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Febbre suina, gli Stati Uniti dichiarano lo stato d'emergenza

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26 aprile 2009

Gli Stati Uniti hanno dichiarato lo stato d'emergenza sanitaria per l'influenza da suini. La decisione è stata presa dopo che il numero delle persone contagiate dal virus - originario del Messico - è salito a 20. Tutti i viaggiatori in arrivo dai Paesi a rischio saranno sottoposti a controlli e verifiche, mentre uno dei consiglieri del presidente Barack Obama ha riferito che la messa a punto di un sistema di sorveglianza e di comunicazione corretta è considerato «alta priorità». Poco prima era arrivata la conferma che otto studenti del liceo «Saint Francis Preparatory» di Queens, a New York, hanno contratto «in forma leggera» il virus dell'influenza suina. Il sindaco Michael Bloomberg aveva però sottolineato che non c'è alcun segnale di diffusione del virus o di epidemia. E nel tam-tam di notizie più o meno attendibili, la Casa Bianca aveva dovuto rassicurare l'opinione pubblica sullo stato di salute del presidente Obama, che ha effettuato di recente un viaggio in Messico.

L'epidemia in Messico. Nel Paese da cui è partito il contagio, dopo un balletto di cifre, il numero delle vittime per il virus si è attestato a 20, mentre su altri 61 decessi sono ancora in corso gli accertamenti. Per ridurre il rischio di diffusione della mala ttia le autorità hanno deciso misure drastiche: chiuse le scuole almeno fino al 6 maggio, sospese le messe e le altre iniziative pubbliche. Il ministro messicano della Sanità, Jose Cordova, ha riferito che sono state 1.324 le persone ricoverate negli ospedali del Paese con sintomi sospetti e sottoposte al test del virus. Domenica sera le autorità hanno comunicato che 900 di queste sono state dimesse dagli ospedali perché non avevano contratto il virus, mentre le altre 400 restano ricoverate per ulteriori verifiche.

Casi sospetti. Aumentano le segnalazioni di casi di sospetto contagio. In Canada sono stati individuati quattro nuovi potenziali casi di contagio. In Spagna, tre persone che che «presentano i sintomi dell'influenza suina e hanno da poco soggiornato in Messico» sono state poste sotto osservazione e in isolamento e altri tre casi dubbi sono stati individuati in Catalogna. Potrebbero aver contratto una banale influenza, ma il livello di attenzione è molto alto. Per lo stesso motivo, in Scozia sono state ricoverate due persone rientrate martedì dal Messico, mentre le autorità francesi annunciano di avere «dubbi non confermati» su due persone. E gli allarmi si rincorrono da un'area all'altra. In Israele è stato ricoverato un ragazzo di 26 anni al rientro dal Messico e in Nuova Zelanda una decina di studenti - appena rientrati da un viaggio nel Paese centroamericano - presentano sintomi che corrispondono a quelli della malattia.

26 aprile 2009
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