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Borsa: cali del 5% in Europa. Pesano banche e finanziari

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29 settembre 2008

Si è chiusa una seduta pesante per la Borsa in Europa, condizionata dalla paura che la crisi del sistema finanziario americano possa contagiare diffusamente anche le banche del Vecchio continente. Dopo una prima parte comunque in negativo, le perdite si sono ampliate nel pomeriggio dopo l'apertura negativa di Wall Street. Alla fine dei giochi, alla Borsa di Milano il Mibtel ha chiuso in calo del 4,74%, l'S&P Mib ha sfiorato perdite del 5% (-4,98%). Non è andata meglio nel resto d'Europa: Parigi -5,04%, Francoforte - 4,23%, Londra -5,03%, Zurigo -4,63%. Male soprattutto i titoli bancari, i finanziari e gli assicurativi. A New York il Dow Jones è in calo del 2,67%, il Nasdaq 100 cede il 5,62%, l'S&P 500 è a -3,68%.
Le Borse europee hanno bruciato circa 320 miliardi di capitalizzazione, e la flessione odierna dell'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 (-5,1%), risulta essere la seconda peggiore da inizio anno. Il 21 gennaio scorso, infatti, i mercati europei avevano mandato in fumo circa 440 miliardi di euro, in scia ai timori di recessione.

A Piazza Affari forti vendite sui titoli finanziari con Unicredit che, dopo varie sospensioni per eccesso di ribasso, ha ceduto il 10,3% a 1,97 euro con scambi pari al 2,3% del capitale. A penalizzare il titolo l'esposizione, attraverso Hvb, in Germania dove è scoppiato il caso Hypo Re. Sempre fra i finanziari, in forte calo Unipol (-7,6%), Bpm (-7,5%), Fonsai (-6,2%), Banco Popolare (-4,9%), Mediolanum (-4,9%), Intesa Sanpaolo (-4,6%) e Alleanza (-4%). Più contenute le perdite per Mediobanca (-3,4%), Ubi (-3,1%), Mps (-3%), sospesa durante la seduta per eccesso di ribasso e Generali (-2,2%).
Pioggia di vendite anche sui comparti più difensivi come quello energetico, trascinato al ribasso dalla flessione del greggio, tornato sotto i 100 dollari al barile, su timori di tenuta dell'economia globale e quindi della domanda di greggio. Maglia nera fra le blue chip così per Tenaris (-11,1%), seguita da Saipem (-9,4%) ed Eni (-4,6%). In profondo rosso anche titoli industriali come Impregilo (-9,1%), Italcementi (-5,9%), Geox (-5,3%), Fiat (-4,7%) scivolata sotto i 10 euro a 9,65, nel giorno dell'accordo industriale siglato con il gruppo serbo Zastava, Autogrill (-6,35%), in scia anche dall'esposizione verso gli Usa e Seat (-8,9%) penalizzata dall'indebitamento elevato.
Ancora una seduta difficile per L'Espresso (-5%), torna sotto 1,1 euro Telecom, che ha chiuso in calo del 4,1% a 1,079. Fra le blue chip sulla parità solo Terna (+0,07%), perdite contenute per Snam (-0,5%), Luxottica (-1,3%) e Mondadori (-1,9%).
Sul completo in forte calo Ifil (-13,3%), Italease (-11,9%), e Pininfarina (-9,6%), che venerdì aveva annunciato una possibile revisione dei target di produzione con possibile ulteriore ricorso alla Cassa Integrazione, Benetton (-8,9%) dopo le dimissione del Cfo Foà. In controtendenza Ss Lazio (+22,8%), Trevi (+4,2%) e Immobiliare Lombarda (+2,2%).

Si teme che in Europa si sia innescato un altro focolaio di quell'incendio che nei giorni scorsi ha mietuto vittime in America. Le Banche centrali sono nuovamente intervenute riversando enormi liquidità supplementari nei mercati, come la Bce che li ha prima inondati di prestiti in euro e ora si prepara ad aggiungere dollari raddoppiando di colpo le linee di interscambio con la Fed americana. In Germania il governo ha organizzato assieme ad alcune banche una gigantesca linea di credito di emergenza, 35 miliardi di euro, per evitare il tracollo della Hypo Real Estate, uno dei maggiori giganti finanziari e dell'immobiliare europeo e che oggi in Borsa oggi ha registrato cadute fin del 70%. In Gran Bretagna arriva la nazionalizzazione salvataggio di Bradford & Bingley, il secondo episodio di questo genere dall'inizio della crisi e stavolta coinvolge un gruppo con un bacino di mutui e prestiti da oltre 60 miliardi di euro.
In Francia, paese che detiene la presidenza di turno dell'Ue, il presidente Nicolas Sarkozy annuncia un vertice straordinario sulla crisi tra le quattro big dell'unione - Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia - il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker e il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Si terrà "nei prossimi giorni", ha detto, e servirà a elaborare una posizione comune in vista del summit sulla "rifondazione del sistema finanziario internazionale".
Oggi sulla questione è intervenuto il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, che è anche presidente del Financial Stability Forum. La risposta delle autorità a questi ultime sfide appare «ampia, articolata e piuttosto forte - ha detto - Le banche centrali hanno reagito iniettando liquidità senza precedenti e con scadenze che sono quello che il mercato chiede».
Da sola oggi la Bce ha iniettato nel sistema 120 miliardi di euro supplementari con prestiti straordinari di rifinanziamento a scadenza di 38 giorni.
Nel frattempo fonti di Via Nazionale hanno riferito che la situazione delle liquidità per il sistema bancario italiano risulta "soddisfacente", e che questo emerge dal "costante monitoraggio" della situazione che era stato avviato fin dall'inizio di questa crisi.

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