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Il Cipe sblocca opere per 8,8 miliardi

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7 Novembre 2009

Ponte sullo Stretto, terzo valico e Pedemontana lombarda possono aprire i cantieri ora, almeno per lavori preliminari e primi lotti. Sono pesanti le decisioni assunte ieri dal Cipe sulle grandi opere: per il collegamento fra Calabria e Sicilia (costo totale 6,1 miliardi) via libera alla relazione dell'ex commissario Pietro Ciucci e si è messo a disposizione il finanziamento di 1,3 miliardi; per la ferrovia Milano-Genova (costo totale 5,4 miliardi) si possono avviare i lavori sul primo lotto, finanziato con 500 milioni; per l'opera ora inserita nel programma dell'Expo 2015 da 4,1 miliardi c'è l'approvazione del progetto definitivo (senza ulteriori risorse pubbliche).
Naturale la soddisfazione di Silvio Berlusconi e del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che hanno illustrato le decisioni del comitato interministeriale. Il conto delle risorse assegnate fatto dagli uffici di Porta Pia parla di un totale di 8,8 miliardi. Una quota consistente di risorse è andata anche alla ricostruzione dell'Abruzzo: 300 milioni per il 2009, 600 per il 2010 più i primi 200,8 per la ricostruzione degli edifici pubblici.
È andata bene anche a Milano, che incassa 921 milioni nuovi per le due linee della metropolitana: 385 milioni alla M5, 536 milioni alla M4 (56 nuovi, altri 480 dirottati dalla M6 del programma Expo 2015). Sono le uniche risorse aggiuntive per la città meneghina: il resto sono consolidamenti o accelerazioni di opere e risorse già assegnate in passato, come appunto è successo ieri per la Pedemontana lombarda o la tangenziale est (Ten) per cui è stata approvata la convenzione. Sempre in Lombardia finiscono 71,7 milioni alla statale Lecco-Bergamo che incassa anche l'approvazione del progetto preliminare (il costo complessivo è di 150 milioni). Soddisfazione evidente per tutto il pacchetto lombardo dal sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, che è stato l'artefice dell'operazione.
Benissimo è andata ieri, però, soprattutto a Stefania Prestigiacomo che giovedì al pre-Cipe aveva fatto il diavolo a quattro per farsi inserire un miliardo destinato al programma per la difesa del suolo e il dissesto idrogeologico. La minaccia di bloccare il Cipe ha funzionato. Dopo mesi di richieste rivolte direttamente al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, mai soddisfatte, la soluzione che si è trovata è di destinare quote di fondi già assegnati ad altri ministeri.
Il miliardo inserito all'ultimo momento in favore del ministero dell'Ambiente ha comportato ovviamente qualche sacrificio - momentaneo, assicurano alle Infrastrutture - per altri programmi di spesa. Primo fra tutti il piano delle piccole opere tanto caro all'Ance: contrariamente alle previsioni, ieri sono stati assegnati solo 416 milioni dei 776 previsti per tangenziali, bretelle, svincoli, tutti previsti nel Mezzogiorno.
Gli altri 360 sono stati dirottati, appunto, verso la difesa del suolo, che ha incassato anche 100 milioni dal fondo Fas della presidenza del Consiglio e 537 milioni da rimodulazioni di assegnazioni già fatte dal fondo infrastrutture. Anche per il piano delle piccole opere stradali, tuttavia, quello di ieri è un segnale positivo, che consente di mettere in moto la macchina.
Il Cipe ha approvato anche una delibera che avvicina l'aumento delle tariffe aeroportuali (si veda l'articolo in basso) e tre convenzioni per altrettante concessionarie autostradali: oltre alla tangenziale est milanese (Ten), le società autostradali meridionali e la tangenziale di Napoli.
G. Sa.

7 Novembre 2009
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