Fitch ha messo sotto osservazione il rating di Fiat. Se l'agenzia valutasse «insufficienti le nuove misure per compensare possibili peggioramenti oltre il 2009», è scritto in una nota, un declassamento del rating sarebbe inevitabile. Lo stesso vale per Psa Peugeot Citroen e per Renault, ambedue con outlook negativo. Per l'agenzia, che a gennaio ha declassato Daimler, Volkswagen «è la meglio posizionata tra i rivali europei per far fronte alle attuali condizioni del mercato», anche se è sotto creditwatch negativo a fronte dell'intenzione di Porsche di salire di oltre il 75% nella casa di Wolfsburg.
Fitch ritiene che i profili finanziari dei costruttori europei subiranno un impatto negativo quest'anno a causa di un mix di una più bassa produttività, un calo di cash flow e un aumento di spese a livello di capitale operativo, anche se osserva che i loro profili di credito sono migliori rispetto a un anno fa e che tutti i gruppi europei hanno previsto misure per ridurre i costi e migliorare l'efficienza.
Considerando il settore a livello mondiale, l'agenzia rileva che l'industria dell'auto è entrata nel 2009 in uno stato di gran lunga peggiore del 2008 e le prospettive sono impegnative. Secondo Emmanuel Bulle, senior director di Fitch, «la debole crescita del Pil e gli effetti della crisi finanziaria internazionale continueranno ad impattare sensibilmente l'industria dell'auto globale esercitando pressioni all'ingiù sul profilo di credito dei costruttori a breve-medio termine». Inoltre «la lunghezza e la gravità della crisi sono ancora incerte, mentre le risposte alla crisi da parte dei costruttori sono ancora in sviluppo».
Solo l'industria dell'auto americana aveva un outlook negativo a inizio 2008, mentre adesso le prospettive sono negative per tutto il settore a livello mondiale a causa di una combinazione senza precedenti di questioni cicliche e strutturali. Malgrado i recenti declassamenti, le case giapponesi (Toyota, Nissan e Honda quelle considerate da Fitch) mantengono i rating più elevati nel settore in quanto producono auto compatte molto efficienti, hanno una marca molto forte, tecnologie verdì avanzate, efficienti sistemi produttivi, una forte rete retail nei principali mercati e una flessibilità finanziaria robusta per mantenere un elevato livello di investimenti in ricerca e sviluppo anche in un clima difficile.
Per contro la situazione resta difficile per gli americani a fronte del peggioramento dell'economia Usa e degli effetti della crisi del credito che spingeranno a un nuovo calo, stimato al 15,3%, il mercato dell'auto Usa nel 2009 a 11,1 milioni di unità. Gli aiuti concessi a Gm e a Chrysler sono considerati da Fitch «una misura temporanea che potrebbe essere ristrutturata dalla nuova Amministrazione e dal Congresso. Entrambe le società avranno bisogno di nuovi fondi nel 2009 per continuare a operare viste le previsioni sull'economia». Fitch ritiene anche che il fallimento resti «una possibilità» per entrambe le case nonostante gli aiuti di Washington. Anche le case coreane, Kia e Hyundai, si trovano di fronte a prospettive negative per i loro rating quest'anno a causa della crisi economica, conclude Fitch.