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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2014 alle ore 06:46.
L'ultima modifica è del 16 ottobre 2014 alle ore 07:47.

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Il gruppo di lavoro costituito dall'Osservatorio permanente giovani-editori e da Google diventerà operativo a novembre. È una squadra paritetica, composta da esperti dell'azienda di Mountain View, principale motore di ricerca sul web, e da rappresentanti dell'istituto fiorentino guidato da Andrea Ceccherini, che in Italia gestisce il progetto del "Quotidiano in classe" finalizzato alla diffusione della lettura (e della capacità di analisi critica) dei giornali tra i giovani, con più di 2 milioni di studenti degli istituti superiori coinvolti su tutto il territorio nazionale.
«L'obiettivo dell'alleanza con Google è quello di mettere a punto un format che consenta di aiutare concretamente le nuove generazioni a distinguere la buona dalla cattiva informazione su Internet», spiega Ceccherini, appena rientrato dagli Stati Uniti dove ha incontrato i direttori delle maggiori testate giornalistiche quotidiane tradizionali (New York Times, Washington Post, Wall Street Journal, Los Angeles Times) e si è confrontato con i vertici dei big player dell'informazione sul web: da Apple a Twitter, da Amazon e Aol a Yahoo e, naturalmente, a Google.

Il viaggio americano del fondatore e leader dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori, dalla East Coast alla Silicon Valley, è servito a mettere a fuoco le problematiche legate al modello d'informazione orizzontale e alla necessità di mettere a punto strumenti per selezionare e distinguere le fonti, utilizzando tecnologia e formazione scolastica. «La chiave del successo di questa iniziativa inedita a livello mondiale è ancora una volta nelle mani degli insegnanti - dice Ceccherini -. Vogliamo che i giovani possano essere gli artefici del cambiamento, gli attori di una società nuova, ma per fare questo c'è bisogno che gli insegnanti sappiano conquistare al fascino dei dubbi quei giovani che amano avere solo solide certezze».
È un vero e proprio appello, quello rivolto ai docenti: «C'è bisogno di una musica nuova e la prima nota tocca agli insegnanti, per costruire insieme un Paese meno lento e più rock - dice Ceccherini -. Nella sfida del Quotidiano in classe, in cui da 14 anni siamo impegnati, occorre rinnovare gli strumenti per rendere sempre più efficace la nostra azione. Non cambia la mission, non cambia il nostro sistema di valori - aggiunge - ma si aggiornano gli strumenti attraverso cui intendiamo vincere la sfida di sempre: quella di chi vuole elevare lo spirito critico e il senso civico dei più giovani».

Il tavolo di lavoro Google-Osservatorio valuterà e utilizzerà le indicazione che arriveranno dai docenti del progetto Quotidiano in classe, la cui campagna di adesione per l'anno scolastico appena iniziato è in pieno scolgimento e procede «a ritmo travolgente», come sottolinea lo stesso Ceccherini. Che aggiunge: «Questo nuovo modello didattico, capace di orientare gli studenti rendendoli consapevoli delle scelte in rete, capaci di selezionare notizie e input, sarà il frutto della collaborazione tra insegnanti, Osservatorio e leader del web».
Sei mesi di lavoro, durante i quali prenderà sostanza il format destinato a questo tipo di formazione, che sarà presentato in occasione della "Due Giorni dell'Editoria" in programma il 22 e 23 maggio del prossimo anno nel borgo di Bagnaia, in Toscana, tradizionale appuntamento sullo stato di salute del settore (non soltanto in Italia) e, soprattutto, momento di verifica con studenti e insegnanti coinvolti nell'esperienza del Quotidiano in Classe che, ormai superano i tre quarti dell'intera popolazione scolastica nazionale dai 14 ai 18 anni.

Al successo e alla progressiva crescita del progetto che mira a formare la coscienza critica dei giovani fin dai banchi della scuola, in questi anni, ha fatto riscontro l'allargamento dei partner che sostengono l'Osservatorio: oggi sono 17 gruppi editoriali (tra cui il Sole 24 Ore) e 21 Fondazioni di origine bancaria. Uno schieramento che testimonia l'importanza (e la complessità) della posta in gioco, che va dalla preparazione delle future classi dirigenti al rinnovamento del mondo dell'informazione, ancora alla ricerca di un modello di business (e di qualità) sostenibile.
Dalla collaborazione tra l'Osservatorio fiorentino e Google potranno arrivare indicazioni utili anche per questa sfida.

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