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A Viareggio aumenta il numero delle vittime. Berlusconi: situazione sconvolgente

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30 giugno 2009

Un migliaio le persone evacuate. Il treno merci è deragliato in stazione e sono esplosi due vagoni carichi di gas. Le fiamme fino in strada. Crollate anche 5 palazzine. Un cedimento dei vagoni la causa del deragliamento. Berlusconi: «Andrò a Viareggio per prendere in mano la situazione»

È di 14 morti accertati e 16 feriti gravi il bilancio provvisorio dell'incidente che si è verificato alla stazione di Viareggio. Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Comune della città toscana, ha però precisato che in casi come questi «i dati sono sempre suscettibili di modifiche». Le persone ancora sepolte sotto le macerie delle abitazioni crollate nei pressi della stazione di Viareggio, dopo l'esplosione di questa notte, sarebbero probabilmente quattro. «Ci sono alcune persone disperse - ha spiegato Bertolaso - stiamo lavorando su due edifici e vi potrebbero essere tre o quattro persone».

Quanto ai 30 dispersi di cui aveva parlato in un primo tempo il sindaco Luca Lunardini, «verosimilmente si tratta di residenti che si sono allontanati senza segnalarlo e dunque possiamo escludere che vi siano 30 dispersi», ha dichiarato il capo della Protezione civile. Bertolaso ha spiegato che l'attività di ricerca e soccorso potrebbe chiudersi già entro sera.

Ci sono poi circa 300 sfollati, «che sono stati presi in carico dal Comune, che li ha già sistemati negli alberghi», ha aggiunto Bertolaso.

Intanto la Regione Toscana ha chiesto lo stato di calamità. Il presidente, Claudio Martini, ha spiegato che la Regione sta definendo la delibera in modo che il Governo possa discuterla nel prossimo Consiglio dei ministri. «Ora - ha aggiunto Martini - dobbiamo capire se sono state rispettate le norme di sicurezza e se la rete dei controlli su queste norme è stata efficiente. Se così fosse, dobbiamo ragionare sulla necessità di modificarle per garantire sempre la sicurezza. Ma per ora siamo soltanto nel campo delle ipotesi e dobbiamo aspettare l'esito delle inchieste».

I soccorsi. Tra le macerie degli edifici crollati, i soccorritori sono ancora a lavoro. L'accesso alla zona interessata dall'incidente è ancora bloccato dalle forze dell'ordine, perché sono in corso le operazioni di svuotamento delle altre cisterne cariche di gpl: lo scopo è quello di scongiurare il rischio di nuove esplosioni. Bertolaso ha compiuto un sopralluogo sulla zona dell'incidente e ha confermato che «non è questione di poche ore, ci vorrà del tempo». «Adesso è necessaria la messa in sicurezza della rete ferroviaria, perchè ci sono 13 cisterne piene di gpl che devono essere svuotate».

La dinamica dell'incidente
L'incidente è avvenuto nei pressi della stazione della città intorno alla mezzanotte: un treno merci è deragliato in stazione e sono esplose due cisterne cariche di gas. Dalle Ferrovie dello Stato si è appreso che sono cinque i vagoni deragliati, mentre secondo le forze dell'ordine e il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, sarebbe stato il cedimento strutturale dei vagoni a causare il deragliamento. È stata esclusa l'ipotesi, invece, di uno scontro tra treni, come paventato in un primo momento dalla prefettura di Lucca. I due macchinisti, le cui condizioni non sono gravi, hanno raccontato che il convoglio stava procedendo a 90 chilometri orari e che il limite era 100. Il treno deragliato è un convoglio merci, composto da 14 vagoni e proveniva da La Spezia in direzione Pisa. I vagoni merci sono uno polacco e tredici tedeschi, mentre locomotiva è di Trenitalia. Le esplosioni sono state due o tre in successione. Il presidente delle Ferrovie dello Stato Innocenzo Cipolletta, l'amministratore delegato Mauro Moretti e tutto il Gruppo FS, in un comunicato, hanno espresso il cordoglio per le vittime dell'incidente avvenuto la scorsa notte a Viareggio. «Le Ferrovie dello Stato - si legge nel comunicato - sono vicine alle famiglie colpite da questa gravissima sciagura e si impegnano a concludere nel più breve tempo possibile le due inchieste tecniche già avviate, una da parte di Trenitalia e l'altra dal gestore dell'infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, assicurando tutto il supporto necessario, per quanto di propria competenza, alle altre commissioni di inchiesta istituite».

La cisterna da cui è fuoriuscito il gas che ha innescato l'esplosione alla stazione di Viareggio, apparterrebbe alla società internazionale Gatx con sede europea a Vienna. Secondo quanto ha appreso l'agenzia Ansa, a provocare il deragliamento sarebbe stato il primo carro merci, quello subito dietro la locomotiva, immatricolato dalle ferrovie polacche ma di proprietà, appunto, della Gatx. Il vagone avrebbe subito un cedimento strutturale: si sarebbe rotto un'asse. Proprio la società con sede a Vienna avrebbe dovuto assicurare la revisione di tutti gli elementi strutturali.

Il convoglio partito dalla raffineria Sarpom di Trecate (Novara)
Il treno merci era partito dalla raffineria Sarpom, che ha sede a San Martino di Trecate, in provincia di Novara. I vagoni con il gas erano stati instradati lungo il binario che collega la raffineria alla rete Rfi e a Novara sono stati agganciati al convoglio. Successivamente il treno merci si è avviato verso sud. Secondo le prime informazioni tutta la procedura si sarebbe svolta secondo le norme e non sarebbero sorti problemi. Dalla raffineria Sarpom partono quotidianamente vagoni con carburante diretti in ogni parte d'Italia.

  CONTINUA ...»

30 giugno 2009
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