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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2014 alle ore 09:46.
L'ultima modifica è del 20 settembre 2014 alle ore 10:07.

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Venerdì 19 settembre è una di quelle giornate che resterà nella storia. È la giornata in cui la Cina Comunista è sbarcata in grande stile a Wall Street, ha trovato la fiducia dei capitalisti americani e ha chiuso la più grande emissione in borsa che si ricordi negli annali: riceverà 22 miliardi di dollari. Cina e America a braccetto dunque, il trionfo del G2: New York garante del mercato finanziario, Pechino di quello commerciale.

L'equazione, in piccolo, si inverte. La Cina che ha dato biliardi di dollari al Tesoro Usa di modo che gli americani potessero continuare a comprare i suoi prodotti, oggi riceve soldi dagli Usa per poter ampliare la sua base commerciale dove si venderanno anche prodotti americani. Insomma, qui non si parla solo di Alibaba e del suo fondatore Jack Ma o del suo controllo del commercio elettronico in Cina, o del potenziale di crescita di questa azienda che ha 302 milioni di consumatori iscritti quando in Cina ci sono già 602 milioni di utenti. Nè si parla solo del controllo del mercato cinese: vero, le vendite di Alibaba, 11,6 miliardi di ordini all'anno e 296 miliardi di fatturato superano di gran lunga quelle combinate di Ebay 17 miliardi e di Amazon 82 miliardi di dollari. Tutto giusto per questo Alibaba è balzato dai $68 in apertura a quello di punta di $99.
Ma in una giornata così dobbiamo anche riflettere su come siamo arrivati a questo. E su quanto sono cambiati i rapporti macrofinanziari e macropolitici. Da una parte il nuovo G-2. Dall'altra noi italiani in mano alle Camusso di questo mondo o ai parlamentari piccini che non parlano inglese. Da una parte un modello cinese nominalmente comunista che ha seguito passo passo il modello capitalista americano, per crescere, per fare business, per creare adattabilita', per dare spazio. Dall'altra la fiera delle occasioni perdute per colpa di chi ci costringe a guardare indietro. Non consente che l'innovazione tecnologia trovi spazio in azienda per creare nuovo lavoro. Non che si dica nulla di nuovo, lo sappiamo quanto sia grande il costo che paghiamo per il nostro futuro. Con un paradosso: chi cerca di proteggere lo status quo in nome di diritti acquisiti sta in realta' impoverendoi lavoratori. E questo vale per l'Europa intera: qualcuno si e' mai chiesto come mai in Europa domina l'americana Amazon.com mentre in Cina ci sono i cinesi di Alibaba?

Se i due modelli americano e cinese sono agli antipodi per liberta' civili e politiche, su quello piano economico la Cina ha capito che in un'economia globale non poteva rischiare di essere vassalla degli americani. E dunque li ha copiatyi e ha creato le condizioni perche' Alibaba potesse trionfare. Due note aggiuntive. Ieri a New York non abbiamo visto solo le code virtuali per comprare i titoli Alibaba. C'erano anche quelle reali per acquistare il nuovo modello iPhone6. Il fermento che a noi manca e' presente in Cina e in America. E proprio ora il Presidente del Consiglio Matteo Renzi arriva domani in California, a Silicon Valley. Potrà implorare coi fatti, dal "fronte" di procedere rapidamente con le riforme per il cambiamento. Il suo problema? Lo sanno tutti. Ma vince l'ostruzionismo. Chissà che la nuova svolta del grande G2 finanziario/commerciale sino-americano non faccia scattare un campanello di allarme fra coloro che sanno quanto il cambiamento sia importante, ma preferiscono rifiutarlo.

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