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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2014 alle ore 08:23.
L'ultima modifica è del 03 luglio 2014 alle ore 08:41.

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«Dall'indagine algerina risulta che sono state pagate tangenti per la costruzione dell'Autostrada Est-Ovest e che un ruolo chiave nella vicenda è stato giocato da Pierre Falcone, un uomo d'affari franco-brasiliano rappresentante ufficiale di Citic-Crcc, il gruppo cinese che si è aggiudicato l'appalto. Mohamed Bedjaoui è stato apparentemente l'interfaccia di Falcone in Algeria in quell'operazione e diversi giornali hanno riportato che ha organizzato un consiglio interministeriale dedicato al progetto autostradale proprio con Falcone. Cosa che l'ex ministro non ha mai smentito», spiega al Sole 24 Ore Djilali Hadjadj, portavoce dell'Associazione algerina per la lotta contro la corruzione. Il quale aggiunge: «Alcuni contratti di subappalto per l'autostrada sono andati a due società canadesi, Snc-Lavalin e Dessau internazionale. E sappiamo che Farid Bedjaoui ha avuto a che fare con la nomina di una persona apparentemente di sua fiducia prima a capo di Dessau e dopo di Snc in Algeria. Del resto lo stesso vertice di Snc ha ammesso di essere stato in pratica ostaggio di Farid Bedjaoui e dei suoi partner algerini».
Non basta: da fonti elvetiche al Sole 24 Ore risulta che tra le tante società di facciata costituite da Farid Bedjoui con il supporto del suo collaboratore Ouraied Samyr, ce ne era una con sede sia a Londra sia a Dublino chiamata Integrama Consultants. E che questa società abbia incassato svariati milioni di euro in pagamenti associati a non meglio definiti servizi di "consulenza" svolti per conto di una compagnia cinese nell'ambito del progetto dell'Autostrada Est-Ovest.

Tra il febbraio 2007 e il gennaio 2009 Integhrama ha emesso una serie di fatture nei confronti di China Civil Engineering Construction Corporation, o Ccecc, una subappaltatrice del gruppo Citic-Crcc, sulla base di un contratto di consulenza siglato l'8 giugno 2005 relativo al tratto occidentale e a quello centrale dell'autostrada.
Al Sole 24 Ore risulta che nel biennio 2007-09 Integrama abbia conseguentemente incassato oltre 15,5 milioni di euro su un conto inglese presso la banca Barclays. Il sospetto degli inquirenti è che quei soldi, come quelli andati alla Pearl Partners, fossero solo in parte destinati a Farid Bedjaoui. E che siano finiti anche a funzionari pubblici algerini. Ovviamente il dubbio è che tra questi ci sia anche suo zio.
Quando il personale addetto alla compliance di una delle numerose banche svizzere in cui Farid Bedjaoui aveva aperto dei conti assieme a suoi familiari ha chiesto spiegazioni, il fratello Reda oltre a confermare che Integrama aveva ricevuto pagamenti per consulenze relative all'Autostrada Est-Ovest ha spiegato che «è normale che il loro zio Mohamed Bedjaoui abbia partecipato a riunioni ministeriali in cui si discuteva un progetto strategico per il Paese».

Dopo averlo raggiunto telefonicamente, Il Sole 24 Ore ha chiesto direttamente all'ex ministro algerino di spiegare il proprio ruolo nella vicenda dell'autoroute. «Non ho niente da dire … perché è una vicenda che è cominciata - come dire? - con dei problemi di difesa nazionale. E io non posso parlarne», ci ha risposto.
Quando gli abbiamo chiesto se ha rapporti di affari o finanziari con il nipote, la risposta è stata netta: «Nessuna relazione. Sono dieci anni che non lo vedo».
Non ha avuto scambi di denaro con Farid? Abbiamo insistito.
«Assolutamente no. Nessun rapporto».
In particolare, l'ex ministro ha negato di aver mai ricevuto pagamenti su conti bancari in Svizzera (che ha spiegato di non avere).
A suo nipote Farid non abbiamo invece avuto modo di offrire l'opportunità di prospettare la propria versione dei fatti. Anche lui, come lo zio, viveva a Parigi, ma adesso nessuno sa dove sia. Il suo nome e il suo profilo sono stati infatti aggiunti tra quelli dei "Wanted", i cosiddetti red notice del sito dell'Interpol. Contro di lui c'è un mandato d'arresto internazionale per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione emesso dalla Procura di Milano.

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