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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2014 alle ore 09:20.
L'ultima modifica è del 18 ottobre 2014 alle ore 10:30.

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L'oblio e il riemergere di un pensiero, la caduta e la rinascita di una città. In sole tre generazioni: dal periodo dell'esodo e dell'abbandono dei Sassi, con la sconfitta delle tradizioni e il trionfo della modernizzazione, al riscatto dell'iscrizione Unesco del 1993 e il progressivo recupero urbano, fino a Capitale europea della cultura. Venti anni fa, quando le città italiane nella lista del Patrimonio dell'umanità si contavano nel palmo di una mano, e i Sassi erano il simbolo della vergogna, pochi lo avrebbero immaginato.

La nuova lettura di sistema geniale che dal passato indicava modelli alternativi basati sull'architettura passiva delle caverne, la raccolta e l'uso parsimonioso dell'acqua, il modo di vivere comunitario, non significava solo ritrovare le radici e l'identità ma affermava un progetto. Matera stava indicando un nuovo modello che oggi, con le sfide globali legate alla crisi e alle estremizzazioni climatiche, emerge con sempre più forza.

La cultura è il motore dello sviluppo. E la cultura, come l'identità, si costruisce e stratifica continuamente, si declina al plurale, è risposta all'affanno delle genti. Matera è capitale della cultura in nome di coloro cui la cultura è stata negata. Esprime in nome di tutto il Sud e i Sud del mondo la voce dei luoghi portatori di valori profondi: il senso della comunità trasmesso dai piccoli centri dove permangono le relazioni e la solidarietà; la trama urbana fautrice di socialità organizzata in armonia mimetica con il paesaggio secondo i principi dell'uso parsimonioso delle risorse e della sostenibilità e anche la carica primordiale del mondo sotterraneo denuncia del pensiero unidimensionale che attua identiche soluzioni prepotenti e invasive in tutti gli ambienti e culture.

La debolezza, la diversità, i limiti sono un punto di forza, l'espressione del pensiero meridionale, variegato e nomade, lento e antico: la forma urbana e la comunità, la produzione e lo svago, l'orto e il giardino, il giorno e la notte, la vita e la morte, il lato visibile e quello nascosto sono parte dello stesso processo.

Laureano, architetto e urbanista, è autore dei rapporti che hanno reso i Sassi di Matera Patrimonio Unesco

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