Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2014 alle ore 06:38.

My24





Se sia o no un bene sbattere i pugni sul tavolo a Bruxelles



Gentilissima Adriana Cerretelli, pronti, via e già un mese di rinvio? Ma ora parleremo di nomine e solo di nomine per tutto il semestre italiano? Mi dica lei, davvero, che cos'è il guaio? Un problema di leader, di regole, di stanchezza? Dove sta il male di questa costruzione che un tempo era ideale? Bisogna conoscere la causa di una malattia per curarla, no? Si diceva che era bene per l'Italia sbattere un po' i pugni a Bruxelles? Facciamo davvero bene a farlo? Anche sulle nomine?
Ugo Adriano
Cuneo
Caro Adriano, c'è un po' di tutto quello che lei dice nell'insuccesso italiano al vertice Ue di Bruxelles. Aggiungerei anche un ottimismo un po' guascone nel credere di poter imporre il proprio candidato, Federica Mogherini, contro l'opposizione di 10-11 paesi su 28. Forse avrebbe anche potuto essere tecnicamente possibile se non avessero raccolto la necessaria minoranza di blocco ma sarebbe stato comunque politicamente impraticabile. Non credo che il semestre si avviterà sul pacchetto nomine Ue perché a settembre dovranno cominciare le audizioni dei commissari all'europarlamento per consentire all'Esecutivo Juncker di mettersi al lavoro in novembre. Se sia o no un bene per l'Italia sbattere i pugni sul tavolo, direi che dipende: se abbiamo le carte in regola per farlo e avere partita vinta è di sicuro un bene, in linea del resto con la politica dei nostri partner. Se invece non abbiamo i numeri per vincere, meglio astenersi, altrimenti ci si vota a sicura sconfitta.
Elogio di un ufficio pubblico
Sempre critiche agli uffici pubblici. Stavolta rimarrete esterefatti come è successo a me: lunedì mattina presso Asl di Saronno informazioni per rinnovo patente (ancora la prima cartacea); l'incaricato mi consegna i bollettini postali precompilati per il pagamento delle tasse, e mi fissa l'appuntamento della visita medica per la sera stessa alle 18. Stamattina alle 11 suona il postino per recapitarmi la nuova patente plastificata. Caspita in un giorno e mezzo fatto tutto. Incredibile. Complimenti agli uffici della Asl, del Ministero dei trasporti e delle Poste .
Roberto Gregis
Cogliate
«Le regole ci sono»
Renzi: «Le regole ci sono, il problema sono i ladri». E se il problema fossero le regole che favoriscono i ladri?
Luigi Flaiano
Pescara
Le firme per i referendum
Le riforme tanto attese pare ci portino in dono un aumento delle firme necessarie per presentare un referendum, e il quintuplicamento delle firme necessarie per presentare una legge di iniziativa popolare. Paradossale che queste innovazioni arrivino da un partito che si definisce democratico, ancora più paradossale che potrebbero arrivare grazie a un voto comune e unanime di partiti del centrodestra che in Europa sono tutti uniti in quello che si chiama Partito popolare. La grande coalizione funziona benissimo quando si tratta di prendere decisione contrarie all'interesse della collettività, quasi 2 anni di governo Monti lo hanno confermato in pieno. L'apoteosi la si raggiunge nel vedere che il Movimento 5 Stelle, quello che promuoveva la democrazia diretta con il coinvolgimento diretto dell'elettorato per ogni questione, in pieno stile elvetico, sta discutendo con il Partito democratico per mettersi d'accordo sulle riforme.
Clementina Nosemi
E il quorum per i referendum
Caro Direttore, in questi giorni il governo sta cercando di modificare la legge referendaria aumentando le firme necessarie per proporre un referendum (da 500 mila a 800 mila) e abbassando il quorum dei votanti (non più la metà più uno di tutti gli elettori ma la metà più uno del numero dei votanti alle ultime elezioni della Camera). Mentre trovo valida la proposta di aumentare le firme, penso che abbassare il quorum in questa maniera non abbia alcun significato. Voglio infatti ricordare che: 1) i referendum hanno una valenza diversa dalle elezioni politiche, 2) l'Italia è l'unico paese al mondo in cui si applica un quorum di votanti ai referendum, 3) negli ultimi sette anni soltanto 4 referendum su 28 hanno raggiunto il quorum. Detto questo, mi chiedo (e le chiedo): che senso ha mantenere il quorum, non sarebbe meglio abolirlo del tutto?
Silvano Stoppa

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi