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Sistemati gli immobili, i Ds hanno potuto passare tranquillamente a sistemare storia e simboli. Il processo di archiviazione è stato benedetto dall'ultimo segretario del partito con una accorata lettera-appello indirizzata ai compagni e alle compagne: «Il Partito democratico» ha scritto Piero Fassino, «è nato e vive perché i Democratici di Sinistra – insieme alla Margherita e ai tanti che si sono riconosciuti nell'Ulivo –hanno deciso di mettere la propria storia e la propria esperienza a disposizione di un nuovo progetto politico. Per questo, nel momento in cui tale scelta si realizza, è altrettanto importante non disperdere la memoria e la lunga traiettoria storica e politica del principale partito della sinistra italiana". La professoressa Linda Giuva, docente associata di archivistica generale nonché moglie di Massimo D'Alema, ha dato le direttive metodologiche in modo che la catalogazione non procedesse in ordine sparso da una federazione all'altra, ma rispondesse a un'uniformità di criteri.
Si è cominciato con i quadri (si veda l'articolo sotto) che secondo alcuni critici, per esempio Philippe Daverio che ne ha visionato l'elenco,costituiscono un interessante viaggio tra i risvolti sconosciuti dell'estetica comunista. Poi con cimeli, manifesti e bandiere classificati per luogo, periodo e associazione di appartenenza, la cui memoria, almeno per la piccola storia, sarà custodita dalle locali fondazioni. Quelli invece rappresentativi della storia con la G maiuscola confluiranno nel Cespe, il Centro studi di programmazione economica voluto da Giorgio Amendola ora opportunamente trasformato in fondazione nazionale per raccogliere e archiviare tutto il materiale. Al Cespe, ultimo ma non meno importante, fa capo anche il mausoleo del Verano che ospita le salme dei padri nobili del partito, ma che con i suoi 16 loculi ancora vuoti non pare di qui al 2011 correre rischi di overbooking, né di accendere liti sui destini post mortem del nuovo gruppo dirigente.