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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2014 alle ore 06:38.
L'ultima modifica è del 18 luglio 2014 alle ore 08:21.

Diciottomila posti di lavoro tagliati, il 14 per cento del totale, un numero che fa paura. E che un po' inganna. Perché Microsoft oggi vuol dire anche Nokia. E il doloroso sacrificio imposto dal Satya Nadella riguarda soprattutto i nuovi arrivati dalla Finlandia. La lettera del chief executive officer dice che 12.500 tagli andranno proprio lì, nel tentativo di fare sinergie nella nuova divisione mobile guidata dall'ex ceo di Nokia, Stephen Elop.

I principali interventi saranno concentrati in Finlandia come cervello (ingegneri) e in Cina come braccia (fabbriche). La nuova Microsoft avrà il proposito di aumentare la produttività di persone e aziende. A partire da smartphone e tablet. Proposito simile a quello del neonato accordo Apple-Ibm: si rafforza così l'asse della competizione nelle aziende, con buona pace di quel che resta di BlackBerry.

Una slide presentata alla conferenza mondiale dei partner dal coo Kevin Turner illustra il problema di Microsoft: ha ancora il 90 per cento del mercato dei personal computer, ma se si considerano anche tablet e smartphone la quota scivola al 14 per cento. Il matrimonio con Nokia è iniziato tre anni e mezzo fa, ma la strategia è stata confusa. Nadella parla più chiaro di Ballmer. Ha detto che Nokia X, lo strano progetto di un telefono Android lanciato soltanto a febbraio, verrà sacrificato a favore dei soli Lumia. E che in 18mila andranno a casa, a partire da oggi. (Luca Salvioli)

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