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Sicurezza: via libera fra le polemiche

di Nicoletta Cottone

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5 febbraio 2009

Primo via libera fra le polemiche al ddl sicurezza. L'aula del Senato ha acceso semaforo verde al provvedimento con 154 sì e 114 no.

Il provvedimento, che ora passa a Montecitorio, è stato approvato da Pdl, Lega e Mpa tra le critiche dell'opposizione. Pd, Idv e Udc si sono schierati contro norme ritenute «ingiuste» e «discriminatorie».
Il leader del Pd definisce l'emendamento della Lega al ddl, che consente ai medici di denunciare i clandestini, «vergognoso e razzista». Sdegno anche dalla Conferenza Episcolape Italiana. Domenico Segalini, vescovo di Palestrina e Segretario della commissione Cei per le migrazioni, sottolinea: «alla Chiesa competerá sempre di aiutare le persone in pericolo di vita. Le leggi sono votate secondo le regole della democrazia, ma noi continueremo ad aiutare poveri immigrati non regolari». Quindi, precisa Segalini «le indicazioni che daremo alle realtá di base sono quelle del rispetto delle leggi ma al di sopra di tutto c'è il rispetto della salute». «Continueremo a mettere al caldo i barboni», ha aggiunto.

Ecco le novità contenute nel ddl.
Gli immigrati clandestini potranno essere denunciati se si recheranno al pronto soccorso. I clochard saranno schedati. Fissata anche una tassa per il permesso di soggiorno da 80 a 200 euro. sarà un decreto Economia a stabilire l'entità della tassa, che si pagherà per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno ma per asilo, per la richiesta di asilo, per la protezione sussidiaria e per motivi umanitari. Previsto il carcere fino a quattro anni per i clandestini che rimangono sul territorio nazionale nonostante l'espulsione. Autorizzate inoltre le cosiddette ronde padane, ma non saranno armate: gli enti locali sono legittimati ad avvalersi della collaborazione delle associazioni tra cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio ambientale. A disarmare le ronde padane ha provveduto un emendamento del senatore del Pd ed ex pm Felice Casson: le ronde non potranno girare armate e non potranno affiancare le forze dell'ordine per il controllo del territorio.


Lo straniero che si trova illegalmente in Italia non rischia la reclusione, ma un'ammenda da 5 mila a 10 mila euro e l'espulsione. Su questo punto hanno pesato i rilievi dell'Unione europea e il rischio di una nuova emergenza carceri. In aula il Pd aveva provato ad abolire l'istituzione del reato di clandestinità, ma invano.Vietata, poi, l'apologia o l'incitamento via Internet o telematica in genere dell'attivitá della criminalitá organizzata, delle associazioni eversive, della violenza sessuale, dell'odio etnico, razziale e religioso. Fenomeni come quelli dei gruppi pro-Riina apparsi su Facebook, quindi, non saranno più ammessi. Non è più previsto il carcere per i writers, dimezzate le multe. È stato anche stabilito che chiunque venda bombolette spray a minorenni con vernici non biodegradabili venga punito con una sanzione amministrativa fino a 1.000 euro.

Dopo che il Governo ieri era stato battuto tre volte sulla stretta sui centri di permanenza e sui ricongiungimenti familiari, oggi il Senato ha chiuso rapidamente le votazioni degli ultimi dei 55 articoli del ddl sicurezza. A cominciare dall'emendamento della Lega che cancella la norma per cui il medico non deve denunciare lo straniero che si rivolge a strutture sanitarie pubbliche. L'emendamento del Carroccio all'articolo 39 del ddl sicurezza stabilisce che sia soppresso il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo 286/1988 che recita: «L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano». Il Pd aveva chiesto il voto segreto sull'emendamento, ma presidente del Senato, Renato Schifani, ha motivato il rifiuto a concedere il voto segreto spiegando che l'emendamento non inibisce «la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale». L'opposizione ha votato contro. Sconcerto hanno espresso i vertici di Medici senza frontiere, che nei giorni scorsi avevano lanciato un grido di allarme sull'emendamento del Carroccio. Il concreto rischio di segnalazione o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria potrebbe provocare, secondo l'associazione, una pericolosa «marginalizzazione sanitaria» di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio.

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