Dalle 15 di questo pomeriggio si vota. Per le elezioni europee, ma anche, in alcune città, per scegliere gli amministratori locali. È stata forse la più "greve" campagna elettorale della storia della Repubblica. Si è parlato molto di più del caso Noemi che dei temi europei e della crisi economica che investe anche il nostro Paese.
Non c'è dubbio che le vicende che si sono sviluppate attorno alla festa di Casoria e le risposte che, a proposito di essa, il premier ha ritenuto di dare o di rifiutare, hanno avuto un forte rilievo politico. E soprattutto hanno contribuito a "incanaglire" un dibattito già di per sè di non alto livello.
Quale sarà l'impatto di queste vicende sul voto degli italiani? Berlusconi si è detto fino all'ultimo convinto che le polemiche di questi giorni saranno un boomerang per la sinistra e che nulla potrà impedire una larga affermazione della Pdl che si avvicinerebbe, a suo giudizio, alla soglia del 45 per cento.
Il Pd, a sua volta, sostiene di non aver voluto cavalcare più di tanto il lato scandalistico del caso Noemi e di aver condotto una campagna per incalzare premier e Governo sulle risposte da dare alla crisi. Molto più duri gli attacchi dell'Italia dei Valori e di Di Pietro che non hanno esitato ad accusare Berlusconi di "peculato" per l'uso disinvolto dei voli di stato, in occasione delle feste di villa Certosa.
In questo quadro c'è chi prevede che la prima reazione dei cittadini potrebbe essere quella della disaffezione al voto. Insomma, l'astensionismo è previsto alto, e comunque largamente superiore a quello delle ultime elezioni politiche.
C'è molta attesa per il risultato della Lega che questa volta non nasconde di puntare a un risultato a due cifre e, mentre al Nord è in significativa competizione con gli alleati del Pdl, questa volta si presenta anche al di fuori del suo tradizionale territorio, con proprie liste anche nei comuni del Lazio. Interessante sarà vedere il risultato dell'Udc, l'opposizione di centro al governo Berlusconi che potrebbe condizionare anche il dibattito interno al Pd, facendo da punto di riferimento per quei cattolici moderati che non condividono la tesi prevalente nel partito sui temi etici.
Lottano invece per raggiungere la soglia del 4 %, decisiva per essere presenti a Strasburgo le due liste di sinistra (quella di Nichi Vendola e quella di Paolo Ferrero e di Oliviero Diliberto), quella composita della Destra di Storace e dell'Mpa di Lombardo con i Pensionati di Fatuzzo. E sono sul filo della soglia di sbarramento anche i radicali, che pure hanno sempre fatto dei temi europei una linea guida anche delle loro battaglie in campo nazionale.
