Impresa & Territori Made InCaritas porta l'Expo 2015 nelle periferie
Caritas porta l'Expo 2015 nelle periferie
di Elio Silva | 24 febbraio 2014
Il tema di Expo 2015, "Nutrire il pianeta", è un mosaico chiamato a riportare a visione d'insieme aspetti antropologici, geografici, politici, economico-finanziari e sociali profondamente diversi e carichi di contraddizioni. Basti pensare alla più banale di queste ultime: lo sviluppo raggiunto dalle tecniche di produzione alimentare consentirebbe di sfamare l'intera umanità, mentre in realtà, nel mondo, quasi un miliardo di persone soffrono la fame e 1,4 miliardi vivono in condizioni di povertà assoluta.
Su temi come questo, che chiamano in causa diritti fondamentali quali la vita e la dignità degli esseri umani, la Caritas è storicamente in prima linea. Non a caso, anche nella prospettiva di Expo 2015, l'organizzazione pastorale della Chiesa cattolica ha giocato d'anticipo, mobilitando le strutture della diocesi ambrosiana, vero motore delle iniziative locali, la rete nazionale e la Caritas Internationalis, presente nel mondo in 164 Paesi.
Un accordo sottoscritto già nel 2012 con la società di gestione di Expo 2015 prevede che le Caritas partecipino agli eventi del semestre espositivo portando il contributo non solo di esperti e studiosi, ma anche di sacerdoti e volontari impegnati quotidianamente al fianco dei poveri e delle persone che soffrono la fame in tutti gli angoli del pianeta. Così oggi, per fare il punto sulle iniziative in programma, sarà a Milano Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras) e presidente di Caritas Internationalis, ma anche coordinatore degli otto cardinali ai quali Papa Francesco ha affidato il compito di consigliarlo sul governo della Chiesa universale.
«Con la nostra presenza all'Expo - spiega Maradiaga - vogliamo ricordare a tutti che viviamo in un momento storico nel quale il divario tra ricchi e poveri sta crescendo». Concetto ribadito anche da Luciano Gualzetti, vicedirettore della Caritas Ambrosiana e vice-commissario per il padiglione della Santa Sede a Expo 2015, per il quale «nutrire il pianeta non significa solo averne cura dal punto di vista della salvaguardia, ma anche promuovere lo sviluppo e la dignità della vita. Un tema che richiama tutti noi a una grande responsabilità - aggiunge Gualzetti - e che non vogliamo presentare solo attraverso la denuncia dei tanti mali esistenti, ma anche con le esperienze positive in corso nei Paesi dove operiamo».
L'appuntamento clou sarà il 19 maggio, in occasione del Caritas Day, durante il quale 350 delegati delle 164 realtà attive nel mondo illustreranno le proposte e le misure che saranno suggerite ai rispettivi Governi nazionali in tema di diritto al cibo. L'evento sarà anche l'atto finale della campagna "One human family, food for all" lanciata nel dicembre scorso.
Ma il ruolo della Caritas in occasione di Expo non sarà limitato alla pur robusta presenza nei padiglioni dei Paesi e nei cluster tematici: l'obiettivo più ambizioso riguarda, infatti, il progetto "Expo diffusa", che prevede incontri, eventi, iniziative di solidarietà al di fuori dell'area espositiva, in particolare nelle periferie e in luoghi simbolici dell'emarginazione, quali carceri, centri di accoglienza, ospedali, dormitori. Un programma che coinvolgerà oltre mille volontari, preparati con uno specifico corso di formazione. Insieme a loro è previsto anche l'intervento di giovani che si candideranno l'anno prossimo per il servizio civile all'estero, immaginati come futuri team leader degli operatori dell'"Expo diffusa".