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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2014 alle ore 08:14.

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Nonostante la formale tregua concordata dai vertici ucraini e russi, l'Unione europea, d'intesa con gli Usa, ha deciso di inasprire le sanzioni contro Mosca. E in tale decisione il ruolo dell'Europa è stato determinante. Nonostante i forti interessi economici e strategici che la maggior parte degli Stati europei nutrono nei rapporti con la Russia, assistiamo a una coesione forse senza precedenti. I rischi di un atteggiamento ostile verso Mosca sono fin troppo evidenti, ne è prova l'allarmante diminuzione delle forniture di gas alla Polonia, così come le annunciate restrizioni alle più importanti esportazioni europee, tra cui rischiano di essere penalizzate quelle tedesche, italiane e francesi.
È la prima vera crisi internazionale che si gioca a pochi passi, in termini globali, dai confini della nostra Unione, ma in cui gli Stati membri hanno anche forti interessi in campo, inclusi quelli legati all'approvvigionamento di risorse energetiche. Le dichiarazioni dei capi di Stato, quali portavoce di interessi nazionali, non si fanno sentire, mentre sempre più forte è il loro tono quali membri del Consiglio, al pari delle misure adottate a livello europeo, come testimoniano gli atti contenenti le misure restrittive nei confronti della Russia.
È del 1º dicembre 2009 l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, con il quale si è inteso rafforzare il ruolo dell'Unione sul piano internazionale e dei suoi compiti in materia di politica estera e di sicurezza comune. È lo stesso Trattato a introdurre la figura dell'alto rappresentante della Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ruolo che sarà ricoperto da Federica Mogherini.
Come cittadini europei e italiani, possiamo guardare con soddisfazione all'operato delle istituzioni europee le quali, pur in un contesto economico difficile, mai come oggi sono state in grado di fornire un'immagine di vera coesione e unità. Elementi indispensabili per poter pensare di influire in ambito internazionale, ove difficilmente può essere sentita la voce dei singoli Stati, mentre l'Unione europea, e il suo importante mercato, non possono essere trascurati. Nemmeno da una potenza quale la Russia, come le ritorsioni che questa minaccia confermano.
La sfida per l'Europa è quella di dimostrare di poter giocare un ruolo
a livello globale, anche grazie al peso della sua influenza economica. Le premesse sembrano esservi e non possiamo che augurarci la migliore risoluzione della crisi. Quali membri di un'Unione che faticosamente, dal Trattato di Roma del 1957 a oggi, ha camminato a brevi passi verso il ravvicinamento dei popoli europei, un primo risultato, di non poco conto, lo abbiamo già raggiunto: la prima dimostrazione della capacità dell'Europea di restare unita, quale effettiva Unione di interessi e di scopi non solo economici, come dimostra la circostanza che, sino ad oggi, proprio questi ultimi sono stati quelli messi in gioco.
Gherardo Carullo
LL.M at King's College - Londra
La spirale della deflazione
Con la deflazione molte persone sperano che i prezzi scendano.
Così evitano di comprare
oggi perché sperano di comprare domani a un prezzo leggermente
più basso.
Ma rimandare un acquisto fa sì
che la produzione, l'economia siano messe ancor di più sotto pressione.
E credo che tale difficoltà finisca
con l'avere effetti negativi
su tutti noi.
Daniele Barattelli
Napoli
Sull'art. 18 tempo di buonsenso
Quando si parla di riformare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori
il clima si surriscalda.
Partiti che si spaccano, sindacati
che alzano barricate, dichiarazioni
di ministri ed esperti. Forse, è bene ricordare che sta arrivando
l'autunno e che il nostro Paese di «autunni caldi» ne ha vissuti fin troppi. Che tutte le parti coinvolte non creino muri ma ponti, lavorando in un clima sereno e favorendo un «autunno
del buonsenso».
Lettera firmata
L'Austria e i clandestini
L'Austria, in pochi mesi,
ha rispedito in Italia oltre 2.500 clandestini, valuta la sospensione
di Schengen e la reintroduzione
dei controlli lungo la frontiera
con l'Italia. Facile e ipocrita
queto comportamento.
Speriamo arrivi presto il piano che la Commissione europea sta preparando per aiutare l'Italia nella gestione della crescente pressione migratoria.
Silvano Stoppa



La Ue gioca un ruolo da attore globale nelle aree di tensione

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