,6 miliardi di euro ed era stato delistato da Piaza Affari nel marzo del 2006. Era l'estate dei "furbetti del quartierino" e Abn era nel mirino della Banca Popolare Italiana di Gianpiero Fiorani. Lo scoppio dello scandalo contribuì all'avvio delle inchieste che hanno coinvolto, fra gli altri, lo stesso Fiorani e l'ex Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio.Con questa operazione Monte dei Paschi di Siena raggiungerà quota 3.200 sportelli, avrà 34mila dipendenti e quasi raddoppierà la propria capitalizzazione di Borsa, che ora ammonta a 10 miliardi di euro.

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