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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2014 alle ore 06:39.
L'ultima modifica è del 17 luglio 2014 alle ore 08:40.
Giustizia è fatta a Srebrenica? La Corte dell'Aja, per la prima volta, ha riconosciuto lo Stato olandese come civilmente responsabile delle azioni dei suoi caschi blu compiute sotto mandato Onu durante la pagina più tragica della storia d'Europa dopo la seconda guerra mondiale: l'eccidio di oltre 8mila bosniaci da parte dei serbi del generale Ratko Mladic. Gli olandesi consegnarono ai serbi, quindi alla morte, 300 musulmani rifugiati nella loro base e gli ufficiali si fecero pure fotografare brindando allegramente con Mladic. Qualche anno dopo l'Olanda distribuì 500 medaglie ai caschi blu per ricompensarli delle critiche ricevute. Gli olandesi non hanno sbagliato una volta ma due. La sentenza però non è soddisfacente: i caschi blu non denunciarono i crimini dei serbi ma lo Stato olandese non è stato ritenuto colpevole di omissione perché comunque non avrebbe potuto impedire il genocidio. Ma come ragionano all'Aja: sei testimone di un massacro e non lo denunci? Da noi questo silenzio si chiama omertà.
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