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Medicina sul Tetto del Mondo.Il laboratorio himalayano macina risultati

di Pierangelo Garzia

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2 OTTOBRE 2008


Sesta tappa - Dottori del corpo e dottori della montagna. Da una parte cardiologi, internisti, psicologi che testano le condizioni fisiologiche in alta quota di se stessi e dei volontari della missione HighCare, voluta da Istituto Auxologico e Università Milano Bicocca. Dall'altra gli "Ice Fall doctors", gli Sherpa specializzati nel predisporre la salita sull'Ice Fall con scalette e corde fisse penzolanti sui crepacci. Senza di loro, che conoscono palmo a palmo queste zone e, soprattutto, le insidie, impiantare i prossimi due campi base - a quota 6100 e 6600 - sarebbe impresa davvero ardua e rischiosa. Sono gli Sherpa da alta quota, di cui il più giovane ha solo 20 anni e il più esperto 45 (nel suo "palmares" 12 salite al Cho Oyu e tre sull'Everest). I documentaristi e gli operatori tv al seguito della missione non si perdono un'immagine. Se potessero e le condizioni climatiche notturne lo permettessero, starebbero su anche di notte. Sia la troupe tedesca che Corrado Frassetti di Azzurra Tv, cameraman e alpinista, verificano lo stato delle attrezzature e delle preziose batterie di alimentazione. Gli ingegneri eseguono gli ultimi test sulle magliette Magic. Neve e nuvole basse sul campo. Si attende che il tempo migliori per affrontare la salita.

Respirando lento
Intanto i ricercatori sono alle prese con la nuova tornata di test sul respiro lento e l'impiego della "Cpap" (l'apparecchio elettronico che consente un flusso d'aria continuo, usato per pazienti che hanno problemi respiratori). A queste quote, i ricercatori possono simulare le condizioni vissute da milioni di persone che soffrono di russamento e apnee notturne, condizioni comuni a persone con problemi di obesità o cardiologici. Cercando soluzioni (pratiche, come la tecnica del respiro lento guidato da una sorta di lettore cd che sincronizza la respirazione con motivi musicali, la Cpap oppure farmacologiche) al respiro cattivo ed a tutto ciò che ne consegue. Vengono fatti test anche sugli Sherpa (esami del sangue, ecocardiogramma) per cercare di capire come i loro organismi si siano adattati a vivere e lavorare in ambienti proibitivi come questi. I risultati delle analisi di laboratorio potrebbero aiutare a comprendere le straordinarie capacità di resistenza alla fatica e adattamento alle alte quote. L'approvvigionamento di energia elettrica, per far funzionare tutto quanto, è problematico. Il funzionamento dei pannelli solari è limitato dal maltempo. Per fortuna, gli ingegneri trovano soluzioni sempre più creative.

Doccia bollente sul ghiaccio
"Il brutto tempo", raccontano, "scatena anche valanghe e slavine. Ne vediamo e sentiamo almeno tre al giorno, anche di notte. Il ghiacciaio è una presenza inquietante che non possiamo ignorare. Una valanga ha compromesso parte dell'attrezzatura predisposta dagli Sherpa sull'Ice Fall. Con queste condizioni meteo nessuno si avventura sul ghiacciaio e le operazione di attrezzaggio della via sono, per ora, sospese". Nell'attesa di essere chiamati per i vari esami medici, approfittando di un intervallo della nevicata, alcuni gruppetti partono per andare ad ispezionare le propaggini dell'Ice Fall. Tra crepacci e pinnacoli di neve, si presenta una scena onirica, da film alla Terry Gilliam: resti di ramponi, corde, attrezzature alpinistiche, equipaggiamento e vestiario, persino pezzi di un elicottero caduto chissà quando. Un ammonimento sulla severità dell'ambiente glaciale in cui i ricercatori, assieme ad altre spedizioni da varie parti del mondo, si trovano a vivere e agire. Tutto ciò che ci dà la placida illusione, in città, di essere regolato e programmato, qui decade da un momento all'altro. Ma arriva pure il sole e la giornata, finalmente, si riscalda. Tutti ne approfittano per fare toilette, docce e bucato. I panni colorati vengono stesi per ogni angolo del campo base. E se volete fare un'esperienza davvero entusiasmante e indimenticabile, il gruppo consiglia: una bella doccia sul ghiaccio a 5400, usando un secchio e una brocca per versarsi addosso l'acqua bollente.

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